Oristano 20 Novembre 2016
Cari amici,
Che il clima della
terra stia lentamente cambiando, in conseguenza anche di mille impropri e
deleteri comportamenti messi in atto dall’uomo, è certamente una sacrosanta verità.
I cambiamenti climatici già avvenuti, secondo quanto evidenziato dall’IPCC
(Intergovernamental Panel on Climate Change), evidenziano per il nostro pianeta
un aumento della temperatura media di quasi un grado nel corso del XX secolo e,
se non si interviene con decisione, tale incremento potrà raggiungere i 4-5 gradi
centigradi entro la fine del secolo. Dati molto preoccupanti, chiaramente
evidenziati nel Quinto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR5)
dell’IPCC. Ma cosa si intende esattamente per “cambiamento climatico”?
Gli esperti così lo
definiscono: “con il termine cambiamento
climatico ci si riferisce a un cambiamento dello stato del clima che persiste
per un periodo di tempo prolungato, e identificabile da cambiamenti della media
e/o della variabilità delle sue proprietà. Il cambiamento climatico può essere
dovuto a processi naturali interni o a forzanti esterne, come le modulazioni
dei cicli solari, le eruzioni vulcaniche e i ripetuti cambiamenti antropogenici
della composizione dell'atmosfera o dell'uso del suolo.”
Nel 2016 la CO2 presente in atmosfera (uno dei
principali gas a effetto serra che determina il cambiamento climatico), ha
raggiunto una concentrazione di 404 ppm, valore mai osservato negli ultimi
800.000 anni. Il Mediterraneo, che si caratterizza per l’estrema ricchezza e
complessità del suo ecosistema, è un'area a forte rischio d’impatto dei
cambiamenti climatici. Per questo motivo la Sardegna, posta al centro del
Mediterraneo, deve affrontare subito questa sfida epocale, rinnovando i propri
sistemi ambientali, sociali, economici e produttivi. Per questa ragione la nostra
Isola dovrà intraprendere, in base a quanto definito dall’IPCC, “il processo di adattamento al clima attuale
o atteso e ai suoi effetti. Nei sistemi umani, l'adattamento cerca di limitare
i danni o di sfruttare le opportunità favorevoli. Nei sistemi naturali,
l'intervento umano può agevolare l'adattamento al clima atteso e ai suoi
effetti”. In altre parole, dovrà essere posta in essere o incrementata la resilienza del sistema territoriale
Sardegna.
La resilienza, cari
amici, altro non è, dunque, che la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento. Nel
caso specifico dei cambiamenti climatici una Comunità è resiliente se è capace,
attraverso specifici strumenti (comportamentali e delle infrastrutture), di
mantenere le stessa strutture fisiche e sociali, al fine di assicurare qualità
della vita e dell’ambiente, nonostante le pressioni climatiche. Proprio per
questo nella nostra isola vengono predisposti dei ‘piani operativi’, in modo da
poter meglio affrontare il cambiamento. In quest’ottica, grazie all’iniziativa
di Rete Gaia si è dato vita a "Sardegna Resiliente", uno
spazio dedicato ai temi dell'adattamento ai cambiamenti climatici, così come al primo
progetto sviluppato in Sardegna per attuare l'iniziativa europea denominata Mayors Adapt.
Sardegna Resiliente
è un progetto di informazione e sensibilizzazione, elaborato dalla società Rete
Gaia Srl sul tema dei cambiamenti climatici, e si connette alle attività portate
avanti insieme a diverse istituzioni (ARPA Sardegna e alcuni dipartimenti degli
Atenei universitari di Cagliari e di Sassari) attraverso incontri con le
scuole, conferenze sul territorio e interventi di consulenza per la
pianificazione con gli Enti Locali. Gaia è stata la prima in Sardegna a
redigere un piano di adattamento ai cambiamenti climatici (come detto prima
nell’ambito dell’iniziativa europea Mayors Adapt), con l’elaborazione del Piano
del Comune di Sorradile.
In campo mondiale lo
scorso 4 Novembre è entrato in vigore l'Accordo di Parigi del 2015, che 55
stati hanno già ratificato, con l’impegno per tutti di contenere l’innalzamento
della temperatura globale entro i 2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, mentre
dal 7 al 18 Novembre a Marrakech si è tenuto il COP22, in modo da concordare e prendere serie decisioni per rendere concreto ed effettivo l'importante impegno.
Sardegna Resiliente è
un progetto importante, nato dall’iniziativa di Andrea Vallebona, fondatore di
Rete Gaia Srl, un’azienda che da decenni si occupa di sviluppo sostenibile. L’iniziativa
messa in atto si aggiunge e collega ai progetti portati avanti dalla MEDSEA
Foundation (la Mediterranean Sea and Coast Foundation è una fondazione senza
scopo di lucro che ha sede a Cagliari ed è nata per la tutela e la
valorizzazione del patrimonio storico-culturale, ambientale, paesaggistico e
marino-costiero), ed è aperta ad accogliere i contributi di organizzazioni e
soggetti impegnati sui temi della resilienza, sia a livello regionale che
nazionale ed internazionale.
Cari amici, credo che
le iniziative menzionate e portate avanti siano validissime e consentano di
affrontare meglio e “di petto” il nemico che ci insidia: il riscaldamento
globale. La resilienza è in questi casi fondamentale (ho già trattato su questo
blog il problema della resilienza nel post del 4 Novembre del 2015: per chi è
curioso ecco il link per andare a leggerlo, http://amicomario.blogspot.it/2015/11/resilienza-quella-forza-speciale.html)
e, soprattutto noi sardi, credo che in fatto di resilienza siamo ben preparati e forgiati:
l’abbiamo a lungo sperimentata in tanti secoli di resistenza ai nostri dominatori!
Resistiamo,
allora, senza se e senza ma!
A domani.
Mario
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