Oristano
26 Dicembre 2016
Cari amici,
Ieri era Natale (quindi... ancora tanti auguri!) e il nuovo anno si sta avvicinando sempre più velocemente. Non saprei però dirvi con esattezza
che tipo di anno ci aspetta, anche se le avvisaglie non appaiono proprio tanto buone!
Il 2017 sembra iniziare con una ventata di rincari che sicuramente metteranno ancor più a
dura prova il nostro ‘vivere quotidiano’. Cominciamo, per esempio, dal servizio postale.
L’ormai privatizzata struttura di POSTE ITALIANE” ha deciso di partire con nuovi
aumenti, proprio dai primi di Gennaio del prossimo anno. Ecco il bel decalogo
stabilito.
Dal 10 Gennaio 2017 il costo dei servizi di
recapito di Poste Italiane aumenta in tutti i tipi di spedizione. Importanti gli
aumenti nel costo di raccomandate e assicurate, come conferma un comunicato
apparso sul sito aziendale: la classica raccomandata per l’Italia passerà da
4,50 a 5,00 euro. Ecco in dettaglio la specifica dei costi dell’invio
raccomandato, che saranno incrementati in tutti gli scaglioni di peso. La
tariffa base, per gli invii fino a 20 grammi, varierà appunto da 4,50 a 5,00
euro, ma cambieranno anche, con varie modalità, le tariffe per alcuni prodotti
raccomandati particolari (Raccomandata PRO e raccomandata Smart). Nopo potevano certo mancare gli aumenti per la Posta Raccomandata Internazionale: la
tariffa per gli invii fino a 20 grammi per la Zona 1 (Europa e Mediterraneo),
per esempio, varierà da 5,95 a 6,60 euro.
Anche il costo per l’invio
dell’Atto Giudiziario sarà incrementato in tutti gli scaglioni di peso. In
particolare, la tariffa per gli invii fino a 20 grammi, passerà da 6,60 a 6,80
euro, con conseguente incremento delle tariffe anche negli scaglioni di peso
successivi al primo (cioè oltre i 20 grammi) e gli aumenti si riflettono di
conseguenza anche per tutti i valori
assicurati spediti. Ad esempio, la tariffa per gli invii di valore fino a
50 euro e di peso da 20 a 50 grammi varierà da 6,90 a 7,25 euro. I costi della
Posta Assicurata Internazionale saranno incrementati negli scaglioni di peso
successivi al primo, mentre con riferimento ai servizi Pieghi di libri e Pieghi
di libri a tariffa ridotta editoriale, ferme restando le rispettive tariffe di
recapito (invariate), sarà incrementato il diritto di raccomandazione da 2,35 a
3,35 euro.
Quello che sorprende
non poco in un momento economico come quello attuale, dove l’inflazione,
almeno in apparenza non solo è vicina allo zero ma addirittura sotto, è che possano essere,
con troppa disinvoltura, varati e autorizzati aumenti di portata non
indifferente. Eppure da parte di Poste Italiane un discreto aumento di tutte le
tariffe era già avvenuto con decorrenza 1 Gennaio 2016, che aveva portato, per
esempio, il costo dell’invio della lettera semplice fino a 20 gr. a 0,95 euro.
Credetemi, sono convinto che siamo soli agli inizi di un nuovo anno ben ricco di sorprese: i rincari che graveranno sulle tasche degli italiani non si
fermeranno a quelli già anticipati da Poste Italiane! Dovremo fare i conti con
la nuova tassa sulle partite IVA, con l’aumento delle tasse di successione
(immobili e casa), con il possibile aumento degli importi dell’IVA
(evitato per il 2016), con la possibile revisione
con accorpamento in un’unica imposta delle tasse sulla casa e così via, senza
dimenticare che al 31 Dicembre gran parte dei correntisti delle nostre banche
si ritroveranno a pagare una ulteriore tassa di 25,00 euro (sotto la voce ‘spese
fisse di liquidazione’) giustificata con i costi sostenuti dalle aziende di
credito per il salvataggio delle banche in difficoltà e versati al Fondo unico
nazionale.
Cari amici, credo che
la nostra nazione, sia un malato ben più grave di quanto chi ci governa vuole farci credere. Siamo già in Europa al top della tassazione, tra diretta e indiretta:
continuando di questo passo, senza che vengano presi i provvedimenti che in
tanti da tempo reclamano, a mio avviso stiamo per toccare il fondo. In un Parlamento sempre
più litigioso, preda di consorterie e poteri forti (io evito di definirli accozzaglia,
termine che invece ha ben usato l’ex Premier nei confronti dei suoi avversari),
luogo dove praticamente il popolo sovrano sembra non contare più nulla, pensate
che possano essere prese “corrette e sagge decisioni” nell’interesse di quel Popolo sovrano già depredato oltre
misura? Difficile pensarlo.
Non lamentiamoci allora
se alle prossime elezioni (chissà se si riuscirà in tempi brevi a varare una
corretta legge elettorale che consenta di ridare al popolo la sua sovranità) potrà
anche succedere una svolta di alta pericolosità, qualcosa che potrebbe assomigliare a quel che
accadde negli anni Trenta del secolo scorso. Le somiglianze con quel periodo ci
sono tutte, e, come ben sappiamo, portarono a quel periodo storico italiano che vide
la presa del potere fascista da parte di Benito Mussolini, iniziata ufficialmente il
29 Ottobre del 1922 e chiusa con la tragica fine di quel regime, avvenuta formalmente
il 25 Luglio del 1943.
Meditate, gente
meditate…
A domani.
Mario
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