Oristano 2 Novembre 2016
Cari amici,
Anche il fisco "Cambia"! Però, sarebbe interessante capire se in meglio o in peggio. Parlo oggi dello "scontrino fiscale", sapete perchè? Nel processo di
modernizzazione in atto nella Pubblica Amministrazione, tra le altre misura
dichiarate “anti evasione”, è
compresa anche la rottamazione dello scontrino
fiscale. Nato nel 1980, poco amato dai commercianti, lo scontrino fiscale
ha dunque una storia abbastanza recente; introdotto per combattere l’evasione dall’allora Ministro delle Finanze Franco Reviglio, era parte integrante
di un nuovo marchingegno: il registratore di cassa. Dall’idea alla messa in
opera passarono circa 3 anni, quando al Ministero delle Finanze arrivò il nuovo
Ministro Francesco Forte, socialista come Reviglio, che proseguì la causa portata
avanti dal suo predecessore. Ora, dopo 35 anni circa di funzionamento, lo
scontrino sta per andare in pensione, diventando un ricordo più o
meno amaro.
La scomparsa di questo 'mezzo di controllo anti evasione' è previsto dall’art. 2 del
DLGS n. 127/2015, con efficacia dal 1 Gennaio 2017, quando gli esercizi
commerciali potranno dotarsi di registratori
telematici che invieranno direttamente i dati all’Agenzia delle Entrate e
da quel momento gli attuali scontrini scopariranno, semplificando gli
adempimenti fiscali aziendali. I nuovi registratori saranno comunque anche in grado
di emettere le fatture (se richieste), in quanto necessarie, ad esempio, per scaricare
le spese per acquisti di beni e servizi legati alla propria attività
imprenditoriale o professionale.
Il nuovo regime Iva dei corrispettivi telematici sarà
inizialmente “un regime opzionale”, e i contribuenti che vorranno accedere alla
trasmissione telematica dei corrispettivi, dovranno esercitare tale opzione
entro il 31 Dicembre 2016. Chi eserciterà l’opzione, sarà esonerato dalle
comunicazioni e dichiarazioni Iva (poiché sarà il registratore a comunicare
direttamente gli incassi all’Agenzia delle Entrate) e non sarà più tenuto
all’emissione di scontrini e ricevute fiscali.
L’Ufficio delle Entrate
ha già fatto sapere che i registratori di cassa attualmente in circolazione
potranno essere convertiti senza troppi problemi (e costi) in registratori telematici,
mentre quelli di nuova produzione saranno tutti già predisposti in partenza per
l’utilizzo on line. I nuovi registratori (o quelli convertiti) verranno
attivati da tecnici abilitati dall’Agenzia delle Entrate e saranno sottoposti a
verifica ogni due anni. A tutti gli esercenti abilitati verrà inoltre
consegnato un QRCODE (una specie di targa identificativa) che dovrà essere visibile ai clienti e che permetterà loro
di verificare sul sito dell’Agenzia delle entrate se il registratore di quell’esercizio sia
in regola.
Cari amici, a partire
dal prossimo anno, dunque, gli scontrini scompariranno. Per i clienti sarà una
liberazione, in quanto nessuno potrà più chiederci all’uscita dal caffè o dal
ristorante di esibire “lo scontrino” che prima dovevamo diligentemente mettere
in tasca. Che pensare, dunque? Trarre un bel sospiro di sollievo, oppure supporre che sotto sotto, magari ben nascosto, c'è dell’altro?
Ci siamo liberati di una tirannia, oppure siamo caduti in un altro tranello
fiscale? Ad essere sinceri, credo che dirlo a priori sarà abbastanza difficile. Vediamo
il perché.
Dal prossimo anno il nuovo
meccanismo dell’Ufficio delle Entrate sarà in grado di seguire il flusso degli
incassi praticamente on line. Il sistema opererà praticamente come quello oggi
in funzione per le farmacie; quando Voi farete un acquisto, il negoziante (o il
giornalaio, il barista, etc.) non vi consegnerà più lo scontrino, ma segnerà l’importo
dell’acquisto sul nuovo registratore, collegato con il computer dell’Agenzia
delle entrate. E là il vostro scontrino “virtuale” sarà chiaramente visibile,
pronto a dimostrare non solo l’incasso da parte del negoziante, ma sarà anche
in grado di fornire al fisco tutta una serie di altri dati. Quali, direte Voi? Vediamo cosa si potrà rilevare.
Ora la gran parte delle
transazioni avviene con uso di carte di credito: quindi il fisco, novello “Grande
Fratello”, sarà in grado anche di sapere quante volte siete stati al
ristorante, quante notti avete trascorso in albergo, e anche quanto avete speso
dal gioielliere…o dal fioraio. Anche per il commerciante la vecchia
flessibilità sarà più rigida. Col nuovo sistema se nelle fatture d’acquisto si
rilevano acquistati100 abiti o 200 paia di scarpe, in caso di verifica sarà
facile stabilire, in base alle giacenze, se tutto il venduto è stato segnalato
regolarmente dal registratore di cassa, oppure no. Capite cosa potrà fare il nostro amato/odiato fisco?
Certo, più dei commercianti potranno ancora sfuggire gli artigiani: una prestazione di 2 0 300 euro,
pagata in contanti, potrà continuare a non essere dichiarata al fisco, se non si
troverà la soluzione di vietare del tutto l’uso del contanti. In altri Stati, per
esempio, ogni cittadino è tenuto ad avere un conto corrente (a costo zero,
però), dove deve transitare tutto:
stipendi, pensioni, entrate e uscite: solo così il controllo può avere maglie
molto più strette.
Senza, comunque, pensarla in modo terroristico, credo che questa riforma possa essere considerata un buon passo in avanti,
anche se sa un po’ troppo di “Grande Fratello”. La nostra privacy, purtroppo, lentamente
ma inesorabilmente sta sempre più disgregandosi, assottigliandosi fino a
scomparire. Del resto già oggi di noi
si sa praticamente tutto: quando entriamo in autostrada il telepass ci registra
e ci controlla se siamo in regola con il bollo, l’assicurazione e anche la
revisione dell’auto; le compagnie di assicurazione ci fanno lo sconto se
montiamo la “scatola nera”, che registra tutto: dove andiamo e a che ora, e non
basta. Attraverso il nostro cellulare di ultima generazione siamo sempre localizzati
esattamente, anche quando lo teniamo spento, senza parlare degli SMS o delle
conversazioni!
Amici miei, credo che
il tempo dei nascondimenti stia per arrivare al capolinea. Questo era possibile
solo nella precedente civiltà contadina e in quella industriale della prima era;
nella nuova civiltà informatica siamo costantemente monitorati giorno e notte: risulta
impossibile nascondersi e nascondere i nostri peccati, più o meno veniali!
Purtroppo, ci piaccia o no, questa è la famosa (o famigerata) trasparenza di cui tanto si parla.
A domani.
Mario
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