Oristano 12 gennaio 2021
Cari amici,
Michelangelo |
Il David di Michelangelo
Buonarroti è uno dei suoi straordinari capolavori, riprodotto nei secoli in
mille modi. La tecnologia di oggi, però, è in grado di fare il miracolo: con
una stampante 3D, una delle più grandi al mondo verrà realizzato il suo doppio,
che sarà la versione più fedele mai riprodotta. Sara identica come una goccia d’acqua all'originale,
perfetta in ogni dettaglio, e sarà destinata al Padiglione Italia
dell’Esposizione Universale di Dubai, che si terrà negli Emirati Arabi Uniti
dal 1° ottobre 2021 al 31 marzo 2022 (è la prima Esposizione Universale che si
svolge in un Paese arabo).
Il gruppo di lavoro dopo
aver ricevuto le necessarie, immancabili autorizzazioni, (sono stati rimossi i
vetri protettivi che circondano la statua, esposta presso la Galleria
dell’Accademia di Firenze) ha iniziato il lavoro certosino di preparazione del
modello digitale. Lavoro mica facile, considerato che la statua è alta ben cinque
metri e venti centimetri, e gli scanner debbono cogliere ogni particolare, ogni
sfumatura, anche cromatica con strumenti che hanno un margine di errore
nell’ordine dei micron, al di sotto dello spessore di un capello. Una volta
completata la fase della scansione si passerà al controllo minuzioso dei dati
per poi stampare in tre dimensioni il David con l’intervento finale di alcuni
artigiani per gli ultimi ritocchi.
Grazia Tucci, che dirige l’operazione
di realizzazione della copia del David, (il gruppo che dirige lavora sotto
l’egida del Ministero dei Beni Culturali e Turismo e del Commissariato italiano
per Expo 2020 di Dubai), è una Professoressa di geomatica (materia che
si occupa della gestione automatizzata dell'informazione) al Dipartimento di
Ingegneria civile e ambientale all’Università di Firenze. In una delle tante
interviste ha detto: «Stiamo usando tecnologie che non hanno molto a che
fare con la conservazione del patrimonio artistico, quel che serviva l’ho trovato
nelle applicazioni industriali, iniziando dagli scanner, impiegati fra le altre
cose per controllare i prototipi delle pale eoliche».
Ricercatori
dell’Università di Firenze, in collaborazione con dei tecnici della Hexagon (la multinazionale
svedese attiva nel campo dei sensori e delle soluzioni autonome, per la
digitalizzazione delle opere d’arte), stanno usando due strumenti differenti. Il
primo è un tracciatore abbinato ad uno scanner laser con una precisione che si
misura in centesimi di micron e che impiegherà circa quaranta ore a compiere il
lavoro. Il secondo strumento, utilizzato per il rilievo delle parti complesse,
è un sensore a luce strutturata, formato da un proiettore e due telecamere ad
alta risoluzione: il proiettore illumina la superficie della statua con delle
forme geometriche che servono alle due camere per acquisire le superfici. Lo
scanner in pratica si occupa della figura nel suo insieme, mentre il sensore a luce
strutturata analizza i dettagli. Una materia, questa, purtroppo molto complessa per i
comuni mortali.
Michelangelo scolpì il suo David fra il 1501 e il
1504, e da allora di quest'opera meravigliosa furono realizzate un'infinità di copie, alcune anche abbastanza
fedeli, ma certamente nessuna come quella ora in corso, effettuata con l’utilizzo della digitalizzazione.
Nel marzo del 1999 un gruppo di studiosi della Stanford University guidati da
Marc Levoy ne eseguì una scansione tridimensionale. Da allora diverse opere
d’arte iconiche sono entrate nell’epoca della riproducibilità digitale; scelta,
quella di riprodurre le opere, per non danneggiare l’originale che, una volta
esposto, in particolare all'esterno, subisce traumi che lentamente creano danno. Molte delle statue che
adornavano le città, infatti, sono state ora rimosse e custodite nei musei, mentre al
loro posto ci sono le copie. L’originale, insomma, rimarrà unico e ben conservato, come è sempre
stato.
Cari amici, il bello
della tecnologia odierna è che essendo ora praticamente impossibile “toccare
con mano” i grandi capolavori, la tecnologia digitale consente di
accarezzare la copia perfetta, praticamente indistinguibile dall’originale,
Questo nuovo procedimento consentirà la digitalizzazione dei pezzi migliori del
nostro patrimonio artistico, consentendo così lunga, lunghissima vita ai
capolavori originali. All’Università di Firenze sono entusiasti: sostengono che
l’operazione rappresenta simbolicamente la volontà dell’Italia che vuole risorgere,
dopo un periodo tanto difficile, e lo fa attraverso l’utilizzo dell’alta
tecnologia applicata alla nostra storia. Il David, unitamente alle altre
meravigliose opere di Michelangelo, è un simbolo straordinario di capacità
artistica; a quel tempo agli inizi del Cinquecento, venne commissionato dalla Corporazione
dell’Arte della Lana e dall’Opera del Duomo e doveva poggiare su uno dei
contrafforti esterni della cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Il David, la straordinaria opera di Michelangelo Buonarroti, in realtà ha una bella storia da raccontare. Era il 16 agosto del 1501,
quando i consoli della corporazione dell'Arte della Lana e l’Opera del Duomo di
Firenze commissionarono a Michelangelo una statua di Re David, da collocare in
uno dei contrafforti esterni posti nella zona absidale della cattedrale di
Santa Maria del Fiore. Si trattava di un'impresa che non aveva precedenti
nell'arte rinascimentale e che era già stata tentata due volte. L'enorme blocco
di marmo bianco destinato all'opera era infatti già stato abbozzato prima da
Agostino di Duccio nel 1463-1464 e poi da Antonio Rossellino nel 1476, ma poi
era stato abbandonato da entrambi per le caratteristiche non ottimali del pezzo,
anche perché era stato sgrossato rozzamente e questo limitava le possibilità di
intervento.
Su quel grande blocco di
marmo di scarsa qualità Michelangelo, allora venticinquenne, riuscì dove gli altri avevano fallito e il risultato superò a tal punto le aspettative che la statua
fu collocata in Piazza dei Priori dove è rimasta fino all’Ottocento. Questo capolavoro ha spesso
rappresentato il concetto di "aver fede in un futuro migliore e più sicuro". E adesso, dopo centinai di anni di vita, la straordinaria opera di Michelangelo, il suo magnifico David, potrà continuare a farlo ancora, grazie anche alla sua copia perfetta, la più fedele mai realizzata finora, stampata in 3D.
Grazie amici a domani.
Mario
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