Oristano 21 gennaio 2021
Cari amici,
Il termine “IMMUNITÀ
DI GREGGE”, con l’arrivo della pandemia scatenata dal COVID-19, è tornato
prepotentemente in auge. Con l’espressione immunità di gregge, o immunità di
gruppo, viene inteso quel fenomeno per cui, all’interno di un determinato
gruppo di popolazione, una volta raggiunto un livello molto alto di copertura
vaccinale (relativa ad una determinata infezione), possono essere considerate “al
sicuro” anche le persone non vaccinate. La ragione è semplice: quando la massa è
costituita in grandissima parte da individui vaccinati, e quindi non più potenzialmente
in grado di trasmettere il virus, la diffusione della malattia infettiva si
arresta.
Giovanni Maga,
direttore del laboratorio di virologia molecolare presso l'Istituto di genetica
molecolare del Cnr di Pavia, interpellato sull’argomento, ha spiegato
all'Adnkronos Salute: "L'immunità di gregge è un concetto che ha una
solida base scientifica e fondamentalmente vuol dire avere un numero di persone
immuni ad un'infezione sufficienti a poter garantire che una persona infetta
non riesca a contagiarne altre. Dall'R0, ovvero dalla capacità del virus di
diffondersi, dipende quante persone dovremmo vaccinare per avere l'immunità di
gruppo. Nel caso del nuovo coronavirus si calcola come indice di sicurezza il
70% della popolazione. In Italia significa circa 40 milioni di persone".
Una massa di persone di
non poco conto, quella da vaccinare contro il Covid-19, che in realtà, relativamente
al fattore tempo, significa che per poter completare le vaccinazioni potrebbero
volerci molti mesi, forse anche un anno! Walter Ricciardi, consigliere del Ministero
della Salute e docente di Igiene all'università Cattolica di Roma, ha detto all'Adnkronos
Salute: “Come stima, se tutto procede nei tempi previsti e ammesso che le
persone aderiranno senza problematiche alla campagna vaccinale, possiamo
pensare che questo accadrà per fine anno".
Anche il virologo
dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco ha affermato: "Concordo
con Walter Ricciardi, occorreranno mesi prima di raggiungere l'immunità di
gregge; penso che ci arriveremo per il prossimo Natale”. Occorrerà dunque avere
molta pazienza e attenzione, anche se il vaccino appare sempre più vicino.
Dobbiamo essere consapevoli che abbiamo di fronte ancora molti mesi prima di
raggiungere l'immunità di gregge. L’ansia, purtroppo, imperversa senza sosta in
tutti, anziani e giovani. A quelli che si chiedono perché non vaccinare prima i
giovanissimi, che hanno molti contatti sociali e una volta immunizzati
potrebbero fornire una sorta di protezione indiretta agli anziani, Pregliasco
spiega: "Non abbiamo certezza che la vaccinazione sia sterilizzante
e protegga dall'infezione con Sars-Cov-2", oltre a proteggere dalla
malattia di Covid-19. "Meglio iniziare dai più fragili e dagli operatori
sanitari, soggetti in prima linea".
Quando, dunque, l’Italia e anche l’Europa e il mondo intero, ormai così globalizzato, potranno arrivare
ad ottenere l’immunità di gregge? In questi giorni sono partite ufficialmente le
vaccinazioni contro il coronavirus nell’intera Europa, così come nel Regno
Unito e negli Stati Uniti. Certo non è facile restare tranquilli in attesa, perché
il pericolo crea ansia e paura, e i morti che vengono comunicati ogni giorno
sono un pessimo campanello d’allarme che bisogna fare presto, il più in fretta
possibile. La gente non vede l’ora di riappropriarsi della vita che conduceva.
I problemi certo non mancano, e le possibili mutazioni del virus fanno
addirittura prevedere che la percentuale dei vaccinati per ottenere l’immunità
di gregge possa salire per arrivare a superare anche il 90 per cento della
popolazione.
Il dottor Anthony Fauci,
immunologo statunitense di fama mondiale che fa parte della task force per
affrontare l’emergenza negli USA, ha cominciato ad alzare l’asticella in varie
interviste televisive, sostenendo che per ottenere l’immunità di gregge non
basta vaccinare il 70-75% della popolazione, perché potrebbe essere necessario
spingersi fino all’80-85%. Addirittura Fauci è arrivato ad ammettere che, anche
se è qualcosa di difficile da digerire, potrebbe essere necessario vaccinare il
90% della popolazione per arrestare la circolazione del virus.
Di recente la virologa
Antonella Viola, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, ha frenato gli
entusiasmi sul vaccino anti Covid. La virologa, smentendo in parte quanto
affermato dal Dottor Domenico Arcuri, secondo cui il raggiungimento
dell’immunità di gregge del Paese è possibile entro l’estate, ha detto: “Non
so se il peggio debba ancora arrivare ma sono preoccupata. Ci sono diverse
varianti del virus, quella inglese e quella sudafricana, che stanno cominciando
a circolare e che sembrano essere più contagiose. C’è la possibilità che con la
campagna di vaccinazione comincino anche ad accumularsi delle nuove mutazioni
per cui in questo momento è necessario sequenziare e tenere d’occhio il virus”.
La dottoressa Viola ha poi aggiunto: “L’immunità di gregge secondo me è
impossibile, perché purtroppo non c’è a disposizione ancora un vaccino per i
ragazzi, non avendone sperimentato nessuno per gli under 16. L’immunità senza
di loro non si potrà mai raggiungere”.
Cari amici, il problema a
me sembra non solo serio ma serissimo. Chiudo, condividendole con le parole
della dottoressa Viola: “Se effettivamente arrivasse da noi un virus ancora più
contagioso, è ovvio che questo sarebbe un vero problema. Vorrebbe dire misure
più restrittive; vorrebbe dire di nuovo gli ospedali pieni, quindi non possiamo
sapere se il peggio è alle spalle o davanti a noi. Di sicuro quello che ci
aspetta nei prossimi mesi è ancora un lungo inverno prima di arrivare a
un’estate in cui probabilmente le cose andranno meglio”.
A domani, amici, sperando
che il Buon Dio ci voglia ancora bene…
Mario
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