Oristano 7 Novembre 2016
Cari amici,
L’affermazione “Lavarsi le mani può salvare la vita”,
non è solo un modo di dire, ma qualcosa di ben più reale e concreto. Ogni anno
nel mondo circa 1,4 milioni di bambini muoiono a causa di malattie in gran
parte prevenibili, come la polmonite e la diarrea per la poca igiene, per non
avere le mani “pulite”. Numeri impressionanti, che potrebbero essere
notevolmente ridotti se i bambini e le famiglie adottassero e mettessero in
atto una soluzione molto semplice: il lavaggio delle mani.
Proprio per incentivare
quest'abitudine l’UNICEF nel 2008 stabilì di celebrare ogni anno una Giornata
Internazionale per la pulizia delle mani: il “Global Handwashing Day” (GHD), fissando come data il 15 di
Ottobre. Quest’anno per il 9° anno consecutivo, il 15 ottobre 2016 centinaia di
milioni di persone in tutto il mondo hanno celebrato il GHD, il cui fine è
quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sull’importanza
di lavarsi le mani con il sapone, come misura efficace e a bassissimo costo per
la prevenzione di malattie spesso letali.
La più esposta al
rischio di contaminazione è la prima infanzia, che sicuramente sarà la prima a
trarre beneficio da questa campagna di sensibilizzazione. Lavarsi le mani con
il sapone può essere un buon rimedio contro la mortalità infantile. Da sola
questa basilare misura di profilassi igienica può ridurre, per esempio,
l’incidenza della diarrea infantile fino al 50%, e quella delle infezioni
dell’apparato respiratorio di circa il 25%. Oggi, a distanza di quasi 10 anni
dall’istituzione, la celebrazione della GHD è divenuta un impegno davvero
concreto e globale, che mobilita ovunque investimenti, visibilità mediatica e
consenso politico sempre più esteso.
I dati sulla mortalità
infantile presentati a Settembre dall'UNICEF mostrano che nonostante i grandi
successi registrati negli ultimi 20 anni, ancora oggi circa 2.000 bambini sotto
i 5 anni muoiono ogni giorno a causa di malattie diarroiche. Di questi, la
stragrande maggioranza - circa 1.800 bambini al giorno - muoiono per malattie intestinali
dovute alla mancanza di acqua potabile e di servizi igienici di base. Sono dati,
questi, che dovrebbero far riflettere non poco.
«Il Global Handwashing
Day è molto più di una semplice giornata»,
ha affermato Therese Dooley, Responsabile dell'UNICEF per i programmi di
Igiene. «Vogliamo che il messaggio si diffonda dai bambini alle famiglie, alle
comunità e alle nazioni. Arrestare la diffusione delle malattie diarroiche non
è complicato o costoso, ma è estremamente importante che il lavaggio delle mani
con il sapone diventi un'abitudine per tutti. Non c'è bisogno di inventare una
qualche formula da premio Nobel per salvare milioni di bambini. La soluzione
esiste già: acqua e sapone!» conclude Therese Dooley.
Purtroppo la carenza di
igiene non riguarda solo i Paesi sottosviluppati, dove effettivamente manca o è
carente l’acqua potabile e il sapone: anche nei Paesi sviluppati come il
nostro, spesso, l’applicazione di questa pratica d’igiene viene trascurata o
sottovalutata, in particolare nelle strutture ospedaliere, dove si concentra il
maggior numero di infezioni causate da batteri e virus, che risultano spesso
altamente pericolosi. L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), a questo proposito, ha istituito,
mettendolo in calendario il 5 Maggio, l'Hand
Hygiene Day', una giornata mondiale sempre dedicata proprio alla pulizia
delle mani. Un gesto semplice, ma spesso sottovalutato, che invece può
prevenire l’alto rischio di infezioni ospedaliere.
Ogni anno nel mondo,
centinaia di milioni di pazienti sono colpiti da infezioni correlate
all'assistenza sanitaria, causando significative sofferenze fisiche e
psicologiche e talvolta anche la morte. Più della metà di queste infezioni
potrebbero essere evitate, se fosse scrupolosamente e correttamente eseguita la
pulizia delle mani nei momenti chiave della cura del paziente.
Le infezioni correlate
all'assistenza, di solito si verificano quando i germi vengono trasferiti dalle
mani degli operatori sanitari nel toccare il paziente. Le infezioni più comuni
sono nel tratto urinario e nelle infezioni delle lesioni cutanee, polmonite e
infezioni del sangue. Su 100 pazienti ricoverati in ospedale, almeno 7 nei
paesi sviluppati e 10 nei paesi in via di sviluppo contraggono una infezione
correlata all'assistenza sanitaria.
Secondo l'OMS l’operazione
“Clean Care” (l'igiene delle mani) dovrebbe
essere sempre eseguita prima delle 5
azioni chiave, preferibilmente strofinando le mani con una soluzione a base
di acqua e sapone (o anche alcol). Ecco riepilogate le 5 importanti azioni che,
prima di essere eseguite, necessitano del “Clean
Care”:
-Prima di toccare un paziente:
-Prima di toccare un paziente:
-prima
delle procedure di pulizia e inserimento nel paziente di dispositivi quali
cateteri,
-dopo
il contatto con i fluidi corporei del paziente,
-dopo
aver toccato un paziente per visita,
-dopo
aver toccato l’ ambiente circostante al paziente.
Con l’igiene, cari
amici, non si scherza! Chiudo, amici miei, con la mia solita ironia: per salvaguardare
degnamente la nostra salute sarebbe meglio ‘abbondare’ nelle precauzioni, anziché
essere parchi e procedere all’acqua di rose! Insomma… “Melius est abundare quam deficere”,
come una locuzione latina di incerta origine ci ricorda e che, tradotta in
italiano, significa proprio: meglio abbondare che scarseggiare.
A domani.
Mario
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