domenica, dicembre 02, 2018

MAURO MORANDI: AVVISO DI SFRATTO AL VOLONTARIO CUSTODE DEL PARADISO DI BUDELLI. CON QUALE CORAGGIO E PER QUALE RAGIONE SI VUOLE CACCIARE UN UOMO CHE NON FA DEL MALE E AIUTA A PROTEGGERE LA NATURA?


Oristano 2 Dicembre 2018
Cari amici,
In termini giuridici l’azione di cacciata di un soggetto che vive in un luogo che per legge non è il suo si chiama “sfratto”. È quello che sta succedendo a Mauro Morandi, dimorante da oltre 28 anni in un isolotto dell’Arcipelago de La Maddalena che di nome fa Budelli, dove da vero eremita trascorre le sue giornate immerso in un vero paradiso terrestre. Storia lunga e complessa quella di quest’uomo, che sono sicuro vale la pena di raccontare e far conoscere.
Mauro Morandi, originario di Modena, è un ex insegnante di educazione fisica che alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso decide di abbandonare il convulso e caotico “mondo civile”, zeppo di rumori, di stress e di corse infinite, per ritirarsi in un luogo solitario, praticamente isolandosi da tutti come un eremita, alla ricerca di una vita di riflessione, di semplicità, rude e spartana; insomma, la decisione presa è quella di vivere “fuori da quel mondo” dove noi siamo costantemente e caoticamente immersi. Oggi Mauro è un uomo anziano, con sulle spalle ben 79 primavere, 28 delle quali trascorse in maniera solitaria alla Robinson Crusoe sull'isoletta di Budelli, della quale, per sua libera scelta, è diventato custode volontario.

L’isola i Budelli, come in tanti sanno, è un gioiello unico, inimitabile, con le spiagge ricoperte di sabbia rosa bagnate da un mare cristallino; una vera perla dell’arcipelago della Maddalena, che oggi, dopo vari passaggi di mano, è parte integrante del Parco omonimo, deputato a prendersene cura. Ed è proprio l’Ente Parco che ora, per i motivi che andrò tra poco a precisare, vuole dare il ben servito a Mauro Morandi, che da quasi 6 lunghi lustri si è preso cura dell'isola. Insomma l'anziano custode, seppure volontario, è diventato un intruso, ma l'uomo, però, non appare disposto a lasciare il suo paradiso.
Mauro Morandi arrivò casualmente a Budelli nel 1989. Navigava con degli amici su un catamarano diretti in Polinesia, ma un guasto li costrinse a fermarsi a Budelli. L’isola fu per Morandi un amore a prima vista. A quei tempi a Budelli c’era un custode che, però, stava per lasciare, per andare in pensione. Detto fatto, Morandi decide di prendere volontariamente il suo posto. Gli amici ripartirono, ma Lui, felice del paradiso scoperto per caso, rimase.
Indubbiamente vivere da eremita in un’isola senza altri suoi simili per mesi e mesi, in particolare d’inverno, non è certo semplice, ma Morandi è un osso duro. Il periodo più difficile è proprio l’inverno, quando per giorni non vedi nessuno, nemmeno una barca all’orizzonte. D’estate, invece, ogni giorno c’è l’incontro con dei turisti con i quali Egli si relaziona volentieri, avviando dialoghi interessanti non solo per lui, ma anche capaci di soddisfare la curiosità di chi non riesce a concepire il suo modo di vivere. Buon conversatore, per quanto non esageratamente loquace, racconta dell’isola, della sabbia rosa, degli animali che la abitano; ma ricorda anche a tutti la necessità di salvaguardare l’ambiente, di preservare la natura, ottemperando alle norme che vietano atti contrari alla sua conservazione.
Nelle lunghe giornate invernali, questo strano eremita, custode di un paradiso meraviglioso, nelle belle giornate riscaldate da un pallido sole, seduto nella arcaica poltrona costruita con le sue mani, legge e contempla la natura che lo circonda. Il resto della giornata viene impegnata per procurarsi il cibo (ha un piccolo pollaio, oltre che delle utili canne da pesca), raccogliere la legna per riscaldarsi al caminetto e tenere puliti e in ordine i sentieri. A fargli compagnia una piccola pattuglia di gatti, che servono anche a tenere lontani i topi dalla modesta dimora.
Con i suoi ospiti estivi non ha paura a parlare e raccontare di se, della sua vita passata, della sua scelta solitaria, motivata da esperienze negative, da traumi che lo hanno ferito, e, di fatto, allontanato dalla vita di civile convivenza con gli altri, non esclusa la perdita di un grande amore. Il tempo ha lentamente cicatrizzato le vecchie ferite, e l’uomo, nonostante l’età, è un appassionato di Internet e dei social. Da oltre tre anni lo si può trovare su Facebook. Qui posta le foto della “sua isola”, mostrando al mondo intero la sua straordinaria bellezza.
Ora però, per il Robinson Crusoe dell’isola di Budelli pare arrivata l’ora dell’addio. A Mauro Morandi l’Ente Parco della Maddalena, (l'isola i Budelli 3 anni fa è entrata in possesso del gioiello naturalistico), ha ora intimato di andarsene, con la motivazione di dover demolire le volumetrie abitative ritenute illegittime dal Comune di La Maddalena e restaurare il vecchio fabbricato che lui utilizza come abitazione per destinarlo ad attività di valorizzazione del sito. Secondo i vertici dell'Ente di via Giulio Cesare, "l'iter amministrativo per l'esecuzione dei lavori è stato avviato e non può prescindere dallo sgombero dello stabile". Morandi, però, pensa che lo sfratto sia invece solo un artifizio per cacciarlo via, senza la possibilità di potervi ritornare in seguito.
Fabrizio Fonnesu, Presidente del Parco, in apparenza lascia la porta aperta a questa ipotesi che, però, sulla carta non sembra facile da attuare: «A Gennaio dovremo chiedergli andarsene, vedremo di trovare con lui forme di collaborazione in futuro».
Cari amici, se si stesse brigando (come in realtà penso) per cacciare via quest’uomo che da 29 anni abita a Budelli, dove gratuitamente ha svolto e continua a svolgere un’azione di tutela e conservazione, oltre che di guardiania, ammonendo i numerosi turisti invadenti e maleducati che si aggirano per l’arcipelago, credo che l’atto di sfratto sia un vigliaccata, da evitare in ogni modo!
Morandi, uomo tosto ed eremita per passione, ha deciso di continuare la sua battaglia. “Io non ho ancora ricevuto alcuna lettera. So che l’intenzione è quella di mandarmi via, ma non mi arrendo. Ci avevano già provato un’altra volta, mi ha salvato una raccolta di firme, ben 18mila, che ha rimandato tutto. Ho ancora qualche carta da giocare”. In precedenza Morandi aveva anche proposto di pagare all’Ente un affitto, avendo il godimento della pensione da insegnante. Ora dice di avere un avvocato che gli sta seguendo la pratica: “Non me ne voglio andare da qui - sostiene - perchè credo che l’isola abbia ancora bisogno di me”.
Io tifo per Morandi, e Voi?
A domani.
Mario

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