Oristano
14 Dicembre 2018
Cari amici,
Il demone del gioco ha
sempre avviluppato l’uomo tra le sue spire. Fin da epoca remota, in Oriente e in Occidente, tutti i
popoli, dagli Assiro Babilonesi agli Egizi, dai Greci ai Romani, in vario modo
praticavano il gioco d’azzardo, una specie di sfida con la sorte, che presto diventava un vizio incontenibile,
un bisogno da appagare in continuazione. Nell’individuo iniziato al gioco,
infatti, questo demone diventava una droga che richiedeva una pratica costante, una ansiosa, continua sfida alla sorte, un gioco d’azzardo compulsivo, che spesso distruggeva patrimoni, amicizie, vita familiare e sociale.
Nel tempo questa
passione non è cambiata, mai calata di tono: sono solo cambiati i sistemi di gioco. Ai dadi e alle
tavolette si sono sostituite le carte, le lotterie, i gratta e vinci, le slot
machine, i giochi televisivi come “Rischiatutto” e "Chi vuol essere
milionario", solo per citare quelli più noti praticati ai giorni nostri. Si, il desiderio di giocare, al pari
di un’autentica droga, non è mai scomparso: ha solo modificato gli strumenti!
Ebbene, nonostante tutti a parole dicano che bisogna fare qualcosa, che da parte delle Istituzioni si
debbano mettere in atto procedure e strumenti per riuscire a dissuadere le
persone da questa tentazione, poco o niente si fa, per riuscire almeno, se non
proprio ad eliminare, almeno a calmierare questa terribile droga.
Sicuramente il problema
non è di facile soluzione, se permane radicato nell’uomo da migliaia di anni
avviluppandolo nelle sue spire, ma credo che si possa e si possa e si debba fare ancora
molto. Partendo, per esempio da un fatto concreto, eclatante: uno dei più
grandi distributori del gioco d’azzardo è proprio lo Stato, che patrocina le più
importanti lotterie, a partire dalla “Lotteria Italia”, quella che mette in palio uno
stratosferico primo premio di 5 milioni di euro. Si, amici il gioco d’azzardo,
come altre forme di dipendenza (web addiction, droga, alcol) è un serio problema
sociale, quindi il primo a cercare di risolverlo dovrebbe essere proprio lo
Stato!
Ho già parlato su
questo blog, credo più di una volta, del gioco d’azzardo, delle sue implicanze
e delle temibili conseguenze, e oggi su questo blog vorrei ribadire un concetto
che è spessissimo ignorato, ma che invece varrebbe la pena di valutare con
attenzione: la scarsissima possibilità di vincere.
A qualsiasi gioco si partecipi, come insegna la statistica, le possibilità di vincere sono praticamente vicine allo zero. Le tanto reclamizzate vincite milionarie in realtà sono praticamente solo una chimera: una possibilità non su mille ma su milioni, dato il gradissimo numero di partecipanti. Inoltre, se ci soffermiamo un istante sul così detto super-fortunato baciato dalla sorte, quello che casualmente è riuscito a vincere una cifra importante, spesso la vincita più che avergli cambiato in meglio la vita spesso l'ha peggiorata. Si, amici, diversi casi concreti lo dimostrano senza ombra di dubbio.
Un cambio epocale di situazione economica può diventare più un tormento che un’estasi, in quanto la persona interessata entra in un circuito che gli stravolge la vita, e che spesso, in poco tempo, lo fa ritornare più povero di prima, con l’aggiunta della grande delusione e frustrazione.
A qualsiasi gioco si partecipi, come insegna la statistica, le possibilità di vincere sono praticamente vicine allo zero. Le tanto reclamizzate vincite milionarie in realtà sono praticamente solo una chimera: una possibilità non su mille ma su milioni, dato il gradissimo numero di partecipanti. Inoltre, se ci soffermiamo un istante sul così detto super-fortunato baciato dalla sorte, quello che casualmente è riuscito a vincere una cifra importante, spesso la vincita più che avergli cambiato in meglio la vita spesso l'ha peggiorata. Si, amici, diversi casi concreti lo dimostrano senza ombra di dubbio.
Un cambio epocale di situazione economica può diventare più un tormento che un’estasi, in quanto la persona interessata entra in un circuito che gli stravolge la vita, e che spesso, in poco tempo, lo fa ritornare più povero di prima, con l’aggiunta della grande delusione e frustrazione.
Forse vi state
chiedendo perché io venga a dirvi oggi tutto questo. Perché sono a conoscenza di
fatti che lo dimostrano in maniera inequivocabile. Gli esempi credetemi non
mancano: da chi ha vinto in passato grandi cifre facendo un solitario 13 al
totocalcio, a chi ha vinto ricchi premi nelle lotterie, fino a quelli che, dopo
aver partecipato a giochi a quiz in trasmissioni televisive, hanno visto
polverizzarsi le cifre importanti vinte e portate a casa. Insomma, quasi una
dimostrazione che il demone del gioco non risparmia nessuno (nel male), nemmeno
chi casualmente riesce a vincere una bella somma!
Potrei portare tanti
esempi di persone di ceto modesto che, dopo aver vinto, sono poi ritornate ad
una situazione economica più precaria della precedente. La
prima che mi viene in mente è quella di una significativa vincita avvenuta
proprio nella nostra Provincia molti anni fa: fu realizzato un unico 13 al Totocalcio che
fruttò al fortunato giocatore della schedina milionaria molti milioni di
lire di allora (l’euro non c’era). Dopo l’euforia iniziale, iniziarono le spese pazze: viaggi, acquisti fuori luogo, alberghi di lusso e così via; in poco tempo i milioni si polverizzarono, e la
situazione economica del "fortunato vincitore" non solo ritornò come prima, ma addirittura peggiorò, per
i debiti contratti nel periodo della avventata, euforica gioia!
Cari amici, il post di
oggi ho deciso di scriverlo proprio dopo aver letto di un fatto molto simile. Voglio riportare la triste storia di un'altra vincita nefasta, che ha colpito
una persona che anni fa, nel 2011, vinse una cifra importante nella
trasmissione televisiva "Chi vuol essere milionario".Fu la signora Michela De Paoli, sette anni fa, ad
aggiudicarsi nel celebre quiz condotto da Jerry Scotti la stratosferica cifra di
"Un milione Euro", somma che avrebbe dovuto cambiare in meglio e per sempre la precedente situazione economica sua e della famiglia. Ma così non è stato.
Michela, purtroppo, oggi economicamente riesce a malapena a sopravvivere. Ha perso tutto. È stata lei stessa a
raccontarlo, al settimanale SPY, proprio nei giorni in cui il famoso quiz di
Jerry Scotti è tornato in tv. Nell’intervista ha dichiarato che da quel lontano
27 Gennaio 2011, giorno in cui aggiudicò la cifra a sei zeri messa in palio dal
programma di Canale 5, le cose per lei sono cambiate parecchio. Del milione di euro,
tolta una parte della vincita che era stata trattenuta dallo Stato (20 per cento), ne erano rimasti 800 mila; dopo aver acquistato una villetta e investito
del denaro in una gelateria (che non ha funzionato) la situazione le è sfuggita
di mano e attualmente ha grossi problemi economici. Insomma, forse, stava meglio prima.
Ecco, anche con Lei il
demone del gioco si è vendicato! Volatilizzatasi la vincita, ora a Michela non
le resta che il necessario per vivere e, ancora non paga, cerca di continuare a tentare la fortuna, chiedendo ripetutamente di poter partecipare ad altri quiz, ma nessuno per ora le ha dato una nuova opportunità.
Cosa ci può insegnare
tutto questo? Tanto, se vogliamo davvero riflettere! Innanzitutto che il gioco d’azzardo, come tante altre droghe, è
qualcosa da temere e da evitare. La
nostra vita, più o meno ricca, più o meno ordinaria, viviamola serenamente, con le nostre
forze e con quello che abbiamo. I miracoli, specie quelli di natura economica, difficilmente esistono,
meglio che non lo dimentichiamo mai! E poi, come detto prima, in tutti i giochi d’azzardo, ricordiamoci che a vincere è
sempre e solo il Banco!
A
domani.
Mario
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