martedì, gennaio 12, 2021

LE STAMPANTI 3D FANNO MIRACOLI: IN UNA DELLE PIÙ GRANDO AL MONDO, SI REALIZZA LA COPIA STRAORDINARIAMENTE PERFETTA DEL DAVID DI MICHELANGELO, CHE RAPPREENTERÀ L’ITALIA ALL’EXPO 2020 DI DUBAI.


Oristano 12 gennaio 2021

Cari amici,

Michelangelo

Il David di Michelangelo Buonarroti è uno dei suoi straordinari capolavori, riprodotto nei secoli in mille modi. La tecnologia di oggi, però, è in grado di fare il miracolo: con una stampante 3D, una delle più grandi al mondo verrà realizzato il suo doppio, che sarà la versione più fedele mai riprodotta. Sara identica come una goccia d’acqua all'originale, perfetta in ogni dettaglio, e sarà destinata al Padiglione Italia dell’Esposizione Universale di Dubai, che si terrà negli Emirati Arabi Uniti dal 1° ottobre 2021 al 31 marzo 2022 (è la prima Esposizione Universale che si svolge in un Paese arabo).

Il gruppo di lavoro dopo aver ricevuto le necessarie, immancabili autorizzazioni, (sono stati rimossi i vetri protettivi che circondano la statua, esposta presso la Galleria dell’Accademia di Firenze) ha iniziato il lavoro certosino di preparazione del modello digitale. Lavoro mica facile, considerato che la statua è alta ben cinque metri e venti centimetri, e gli scanner debbono cogliere ogni particolare, ogni sfumatura, anche cromatica con strumenti che hanno un margine di errore nell’ordine dei micron, al di sotto dello spessore di un capello. Una volta completata la fase della scansione si passerà al controllo minuzioso dei dati per poi stampare in tre dimensioni il David con l’intervento finale di alcuni artigiani per gli ultimi ritocchi.

Grazia Tucci, che dirige l’operazione di realizzazione della copia del David, (il gruppo che dirige lavora sotto l’egida del Ministero dei Beni Culturali e Turismo e del Commissariato italiano per Expo 2020 di Dubai), è una Professoressa di geomatica (materia che si occupa della gestione automatizzata dell'informazione) al Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale all’Università di Firenze. In una delle tante interviste ha detto: «Stiamo usando tecnologie che non hanno molto a che fare con la conservazione del patrimonio artistico, quel che serviva l’ho trovato nelle applicazioni industriali, iniziando dagli scanner, impiegati fra le altre cose per controllare i prototipi delle pale eoliche».

Ricercatori dell’Università di Firenze, in collaborazione con dei tecnici della Hexagon (la multinazionale svedese attiva nel campo dei sensori e delle soluzioni autonome, per la digitalizzazione delle opere d’arte), stanno usando due strumenti differenti. Il primo è un tracciatore abbinato ad uno scanner laser con una precisione che si misura in centesimi di micron e che impiegherà circa quaranta ore a compiere il lavoro. Il secondo strumento, utilizzato per il rilievo delle parti complesse, è un sensore a luce strutturata, formato da un proiettore e due telecamere ad alta risoluzione: il proiettore illumina la superficie della statua con delle forme geometriche che servono alle due camere per acquisire le superfici. Lo scanner in pratica si occupa della figura nel suo insieme, mentre il sensore a luce strutturata analizza i dettagli. Una materia, questa, purtroppo molto complessa per i comuni mortali.

Michelangelo scolpì il suo David fra il 1501 e il 1504, e da allora di quest'opera meravigliosa furono realizzate un'infinità di copie, alcune anche abbastanza fedeli, ma certamente nessuna come quella ora in corso, effettuata con l’utilizzo della digitalizzazione. Nel marzo del 1999 un gruppo di studiosi della Stanford University guidati da Marc Levoy ne eseguì una scansione tridimensionale. Da allora diverse opere d’arte iconiche sono entrate nell’epoca della riproducibilità digitale; scelta, quella di riprodurre le opere, per non danneggiare l’originale che, una volta esposto, in particolare all'esterno, subisce traumi che lentamente creano danno. Molte delle statue che adornavano le città, infatti, sono state ora rimosse e custodite nei musei, mentre al loro posto ci sono le copie. L’originale, insomma, rimarrà unico e ben conservato, come è sempre stato.

Cari amici, il bello della tecnologia odierna è che essendo ora praticamente impossibile “toccare con mano” i grandi capolavori, la tecnologia digitale consente di accarezzare la copia perfetta, praticamente indistinguibile dall’originale, Questo nuovo procedimento consentirà la digitalizzazione dei pezzi migliori del nostro patrimonio artistico, consentendo così lunga, lunghissima vita ai capolavori originali. All’Università di Firenze sono entusiasti: sostengono che l’operazione rappresenta simbolicamente la volontà dell’Italia che vuole risorgere, dopo un periodo tanto difficile, e lo fa attraverso l’utilizzo dell’alta tecnologia applicata alla nostra storia. Il David, unitamente alle altre meravigliose opere di Michelangelo, è un simbolo straordinario di capacità artistica; a quel tempo agli inizi del Cinquecento, venne commissionato dalla Corporazione dell’Arte della Lana e dall’Opera del Duomo e doveva poggiare su uno dei contrafforti esterni della cattedrale di Santa Maria del Fiore.

Il David, la straordinaria opera di Michelangelo Buonarroti, in realtà ha una bella storia da raccontare. Era il 16 agosto del 1501, quando i consoli della corporazione dell'Arte della Lana e l’Opera del Duomo di Firenze commissionarono a Michelangelo una statua di Re David, da collocare in uno dei contrafforti esterni posti nella zona absidale della cattedrale di Santa Maria del Fiore. Si trattava di un'impresa che non aveva precedenti nell'arte rinascimentale e che era già stata tentata due volte. L'enorme blocco di marmo bianco destinato all'opera era infatti già stato abbozzato prima da Agostino di Duccio nel 1463-1464 e poi da Antonio Rossellino nel 1476, ma poi era stato abbandonato da entrambi per le caratteristiche non ottimali del pezzo, anche perché era stato sgrossato rozzamente e questo limitava le possibilità di intervento.

Su quel grande blocco di marmo di scarsa qualità Michelangelo, allora venticinquenne, riuscì dove gli altri avevano fallito e il risultato superò a tal punto le aspettative che la statua fu collocata in Piazza dei Priori dove è rimasta fino all’Ottocento. Questo capolavoro ha spesso rappresentato il concetto di "aver fede in un futuro migliore e più sicuro". E adesso, dopo centinai di anni di vita, la straordinaria opera di Michelangelo, il suo magnifico David, potrà continuare a farlo ancora, grazie anche alla sua copia perfetta, la più fedele mai realizzata finora, stampata in 3D.

Grazie amici a domani.

Mario

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