Oristano
28 Dicembre 2016
Cari amici,
Anche se personalmente
mi sarebbe piaciuto che la cerimonia fosse avvenuta proprio in questo periodo
natalizio, è stato scelto il prossimo 27 di Gennaio, giorno
della memoria, per la consegna, da parte dell’Amministrazione Comunale di Oristano, della
medaglia d’oro alla novantenne Pina Brizzi Barnieri, partigiana ed ex
consigliera comunale, che la riceverà in forma solenne, nel Palazzo degli Scolopi,
dalle mani del sindaco Guido Tendas. È l’omaggio della nostra città ad una donna battagliera e senza paura, per
l’impegno da Lei profuso nei lontani Anni Cinquanta, sia come combattente della
resistenza che come consigliera comunale di Oristano.
Una vita davvero spesa
senza risparmio, quella di Pina Brizzi, che l’appassionato giornalista e
storico della nostra città Beppe Meloni vuole ricordare, rivolgendosi in
particolare ai giovani di oggi, per far capire loro che la libertà si guadagna
a prezzo di grandi sacrifici. Voglio riportare pertanto 'per intero' la storia-riflessione di Beppe, con la speranza che vite importanti
come quella di Pina Brizzi, servano di monito ai giovani di oggi. Buona
lettura.
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Il
racconto di Natale. Pina Brizzi, staffetta partigiana e consigliere comunale
comunista nella Oristano del Dopoguerra.
Di
Beppe Meloni
A
quei tempi, primi Anni Cinquanta del Novecento, via Arborea “sa ruga ‘e matta”
tra i sobborghi di Sant’Efisio era appena uno sterrato di campagna, tra fango e
polvere, che finiva giusto a “s’acquadrosciu”, l’abbeveratoio comunale.
Oristano “piccola città”, dopo la parentesi oscura tra guerra e fascismo si
riaffacciava alla democrazia. E il 24 maggio 1944 proprio in città, al teatrino
“Sacra Famiglia”, nel giardino arcivescovile che si affacciava sulla via
Cagliari, nel primo congresso regionale con una relazione di Antonio Segni “lu
professò”, letta dal professor Giovanni Lamberti di Sassari, era rinata la
Democrazia Cristiana sarda. Più avanti, alle prime elezioni comunali del
dopoguerra, domenica 24 marzo 1946, sono ben sette le liste in campo. Vince
largamente la Democrazia Cristiana. Primo sindaco è l’avvocato Alfredo Corrias, e ben tre donne, Maria
Chessa, Rosina Leo e Ernestina Littarru (che sarà nominata assessore alla
pubblica istruzione), vengono elette nel consesso cittadino.
Ma
solo nei primi Anni Cinquanta vanno rafforzandosi le strutture dei Partiti.
Nella “bianca Oristano” dove la DC sarà spesso maggioranza assoluta, è il
Partito Comunista a suonare la sveglia a sinistra. Da Carrara, dalla rossa
Toscana, arriva una giovane insegnante, Pina
Brizzi, un quadro comunista formatasi come “staffetta” nella lotta
partigiana della resistenza. La sua bellissima storia, maturata tra Fascismo e
Resistenza, tra i G.A.P. (Gruppi di Azione Partigiana) nell’Appennino
Tosco-Emiliano, è stata raccontata tra l’altro di recente ad una affollata
assemblea studentesca del Liceo Martini di Cagliari. Al suo fianco nella bella
avventura politica in Sardegna il marito Fulvio Sanna, giovane brillante
insegnante bonorvese, funzionario di partito che arriva da Sassari, e che ha il
compito di dar voce in città a un PCI con molti voti a sinistra, ma con quadri
e strutture inadeguate. Con loro la piccola figlia Simonetta, che al termine di
un brillante percorso di studi a Berlino si laurea in lingue a Pisa, centodieci
e lode, con una tesi sulla novellistica di Thomas Mann.
Dal
1977 al 1986 (Simonetta Sanna) ha
insegnato Lingue e Letteratura Tedesca all’Ateneo di Sassari, e dal 1991 farà
parte del Comitato Scientifico della Zeitschrift fur Germanistik della
Università di Berlino, e di molte associazioni di studi internazionali. E’
autrice, inoltre, di saggi e monografie sulla Letteratura Tedesca
dell’Illuminismo. Quale Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
dal 1997 al 2004, allestisce la nuova sede della Facoltà nella via Roma a
Sassari. Simonetta Sanna è stata infine eletta consigliere regionale del
Partito Democratico nelle liste della circoscrizione regionale.
I
coniugi Sanna-Brizzi nei primi Anni Cinquanta della loro permanenza a Oristano,
vanno a vivere a pensione proprio in via Arborea n°20, a casa di una mia zia
materna Assunta Spanu, vedova con tre figli di Francesco Mele, figolo dalle
mani d’oro. Per Fulvio e Pina non sarà difficile inserirsi alla svelta nella
comunità oristanese. Pina sarà eletta al consiglio comunale, capogruppo di una
sparuta pattuglia comunista falce e martello composta da Giovanni Maria Atzori,
Mario Sanna ed Emilio Mastino, con la Giunta di Giovanni Canalis (Sindaco dal
1953 al 1961). Fulvio Sanna scomparso nel 1977 a soli cinquant’anni, ha fatto
parte del comitato per la costituenda Provincia di Oristano, con Alfredo
Corrias, Lelio Muretti e Giovanni Canalis. Buon oratore e brillante dirigente
politico, riorganizza le sparse fila del PCI locale, gettando le basi con il
segretario di sezione Antonio Urracci, consigliere regionale del PCI di
Samassi, per la costituenda Federazione Comunista di Oristano, nella storica
sede di via Verdi.
Pina
Brizzi rimasta vedova, fa rientro in Toscana e si risposa con un compagno del
PCI, anche lui ex partigiano di Carrara Antonio Barnieri di una famiglia di
industriali del marmo, cresce nella città di Carrara. Negli Anni Trenta si
iscrive alla facoltà di lettere e filosofia, aderendo al movimento antifascista
e nel 1935 si trasferisce a Roma, seguendo l’amico Ruggero Zangrandi che aveva
fondato l’Agenzia giornalistica italiana. Nel 1939 è tra i fondatori del
Partito Socialista Rivoluzionario Italiano. Arrestato nel 1942 dall’OVRA, viene
liberato nel 1943. Aderisce alla Resistenza e, successivamente, viene eletto
nelle file del Partito Comunista Italiano alla Camera dei Deputati dal 1948 al
1958. Scomparso negli Anni Novanta, da lui ha avuto una seconda figlia
Patrizia, insegnante, che oggi vive con lei a Quartucciu.
Al
suo rientro in Sardegna, Pina Brizzi ha diretto la Federazione degli Emigrati
Sardi e ha proseguito nel Sindacato Pensionati della CGIL come presidente del Comitato
per la Difesa della Costituzione, intervenendo nelle manifestazioni e portando
nelle scuole sarde la sua esperienza partigiana. Il “racconto di vita” della
staffetta partigiana Pina Brizzi che vive serenamente i suoi novant’anni in
quel di Quartucciu, mantiene intatta tutta la sua freschezza e vivacità. E lei
“nata fortunata” come scriveva Primo Levi di sé, e che è riuscita a salvarsi
giovanissima dalla rappresaglia nazista nella lotta partigiana in Toscana,
grazie all’intervento di una donna sconosciuta, ricorda ancora con la
leggerezza di un racconto, una storia sempre più pericolosamente lontana dalla
nostra comprensione.
Beppe
Meloni
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Meditate, Voi giovani,
meditate, perchè alto è il prezzo della libertà, come affermava anche il nostro sommo poeta… “libertà va cercando ch'è sì cara come sa chi per lei vita rifiuta”.
Mario
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