Oristano
2 Dicembre 2016
Cari amici,
I tumori fanno parte di quelle mutazioni negative (neoplasie) che aggrediscono il nostro corpo in modo subdolo: una silenziosa alterazione che comunemente viene
definita cancro (considerata la sua diffusione anche il
male del secolo). In realtà dovremmo parlare al plurale di “cancri”, in quanto
diverse e distinte sono le cause che colpiscono organi e tessuti del nostro
corpo. Ma perché nel nostro organismo questo male si scatena, a volte all’improvviso?
Quale la causa? Perché far capire a chi, come noi "non addetti ai lavori", gli esperti uano solitamente delle metafore.
Semplificando al massimo essi ci dicono che, all'improvviso, una cellula del nostro organismo, anziché comportarsi
correttamente, "impazzisce". Il suo comportamento anomalo fa perdere alla cellula alcune sue proprietà, acquisendone però delle altre: in questo modo comincia a moltiplicarsi al di fuori di ogni regola.
Questo succede perché il “sistema di controllo”, compito questo affidato ai nostri "geni
controllori", deputati ad impedire che una cellula "sbagliata"
possa sopravvivere dando magari origine a un tumore, non svolge correttamente il suo compito. Andando in tilt il sistema, le cellule nate “sbagliate”, anziché venire
isolate e messe fuori uso, proliferano in continuazione, generando un numero
enorme di altre cellule con lo stesso difetto: ecco è così che si crea e prolifera il tumore.
Per combattere e arrestare questa disfunzione, tante sono state le tecniche
finora utilizzate, tutte però
particolarmente invasive e debilitanti per chi ne è affetto. Ora, però, percombattere il cancro è nata –
proprio in Italia – una tecnica nuova: un ago incandescente pare sia in grado di risolvere, in maniera innovativa, il problema, sciogliendo velocemente il tumore. Questa tecnica innovativa, chiamata “termoablazione
mediante microonde”, permette al chirurgo di sciogliere il tumore (sia quello presente nel fegato, che nei reni,
nei polmoni, nella tiroide e nelle ossa) in un’unica seduta e in modo assolutamente non invasivo, anche
senza il classico ricovero in ospedale, ovvero ambulatorialmente. Praticamente poco doloroso, l’intervento prevede che il
paziente venga solo sedato: verrà trattato in pochi minuti, senza avere nemmeno
la necessità, poi, di altri trattamenti aggiuntivi, come quelli chemioterapici.
Questa nuova tecnica
rivoluzionaria nel trattamento di alcune neoplasie, è stata sperimentata per la
prima volta nel reparto di Medicina e Chirurgia dell’Ospedale di Chioggia. Lo
scorso 15 Novembre, l’equipe guidata dal primario di Chirurgia Prof. Salvatore
Ramuscello, insieme al responsabile del servizio di ecografia interventistica Prof.
Mario Della Loggia, in soli dieci minuti, ha curato con questo nuovo metodo di
termoablazione un signore chioggiotto di 65 anni, che era affetto da una grave
lesione metastatica epatica. Per l’eccezionalità dell’intervento l’ASL 14 ha
aperto le porte della sala operatoria anche ai giornalisti, per documentare il
primo caso di questo tipo. Il primario, intervistato, ha così precisato:
«La termoablazione
mediante microonde è un nuovissimo trattamento che necessita di un generatore
di microonde e di un terminale chiamato antenna che, mediante guida ecografica,
viene inserita direttamente nella lesione. L’antenna, attraverso un aumento di
temperatura rapido, controllato e localizzato, provoca la distruzione del
tessuto malato con la massima precisione. Rispetto a ieri possiamo intervenire
in maniera mininvasiva, con una piccola incisione di 2-3 millimetri, su tumori
importanti e calibrare il tipo di cura a seconda della neoplasia: si agisce
localmente, delimitando e colpendo solo l’area interessata dalla malattia.
Persino l’intensità di calore e la durata dell’intervento viene misurata in
base alla grandezza del tumore da distruggere. In questo modo evitiamo
l’asportazione chirurgica, rendendo possibile il trattamento anche su pazienti
pluripatologici, quindi inoperabili e fragili, con tempi di ricovero più brevi
e una migliore ripresa funzionale dei pazienti stessi».
L'intervento, rispetto
alle tecniche tradizionali, è durato pochissimo: solo una decina di minuti, e
nel giro di alcune ore il paziente è potuto rientrare a casa con una ferita di
2 millimetri, incerottata e senza punti di sutura. La notizia si è sparsa
rapidamente, diventando addirittura virale: il centralino della USL 14 è stato
subissato di chiamate da tutta Italia da parte delle persone interessate a
questo nuovo tipo di intervento.
Cari amici, fa davvero
piacere pensare che una moderna e innovativa nuova tecnica da usare proficuamente
contro i tumori sia stata concepita ed eseguita in Italia. Le professionalità
della nostra struttura medico-scientifica continuano ad essere alte e non temono
confronti con quelle delle altre nazioni. L’operazione di alta specializzazone effettuato a
Chioggia (l'intervento ha inaugurato le nuove sale operatorie di Day-surgery, recentemente
ristrutturate), come ha precisato il direttore generale dell’Asl 14, Giuseppe
Dal Ben, ha pienamente dimostrato le grandi capacità delle nostre strutture. «I
nostri professionisti stanno al passo con i tempi nella formazione e nell’uso
delle tecnologie di avanguardia», ha affermato, «per garantire una risposta di
qualità eccellente ai pazienti e una rapida ripresa della quotidianità».
Insomma, anche nella
nostra sanità, purtroppo in preda a mille problemi (tra sprechi e investimenti
modesti), ci sono dei punti di eccellenza che speriamo davvero possano diffondersi e
moltiplicarsi!
A domani.
Mario
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