Oristano 9 Dicembre 2018
Cari amici,
Viaggiare in aereo oggi
è quasi come una volta era prendere il tram o l’autobus. La gran parte di noi,
però, affronta viaggi di breve durata: un’ora o due, raramente un po' di più.
Ci sono, però, viaggi ben più lunghi, che durano molte ore e che i passeggeri
affrontano concedendosi comunque posizioni di relax, anche dormendo, nella comoda poltrona assegnata, opportunamente
reclinata in posizione letto. Bene, se questo vale per i passeggeri, a pensarci bene dovrebbe valere anche per gli addetti ai servizi di bordo, che, ovviamente a turno, hanno certamente necessità di riposare almeno qualche ora se il viaggio è
molto lungo, se non altro per essere freschi e riposati per le successive operazioni
di sbarco.
Detto questo, se siamo persone curiose, ci siamo mai chiesti dove e come le hostess e gli steward riescono a trovare spicchi di riposo
negli estenuanti e lunghissimi viaggi transoceanici? Ecco come.
Oggi la maggior parte dei Boeing 777 e 787 hanno a bordo delle stanze "segrete", invisibili ai passeggeri, dove il personale di bordo (a turno anche i piloti) può rilassarsi come in un'oasi di tranquillità. Le stanze segrete si raggiungono attraverso una scala, il cui ingresso è ben nascosto da una piccola porta anonima, accessibile solo digitando un codice segreto. La scala porta ad una serie di mini cabine riservate agli assistenti di volo. Sul 777 anche i piloti hanno una cuccetta per ciascuno, ma anche due poltrone Business Class, un armadietto e un lavandino.
Oggi la maggior parte dei Boeing 777 e 787 hanno a bordo delle stanze "segrete", invisibili ai passeggeri, dove il personale di bordo (a turno anche i piloti) può rilassarsi come in un'oasi di tranquillità. Le stanze segrete si raggiungono attraverso una scala, il cui ingresso è ben nascosto da una piccola porta anonima, accessibile solo digitando un codice segreto. La scala porta ad una serie di mini cabine riservate agli assistenti di volo. Sul 777 anche i piloti hanno una cuccetta per ciascuno, ma anche due poltrone Business Class, un armadietto e un lavandino.
All'interno delle
cuccette possono alloggiare un massimo di 8 membri, e ognuno deve occupare il
proprio letto. Le cuccette sono minuscole, a stento si può stare in piedi, ma
sono provviste di lenzuola, cuscini e a volte persino di un pigiama in dotazione.
Non tutti gli aerei però sono uguali. Ad esempio sul 787 Dreamliner della Air
Canada c'è un unico open space con dei futon che ricoprono l’intero pavimento,
un'unica grande cabina, mentre sul Boeing 773 dell’American Airlines ci sono addirittura
delle cuccette distribuite lungo le pareti del velivolo come quelle delle navi.
Su altri aerei, come l’A380 della Malaysian Air, ci sono addirittura i letti a
castello e sull’A380 della Singapore Airlines le cabine sono singole molto
ampie e lussuose.
Si, amici, se non vi eravate
mai chiesti se le hostess e gli steward dormano durante un volo a lungo raggio,
sappiate che la risposta è sì. Gli assistenti di volo, inutile negarlo, sono
esseri umani e quindi hanno bisogno anche loro di dormire sui voli a lungo
raggio che durano molte ore. Non possiamo certo dimenticare che queste persone
svolgono un lavori di grande impegno che le sottopone a notevole stress, per
cui anche nell’interesse di chi viaggia è necessario creare loro le condizioni
ottimali per essere sempre efficienti al massimo.
Nei voli transoceanici,
effettuati con aerei di grande carico e portata, c’è anche un’altra stanza,
anch’essa segreta. È una piccola stanza di cui nessuno conosce l’esistenza. Si
tratta dell’ufficio privato del capo cabina, l’assistente di bordo responsabile
di tutto il personale dell’aereo.
Questa minuscola stanza, come detto, non si
trova su tutti gli aerei, ma c’è per esempio sull’Airbus 380. Non è facile riconoscerla, perché può essere scambiata
per uno dei tanti armadietti che ci sono a bordo. Si trova proprio sotto la
scala che dall’Economy Class porta alla First Class, in testa all’aereo.
L’Airbus 380 infatti è
un aereo a due piani: sotto solitamente sono concentrati tutti i posti
dell’Economy, mentre il piano superiore è riservato alla Business Class e alla
First. Anche se ogni compagnia aerea può decidere la configurazione interna dei
propri velivoli, tendenzialmente la suddivisione è questa. In ogni caso, la
porticina dell’ufficio è molto più bassa dell’altezza media di un adulto, ecco
perché non è facile riconoscerla. Per entrarci, infatti, il capo cabina deve
abbassarsi, ma una volta entrato, grazie al fatto che si trova sotto la scala,
l’altezza interna consente a una persona di stare benissimo in piedi.
Ma a cosa serve un
ufficio al capo cabina a bordo dell’Airbus 380? A molte cose; in questo
ufficetto, che misura circa un metro di lunghezza per 60 cm di larghezza, il
responsabile degli assistenti di volo gestisce il proprio lavoro comunicando
con il personale di terra, amministrando le liste dei passeggeri, espletando
alcune richieste improvvise o risolvendo eventuali problemi che possono
insorgere durante il volo. Nell’ufficio c’è una piccola scrivania su cui può
appoggiare il proprio pc portatile e mandare e-mail o navigare in Internet.
Pur nello spazio
ristrettissimo, un seggiolino fissato alla parete gli permette di stare
comodamente seduto anche per ore, se necessario. Non mancano interfoni per
comunicare con il resto del personale, un telefono per chiamare la terraferma,
una luce di cortesia e un grande monitor a cui collegare qualunque tipo di
device. C’è anche un piccolo contenitore per riporre gli effetti personali e un
gancio per appendere la giacca della divisa. Un angolo tutto suo, insomma, un
vero e proprio ufficio tra le nuvole!
Come vedete, amici,
anche il personale di bordo ha necessità come tutti noi del giusto riposo! Cosa ne pensate Voi? Non è che la cosa magari Vi preoccupa un po’? Tranquilli, è certamente molto meglio che tutti quelli a cui affidiamo in volo la nostra vita siano sempre in
perfetta forma!
A domani.
Mario
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