Oristano 8 gennaio 2021
Cari amici,
Sulla BREXIT, ovvero
quello “strappo violento” che la Gran Bretagna ha deciso di fare per uscire dall’Unione Europea (andato in vigore da questo 1° gennaio), verranno sicuramente
versati, per lungo tempo, fiumi d’inchiostro. Si azzardano addirittura le ipotesi più
fantasiose sulle ragioni di fondo, che possono aver animato e sollecitato gli inglesi ad
uscire dall’UE, da quelle politiche a quelle economiche, dall’insofferenza per
gli inglesi ad essere “comandati” da altri (essere eterodiretti per loro, felici del loro
aplomb, appare un affronto, sempre mal tollerato), al loro attaccamento alle antiche forme di
governo, come quella di aver voluto mantenere la monarchia anche nel Terzo Millennio. La verità vera,
sicuramente, la conoscono solo loro.
Ebbene, mentre fervono i
preparativi per ripristinare tutta una serie di sbarramenti (ora la Gran
Bretagna è un Paese extra UE), diverse sono le operazioni necessarie per il “distacco”,
da quelle del ripristino dei controlli doganali delle merci in transito agli spostamenti
delle persone (vedi passaporti) per chi vuole entrare nel Regno Unito, per
studio, soggiorno o turismo, oggi voglio raccontarvi una storia. Una storia che credo non conoscano in tanti, ma che certamente è in grado di far riflettere. Il fatto che voglio raccontarvi è un fatto vero, ai più
sconosciuto, che ha riguardato in passato la grande isola inglese (allora Britannia) conquistata dagli antichi romani circa 1.600 anni fa. Ebbene, anche allora, in realtà ci
fu una specie di Brexit, che si svolse però al contrario. Ve la voglio proprio
raccontare.
Siamo alla fine del IV secolo, e l'Impero Romano d’Occidente (che
praticamente comprendeva gran parte dell’intera Europa) era allora governato dalla dinastia che discendeva dall'Imperatore romano Teodosio I. In quel periodo il controllo dell'Impero era ancora mantenuto con mano salda, cosa che durò fino
al 455, attraverso alleanze e matrimoni con altre dinastie, effettuate per
poter lottare insieme contro gli usurpatori che tentavano di detronizzare la
dinastia regnante ponendone una propria. Queste lotte intestine, però, a lungo andare sfinirono le risorse militari e civili dell'Impero. In particolare erano i robusti e potenti Germani, che alla fine si rivelarono fatali, in quanto l'Impero fu incapace di
impedire a queste tribù di assumere un ruolo dominante nei rapporti. E così, a partire
dal tardo IV secolo, le forze militari dell’Impero Romano d'Occidente (ormai dominate da truppe germaniche ormai romanizzate, che predominavano), che poco avevano ormai del DNA originario mediterraneo, risultarono minoritarie e indebolite, incapaci di reagire.
Fu così che alla fine del
IV secolo - inizi del V°, considerato che l’Impero Romano d’Occidente non riusciva
più a difendersi efficacemente dalle rivolte interne e dalle minacce esterne, fece
maturare a Roma la drastica decisione di abbandonare al suo destino la Britannia,
lasciandola fuori dall'Impero. Pur non essendo certissima la data dell’abbandono,
si presume sia stato l’anno 410 d.C., anche se allora l’anno era il 1163 ab
Urbe Condita (gli anni erano calcolati dalla fondazione di Roma, data che
veniva usata in tutto l’impero, dalla Mauritania alla Macedonia, per contare
gli anni); solo successivamente, nel nuovo calendario introdotto circa un
secolo più tardi, diventò il 410 dell’Era Cristiana. Si, amici, milleseicento
anni fa furono gli antichi romani, gli “Europei” di allora, ad abbandonare la
Gran Bretagna al suo destino. Incredibile ma vero: i corsi e i ricorsi della storia!
A governare l’Impero
Romano d’Occidente in quel momento storico era Onorio, uno dei tanti anonimi imperatori-soldati,
generali che, appena arrivava nelle province più remote la notizia che Roma era
in subbuglio, si mettevano alla testa della loro legione, marciavano sulla
città e si facevano proclamare Imperatori da un Senato ridotto a una larva. A differenza
di altri suoi “colleghi”, Onorio prese una decisione insolita: decise di
ritirare tutte le legioni di stanza in Britannia (ce n’erano 4 e tutte distribuite
lungo il Vallo di Adriano, la poderosa fortificazione costruita quasi 3 secoli
prima), lì dislocate per difendere il confine più settentrionale dell’impero. Dopo
quasi 400 anni di dominazione e di civilizzazione finiva così l’epoca romana della Britannia,
oggi Gran Bretagna. E finiva un po’ come oggi: senza rivoluzione ma per
decreto, in quanto Roma, che controllava tutta l’Europa dal Portogallo alla
Polonia, aveva deciso, con propria decisione, di abbandonare l’isola al suo destino! Una Brexit dunque all’incontrario:
allora non furono gli inglesi-britannici ad abbandonare l’impero (oggi l’Europa) ma furono
loro a finire abbandonati.
I corsi e i ricorsi della
storia, cari amici! Era stato l’imperatore Claudio, nel 5 d.C., a dichiarare la
Britannia “Provincia romana”. Claudio fondò
Londinium (l’attuale Londra), città che prosperò in tempi brevi in
quanto il grande fiume chiamato dai romani Thamesis (l’attuale Tamigi)
offriva un approdo naturale, che consentiva di risalire con le navi dalla foce
fino alla città. La Provincia Britannia, però, per i romani rimase sempre una
terra inospitale. Dal clima poco soleggiato, ben diverso da quello
mediterraneo, che non consentiva coltivazioni come il grano, alle genti poco
pacifiche che l’abitavano e che li obbligava a disporre ingenti risorse e
truppe per difenderne i confini.
Le tribù di Scotii (gli
Scozzesi), robusti giganti che svettavano sui bassi soldati romani, erano capaci
di vivere in condizioni estreme, i romani no. Dopo secoli di costosa e
infruttuosa permanenza, quando le incursioni delle tribù barbare si fecero
sempre più frequenti e violente, l’imperatore Onorio decise che non valeva più la
pena di continuare a tenere migliaia di soldati nell’insopportabile gelo del Vallo
di Adriano. Era meglio andarsene. Fu un addio razionale, studiato a tavolino; paragonabile
alla volontaria e cinica amputazione di un arto che era già destinato alla
cancrena.
Cari amici, anche allora
questa “Brexit alla rovescia” fatta da Roma fu uno shock: i cittadini
romani che nel corso del tempo si erano mischiati con la gente del posto,
furono semplicemente lasciati alla mercé dei barbari, che, sempre più feroci e
violenti, li trucidarono. Angli e Sassoni invasero il Paese e presero il
controllo del territorio, tranne quello governato dai sempre invincibili
Scozzesi. La Brexit di un millennio e mezzo fa portò alla triste fine della prospera
Britannia romana. Solo successivamente da quelle ceneri nacque una nuova nazione, chiamata
England, la terra degli Angli. Ma per la vera trasformazione ci vollero almeno
seicento anni. La Brexit all’incontrario dell’Europa romana di allora ebbe come
conseguenza, per la Britannia, un lungo periodo di “Secoli Bui”: declino, carestie e guerre.
Amici, come ha scritto IL SOLE
24 ORE in un eccellente articolo storico (che in parte qui ho riportato), la Brexit
odierna, portata avanti da Boris Johnson, dove traghetterà la terra degli
Angli? Quali saranno le conseguenze, per chi è uscito e per chi si è visto
lasciato? Credo la verità vera la scriverà fra molti anni la prossima storia, quella che parlerà di noi oggi…
A domani.
Mario
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