Oristano
3 Dicembre 2018
Cari amici,
È stato il Consiglio
Direttivo della Sezione ANC di Marrubiu, presieduto dal Maresciallo in Congedo
Mario Fa, a caldeggiare alla Presidenza dell’Associazione Nazionale Carabinieri
di Roma la proposta di intitolare la Sezione ANC di Marrubiu all’Appuntato
Scelto, Medaglia d’Argento al Valore Militare, Renzo LAMPIS, deceduto in servizio, il 2 aprile 1994, in un
conflitto a fuoco a San Basilio (CA).
Ricevuta l’approvazione
da Roma, Domenica 2 Dicembre, con una solenne ma sobria cerimonia, è stato l’Arcivescovo
di Oristano Mons. Sanna a benedire la “Targa Commemorativa di Intitolazione”
che sarà collocata all’ingresso della Sezione. Presenti alla cerimonia le più
importanti autorità dell’Arma in Sardegna: il Gen. Div. Giovanni TRUGLIO e il
Gen. C. d’A. Gianfrancesco SIAZZU già C.te Generale dell’Ama dei Carabinieri;
partecipanti alla cerimonia i rappresentanti dei vari reparti del Comando Provinciale di
Oristano guidato dal T. Col. Cristaldi: T. Col. Davis Egidi (V. Comandante),
Magg. Mariano Lai (Resp. Nucleo investigativo), Cap. Francesco Giola
(Comandante Compagnia di Or).
Presenti anche altre
autorità militari, tra cui alcune dell’Esercito. Il Comune di Marrubiu era rappresentato
dal Sindaco Andrea Santucciu; significativa anche la presenza dei sindaci di Terralba, Uras, S.
Nicolò d’Arcidano e Villaverde e quella del Sindaco di S. Basilio
(CA), Dottor Sandro Marchi, località dove era caduto il Lampis nell'adempimento del proprio dovere. Hanno partecipato
alla cerimonia anche il parlamentare Salvatore Cicu, e altri politici, come il
Sindaco di Sorradile Pietro Arca, noto anche per aver concesso la “Cittadinanza
onoraria” all’Arma dei carabinieri.
Dopo il raduno nel
piazzale antistante il monumento ai caduti, per rendere un doveroso omaggio, il
pubblico presente, con in testa la Fanfara della Scuola Allievi Carabinieri di
Roma, appositamente venuta dalla Capitale per l’occasione, ha proceduto in corteo
verso la Sezione Carabinieri da intitolare a Renzo Lampis.
All’arrivo il pubblico si è
schierato ai lati della piazza, mentre la fanfara intonava inni militari; all’ingresso
della Sezione era collocata la targa commemorativa, coperta da un drappo. È stato
il figlio di Renzo, Giorgio Lampis, accompagnato dall’Arcivescovo e da autorità
militari, a scoprire la targa, successivamente benedetta dall’Arcivescovo. Il
Maresciallo Mike Scannella, Comandante della Stazione Carabinieri di Marrubiu,
ha dato lettura della motivazione della concessione della medaglia d’argento
all’appuntato scelto Renzo Lampis. Presente alla cerimonia anche la vedova del Lampis, signora
Simonetta, che ha ricevuto il saluto affettuoso del Generale Truglio.
Il corteo ha poi
raggiunto la vicina Chiesa Parrocchiale intitolata alla Vergine di Montserrat, dove è stata celebrata
la Santa Messa presieduta da Mons. Sanna. Nell’omelia l’Arcivescovo, partendo
da Maria,
quale patrona dell’Arma con il titolo di
Virgo Fidelis, ha parlato di fedeltà e di dedizione, virtù che
quotidianamente gli appartenenti al Corpo praticano. Oggi viviamo un mondo in preda alla paura, ha detto l’Arcivescovo, mentre dobbiamo avere fiducia, la stessa
che ha avuto Maria quando ha risposto di sì all’Angelo che le chiedeva di “non
avere timore”. L’Arcivescovo ha concluso l’omelia invitando tutti ad avere
sempre fiducia, affidandosi a Maria nostra madre; “lasciamoci
guidare da Lei – ha detto – in quanto
è Lei il trait d’union tra la nostra libertà, il nostro libero arbitrio, e la
fede, la grazia. Noi, ha proseguito,
possiamo anche non credere in Dio, ma Dio crede in noi, perché ci ama”.
Al termine della Messa,
il Maresciallo in Congeda Mario Fa, Presidente della Sezione ANC di Marrubiu, ha
dato lettura della Preghiera del Carabiniere.
Hanno poi preso la parola il
Sindaco Andrea Santucciu, il Gen. Truglio e il Gen. Siazzu. Santucciu ha
orgogliosamente affermato che Marrubiu è un paese che applica materialmente la
tolleranza, l’accoglienza; la sua comunità è oggi abbastanza multietnica e l’accettazione
del diverso è pratica corrente. “Se vogliamo
un’Europa multietnica, un’Europa-Nazione – ha detto - non dimentichiamoci che fu Altiero Spinelli, uno degli autori del
Manifesto di Ventotene ad avere già allora l’idea chiara di una vera, grande
Europa”.
Il Generale Truglio ha
parlato dell’impegno degli uomini e delle donne dell’Arma, che hanno sposato le
grandi virtù della fedeltà, del senso del dovere e dell’onore, spinto anche
fino al massimo sacrificio: quello della vita. Ha infine salutato
affettuosamente la vedova Simonetta e i suoi 2 figli (Giorgio e Stefano).
Al
termine il Generale Siazzu ha voluto fare con i presenti una riflessione sulle
recenti vicende che colpiscono in modo anomalo l’Arma, a causa di alcune “mele
marce” che hanno creato discredito nel Corpo. Partendo dal sacrificio di Renzo
Lampis ha affermato che l’Arma da oltre 200 anni si sacrifica in modo
straordinario per il bene del popolo italiano; “Non sono e non possono certamente essere poche mele marce a rovinare
la dignità di un Corpo che merita grande fiducia e rispetto”, ha concluso.
Un bel concerto,
eseguito dalla Fanfara della Scuola Allievi Carabinieri di Roma, diretta dal M°
Maresciallo Magg. Danilo Di Silvestro, ha chiuso la cerimonia.
Grazie, amici, dell'attenzione che continuate a dedicarmi! Non
dimentichiamoci mai che i carabinieri sono notte e giorno in servizio per garantire la nostra
protezione! Guardiamoli sempre con rispetto e anche con simpatia.
A domani.
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