Oristano 19 Novembre 2016
Cari amici,
Che il mirtillo
possedesse grandi proprietà benefiche era cosa nota fin dai tempi più antichi.
Il mirtillo (Vaccinium) è una pianta appartenenti alla famiglia delle Ericacee,
i cui frutti sono comunemente noti come mirtilli. Pianta arbustiva modesta (il
gigante tra i mirtilli è il Vaccinium arboreum del Nord America, che può
toccare i 9 metri), normalmente non supera il metro d'altezza: i mirtilli presenti nel
nostro continente sono tutti di piccole dimensioni o addirittura striscianti. Ne
esistono diverse varietà, i cui frutti possono essere rossi o neri; il mirtillo
nero (Vaccinium myrtillus) fiorisce in Maggio e fruttifica in Luglio-Agosto; ha
foglie ovali e frutti bluastri, che si consumano freschi o trasformati in
marmellata, mentre il mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea) ha foglie coriacee
sempreverdi, con fiori bianchi o rosa, riuniti in grappoli terminali; produce
bacche rosse commestibili ma amarognole, anch'esse adatte ad essere trasformate
in marmellata.
I fiori di questa specie
hanno una forma tipica a orcio rovesciato, con petali saldati tra loro. Questa
forma è comune a tutte le Ericaceae. I frutti hanno l'aspetto di bacche, ma in
realtà sono false bacche, come le banane e i cocomeri, perché si originano -
oltre che dall'ovario - da sepali, petali e stami.
La variante americana
del mirtillo è il cranberry (Vaccinium macrocarpon), una varietà la cui bacca è
conosciuta fino dai tempi più remoti; la pianta è un piccolo arbusto che
produce dei frutti rossi dotati di grandi proprietà curative, impiegato anche
in cucina. Nelle colonie americane, nel lontano 1621, fu scoperto anche dai
Padri Pellegrini arrivati dall’Inghilterra con il Mayflower per fondare una
nuova colonia. Sulla storia del Myflower ho di recente scritto un ‘pezzo’ su
questo blog che potete andare a consultare (http://amicomario.blogspot.it/2016/10/gli-stati-uniti-e-la-storia-della-loro.htm);
i Padri Pellegrini utilizzarono il cranberry come ingrediente per cucinare il
tacchino in una grande “Festa del Ringraziamento”, tenuta per ringraziare Dio della loro salvezza, diventata
in seguito la più importante degli Stati Uniti d’America e del Canada.
Questo frutto fu
chiamato Cranberry dal nome coloniale
Crane Berry, poi contratto. "Crane" significa "Gru",
"Berry" significa "Bacca", cioè bacca di cui sono ghiotte
le gru. I nativi indiani utilizzavano queste bacche per curare le ferite nei
casi di avvelenamento o anche per dolcificare le carni o per essiccare bene il
pesce e la carne, senza che andasse in putrefazione. La tribù Penobscot del
Maine utilizzava il Cranberry per trattare i calcoli renali ed altri problemi
urinari. La capacità del succo di mirtillo rosso di prevenire le infezioni del
tratto urinario fu notata in Europa, nella prima metà dell’Ottocento da un
ricercatore tedesco, che trovò acido ippurico nelle urine di persone che
consumavano succo di mirtillo rosso.
I popoli dell’Europa
orientale lo utilizzavano invece come antipiretico ed anticancerogeno, mentre i
marinai, essendo il frutto ben ricco di vitamina C, lo caricavano sulle navi
per la prevenzione dello scorbuto; il suo uso più comune, però, rimase quello
di impiego per le infezioni delle vie urinarie prima dell’introduzione degli
antibiotici, uso che continua ancora per questo scopo come auto-trattamento. In
effetti le proprietà del mirtillo sono davvero uniche: è antiossidante e protegge
la nostra pelle dall'azione dei radicali liberi; l'acido idro cinnamico
contenuto nel mirtillo è in grado di neutralizzare le sostanze cancerogene
presenti nell'apparato digerente, mentre le antocianine agiscono sul cuore,
aumentando la resistenza del muscolo cardiaco, creando un effetto antisettico e
anti infiammatorio. E non è tutto.
Il mirtillo cura
l'affaticamento visivo e la fragilità dei vasi capillari, il suo consumo
favorisce la produzione della rodopsina, una proteina che migliora notevolmente
la capacità di vedere in condizioni di luce bassa migliorando l'adattamento
dell'occhio all'oscurità. E' in grado di mgliorare anche la diuresi: il succo del frutto è risultato
davvero un toccasana per chi soffre di questi problemi. Nei soggetti
ipertensivi gli antociani prevengono e contrastano la pressione alta.
Ebbene, oltre tutte
queste proprietà possedute, si è di recente scoperto che i mirtilli rossi possono
combattere anche quelle pericolose infezioni difficilmente trattabili con i
comuni antibiotici. Un recente studio condotto da un team di ricercatori della
McGill University di Montreal e INRS-Institut Armand-Frappier a Laval, in
Canada, ha permesso di identificare nel mirtillo un particolare tipo di composto, chiamato
proantocianidine (PAC), che risulterebbe capace di interrompere la
comunicazione cellula-cellula nei batteri responsabili di pericolose infezioni.
Studi precedenti avevano già dimostrato la potenza dell’estratto di mirtilli e
delle sue non comuni proprietà antibatteriche, ma ora parrebbe che la PAC possa costituire una possibile
soluzione al problema dell'antibiotico-resistenza.
Il nuovo studio, i cui
risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Scientific Reports, non solo ha permesso di individuare nei
mirtilli il nuovo composto, ma la scoperta potrebbe portare alla preparazione
di nuovi farmaci per il controllo delle infezioni difficili. I ricercatori, che hanno
condotto una sperimentazione su due gruppi di moscerini della frutta, hanno
osservato che nel gruppo trattato con l’estratto di mirtillo rosso - ricco di
PAC - le infezioni batteriche venivano inizialmente ridimensionate e poi
curate, anche se gravi; i moscerini alimentati con estratto di mirtilli,
inoltre, hanno dimostrato la capcità di vivere più a lungo.
Cari amici, se è vero
che i mali che colpiscono l’uomo sono in costante aumento, è vero anche che la
ricerca non sta mai ferma, e riesce presto o tardi a contrastare i nuovi
assalti alla nostra salute. Ero e resto della convinzione che in natura ci sono
tutti i rimedi che ci necessitano: l’importante è scovarli e renderli
disponibili, per consentirci di vivere meglio e più a lungo.
Grazie amici, a domani.
Mario
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