Oristano
8 Novembre 2016
Cari amici,
Ricordo con lucidità la dura “lotta” scatenatasi durante le precedenti elezioni comunali, quella che portò all’insediamento dell’attuale
governo della città con Guido Tendas sindaco. Nella mia mente passano, veloci
come in un film, ampi sprazzi di ricordi: dalla grande disunione delle ‘destre’,
precedentemente al potere nel palazzo degli Scolopi, al difficile e certosino tentativo
di coesione tra le forze di sinistra che, con ogni possibile mezzo cercarono,
riuscendoci, di conquistare l’ambito trofeo del governo della città.
Tante le vicende che
hanno caratterizzato il percorso dell’esecutivo Tendas, talmente accidentato da
far emergere, giorno dopo giorno, i contrasti derivati dal prevalere dei
protagonismi di parte, che andavano ovviamente a scapito del ‘bene comune’. In una
coalizione variegata, come quella che conquistò il Palazzo, non era certo difficile
prevedere l’emergere di interessi ‘particolari’, che, infatti, dopo poco tempo vennero alla luce, rendendo difficile il cammino della legislatura.
Non voglio entrare nei
dettagli del recente passato e neppure del presente (sarebbe fazioso farlo) ma
fare un breve riflessione con Voi su quello che sarà il destino della “Oristano
del futuro”, quello che da qui a poco, col nostro voto, dovremo cercare di ‘scrivere’,
usando la penna e la testa con serietà e coscienza. Ebbene, oggi, oltre la ripresa d’intreccio
delle solite, stanche, aggregazioni politiche (mi riferisco sia a quelle di
destra che a quelle di sinistra), che nonostante i fallimenti precedenti
cercheranno di riconquistare la Città, all’orizzonte
appare qualcosa di nuovo: una candidatura fuori dagli schemi, una ‘discesa in
campo’ inattesa, che forse nessuno si aspettava, quella di Filippo Martinez. Filippo è un "Personaggio
noto" (non solo in città): uomo di 'multiforme ingegno' è oristanese DOC, 65 anni, figlio del noto avvocato oristanese Giannino,
per anni principe del nostro foro.
La città ne parla con
un misto di curiosità e meraviglia insieme! Ma come, dicono gli amanti della
vecchia politica, Filippo candidato a
Sindaco della nostra città? Ma chi glielo fa fare a quest’uomo eclettico, padrone
di mille mestieri, dotato di capacità straordinarie in tutti campi, da quelli
dell’arte a quelli della regia, dello spettacolo e della cultura, addentrarsi
in un campo minato come quello della politica? Allora “Vuole mettersi la salute in
malattia” (come un vecchio proverbio da tempo ammonisce), dicono in altri
schieramenti. Eppure, Filippo, nella
consapevolezza di poter conquistare i giovani, dopo le prime avvisaglie ha confermato
la sua candidatura.
Nel corso della recente
conferenza stampa, nella quale ha ufficializzato la sua discesa in campo ha
detto: “Nelle ultime settimane, dopo la pubblicazione di due mie lettere, in
molti mi hanno chiesto di considerare la candidatura alla carica di sindaco di
Oristano”. Ebbene sì, mi candido. Lo faccio nella speranza di restituire a
tutti i cittadini – me compreso – il piacere della democrazia, una parola che
ormai ha perso quasi del tutto il suo nobile senso originario. Credo, infatti,
che Oristano per la sua storia, per la sua dimensione e per la sua posizione
geografica possa diventare un laboratorio perfetto per questa impresa”.
Filippo, dunque, dopo
aver dato vita a mille iniziative (non ultima quella della fondazione dell’Università
di Aristan, di cui è Magnifico Rettore), novello Zorro del Giudicato d’Arborea,
lancia il suo guanto di sfida ai tradizionali partiti, la cui politica obsoleta
ha fatto cadere Oristano nell’oblio. Martinez, dunque, sciogliendo le ultime
riserve, si candida ufficialmente alla carica di primo cittadino della nostra città. Nella
conferenza stampa del 19 Ottobre, anticipando sinteticamente il suo programma
ha detto: “il mio è un progetto radicalmente innovativo, per tentare di
trasformare questa nostra città agonizzante in un modello vitale e di appassionata
e creativa produttività”.
Personalmente conosco
Filippo da molti anni e gli riconosco capacità uniche (un artista a tutto
tondo) che lo hanno fatto eccellere nei campi più svariati e facendogli
raggiungere risultati a dir poco straordinari. Per ora non si era mai cimentato
(o voluto cimentare) in politica, anche se sono convinto che “se lo ha fatto”,
la sua non è stata una scelta casuale. “Per la sua storia, per la sua dimensione
(30 mila abitanti come l’antica Atene) e per la sua posizione geografica,
Oristano può diventare un laboratorio perfetto per questa impresa”, ha dichiarato
recentemente, prima di ufficializzare la sua candidatura.
Filippo, dunque, novello Zorro
oristanese (molti ricorderanno i suoi straordinari raduni “zorreschi” che
calamitarono ad Oristano folle incredibili), scende in campo con fiera determinazione: sicuramente perché stanco, amareggiato
e avvilito dall'osservare una città che mostra crepe e segni di decadenza dappertutto (le
numerose transenne che costellano diverse parti della città ne sono il segno
più tangibile), dove la democrazia, a suo dire, sembra proprio scomparsa; una decadenza
che appare quasi irreversibile, e, forse proprio per questo, Filippo pensa che solo
coinvolgendo i giovani, esortandoli ad avere un moto d'orgoglio, incitandoli ad
impegnarsi socialmente per rendere all'antica capitale del Giudicato d’Arborea la
dignità dimenticata, si possa uscire dal guado e rsalire la china .
Cari amici, Oristano,
come anche molti scrittori del passato ebbero a dire (ne cito solo uno: J.E.
Crawford Flich, nobile inglese che visitò Oristano nel 1910), era ed è ancora una città
sonnolenta, sonnacchiosa, quasi rassegnata a vivere stancamente, senza reagire; Filippo però è convinto di riuscire a farla reagire. In che modo? Stimolando in particolare i suoi giovani abitanti, quelli che dovranno governarla dopo di noi, pungendoli
fortemente nel loro ‘orgoglio residuo’, uniti dalla voglia di riportare la città ai fasti del passato. La nostra, non dimentichiamolo, è la città di Eleonora d'Arborea, che dimostrò alla Sardegna intera di cosa era capace il Giudicato d'Arborea!
Riflettiamo, amici miei, ne abbiamo il dovere. A domani.
Mario
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