Oristano
18 Dicembre 2016
Cari amici,
Gli esperti sostengono
che mettersi al volante dopo una notte insonne, o comunque aver dormito poco o male, fa correre rischi gravissimi. Uno
studio della Foundation for Traffic
Safety statunitense, ha accertato che mettersi alla guida assonnati, fa correre lo stesso rischio del guidare ubriachi. Insomma, chi
dorme poco, meno di 5 o 6 ore per notte, ha una probabilità doppia rispetto a
chi ne dorme 7 o 8 di fare un incidente nelle 24 ore successive.
Il rapporto della
Foundation for Traffic Safety si basa sull'analisi di oltre 7mila persone
coinvolte più di 4.500 incidenti, da cui è emerso che ogni ora dormita in meno,
rispetto alle 7 raccomandate, raddoppia il rischio. Insomma, "Chi
non riesce a mantenere un salutare ritmo del sonno - afferma Jake
Nelson, uno degli autori dello studio - può voler dire mettere se stessi e gli
altri in grave rischio. La ricerca ha dimostrato che sotto le cinque ore di
sonno si ha lo stesso rischio che guidando ubriachi".
La sonnolenza al
volante tra l'altro è un killer silenzioso: i rilievi fatti nei numerosi casi di incidente
stradali anche gravissimi, lo dimostrano. “Lo siento, me he dormido” (mi accorgo
di essermi addormentato), queste sono state le prime parole pronunciate dall’autista
che guidava il pullman che il 21 Marzo è andato a schiantarsi in Catalogna
provocando 13 morti e diversi feriti. Eppure l’uomo è risultato negativo sia all’alcol
test che alla droga. La principale causa del disastro sembra essere stata proprio
il sonno. Eppure badiamo molto di più ad altre cause, quasi che il sonno non
sia da annoverare, per chi si mette al volante, tra le cause di alta
pericolosità.
Il classico “colpo di
sonno” è un nemico sottile, che ti avvolge lentamente e che arriva quando meno
te lo aspetti, provocando conseguenze spesso piuttosto drammatiche. Ma come
possiamo difenderci da un male così subdolo e insidioso? I sintomi in grado di farci
capire che sta per arrivare un colpo di sonno al volante, seppur tenui, in effetti ci sono. Spesso
sottovalutiamo il nostro effettivo grado di sonnolenza e tendiamo a
sopravvalutare la nostra capacità di resistere al sonno. Stiamo attenti allora,
se compaiono i segnali d'allarme che sto per indicare
mentre siamo alla guida: riconoscerli tempestivamente può salvarci la vita! Eccoli.
Se sentiamo con
insistenza la sensazione di bruciore agli occhi, se, nonostante la nostra
volontà, gli occhi tendono a chiudersi e le palpebre si abbassano di frequente
e continuiamo a sbadigliare, se la strada e i cartelli ci appaiono sfocati o
ballerini, se la nostra testa non resta ferma e rigida, ma tende a cadere in
avanti, se ci sentiamo irrequieti, come infastiditi da qualcosa, con lo strano
impulso di toccarci viso e braccia, se sterziamo con manovre brusche e non
dolci, facendo oscillare l’auto, se facciamo fatica a mantenerci all’interno
della corsia a noi riservata, con continui aggiustamenti di traiettoria, se i
nostri tempi di reazione alle frenate di chi ci precede, sono lenti e
intempestivi, se non ci accorgiamo di tenere una velocità non consona a quella
prevista, allora dobbiamo dire stop e fermarci!
Tutti i sintomi prima
indicati sono un grande segnale di pericolo imminente, che, da parte nostra,
richiedono un immediato stop al viaggio: fermiamoci nella prima piazzola
disponibile, dove potremo riposare per un paio d’ore almeno e ripristinare uno
stato di veglia più accettabile.
C'è ancora da dire, però, che non sempre i segnali prima indicati vengono da tutti avvertiti, in quanto può capitare che il colpo di sonno, per la rapidità con cui spesso arriva, ci colga impreparati! Ci sono colpi di sonno che possono arrivare all’improvviso e per questo motivo ecco un ulteriore consiglio, sopratutto se dobbiamo affrontare dei lunghi viaggi: cerchiamo di non viaggiare se possibile mai da soli, ma con un altro passeggero con il quale alternarsi alla guida. Inoltre, se si hanno dei bei chilometri da percorrere è meglio evitare di assumere (poco prima di mettersi alla guida) cibi pesanti e farmaci che possono compromettere l'attenzione di guida. Le statistiche dimostrano che la mancanza di sonno, negli incidenti stradali rilevati, conta percentuali abbastanza rilevanti.
C'è ancora da dire, però, che non sempre i segnali prima indicati vengono da tutti avvertiti, in quanto può capitare che il colpo di sonno, per la rapidità con cui spesso arriva, ci colga impreparati! Ci sono colpi di sonno che possono arrivare all’improvviso e per questo motivo ecco un ulteriore consiglio, sopratutto se dobbiamo affrontare dei lunghi viaggi: cerchiamo di non viaggiare se possibile mai da soli, ma con un altro passeggero con il quale alternarsi alla guida. Inoltre, se si hanno dei bei chilometri da percorrere è meglio evitare di assumere (poco prima di mettersi alla guida) cibi pesanti e farmaci che possono compromettere l'attenzione di guida. Le statistiche dimostrano che la mancanza di sonno, negli incidenti stradali rilevati, conta percentuali abbastanza rilevanti.
In Italia nel 2015 su
174.000 incidenti stradali ben 12.180 sono stati quelli causati da autisti
affetti da sindrome delle apnee
ostruttive del sonno (OSAS), con circa 240 morti e 17.224 feriti accertati.
Lo studio, portato avanti dai ricercatori ha analizzato circa 950
autotrasportatori (si è tenuto conto di tutte le problematiche che influiscono
sulla capacità di guida: apnea notturna, carenza cronica di sonno e sonnolenza
diurna), arrivando ad interessanti risultati, che confermano quanto detto in
premessa: dormire poco è di enorme pericolo.
Cari amici, a
differenza dell’alcool e delle droghe, i cui effetti sul nostro corpo possono essere
controllati con gli appositi strumenti, il sonno non può essere misurato o
controllato; non esiste un test che calcoli il livello di sonnolenza nel
sangue, come nel caso delle bevande alcoliche. Ragion per cui è la persona che
si deve mettere alla guida, l’unica a fare la propria diagnosi, interpretando i
segnali del proprio corpo. È proprio quest’ultimo, infatti, che invia quei
campanelli d’allarme che ci permettono di capire quando non siamo in grado di
metterci alla guida.
Allora, se gli sbadigli
crescono, se gli occhi cominciano ad avere bruciore, se le palpebre si
abbassano anche se non vogliamo, fermiamoci: faremo la cosa più saggia, per noi
e per gli altri! Solo così possiamo salvare la nostra vita e quella di chi è in
strada con noi. Pensiamoci!
A domani.
Mario
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