Oristano
26 Novembre 2016
Cari amici,
Il BOTULINO è un batterio (Clostridium botulinum), un microrganismo
che vive nel suolo anche in assenza di ossigeno, e produce spore che possono
resistere all'ambiente esterno anche per un lungo periodo, finché non incontrano
le condizioni adatte alla sua crescita. Il C. botulinum fu
individuato e descritto per la prima volta nel 1897 da Emile van Ermengem, uno
studioso belga (batteriologo) che, dopo un’epidemia di infezione alimentare a
Ellezelles in Belgio, lo studiò a fondo.
Il BOTULISMO è invece la malattia conseguente all’ingestione del
batterio, pericolosa e paralizzante, causata dgli effetti nell'organismo della tossina inoculata. Il
termine botulino è derivato dal latino botulus
(salsiccia), perché la sua iniziale scoperta, forse, fu attribuita al
consumo di salsicce preparate in casa. Da notare che il botulino non è presente solo
negli alimenti come la carne, ma risulta anche più frequente in preparati di
origine vegetale, come le conserve ricavate dai prodotti dell’orto. Essendo il
botulino un batterio anaerobico, oltre che in grado di conservarsi per lungo
tempi inattivo, può contaminare tutti gli alimenti, animali e vegetali, rendendoli
perciò particolarmente pericolosi per la salute umana.
Gravi dunque gli effetti dell'ingestione di cibi contaminati con questo batterio, che provoca un'intossicazione grave, tanto severa che se trascurata può portare alla morte. Una volta avvenuta l'ingestione, dopo un periodo
di incubazione (12-48 ore fino a 8 giorni nei casi eccezionali) compaiono i
primi sintomi: nausea, vomito, diarrea e forti dolori muscolari; a seguire
l’individuo colpito manifesta importanti problemi neurologici, come secchezza delle
fauci e delle vie respiratorie, alterazioni visive, disturbi della fonazione e
della deglutizione. Senza cure immediate, il rapido aggravamento delle già precarie
condizioni generali può portare a morte per paralisi respiratoria e conseguente
asfissia.
La tossina prodotta dal
Clostridium botulinum, pensate, risulta così spaventosamente pericolosa tanto che un solo grammo sarebbe in grado
di uccidere dieci milioni di persone, mentre una quantità duecento volte
superiore sarebbe sufficiente per annientare l'intera umanità! Eppure,
spesso, la sua pericolosità viene sottovalutata. Sono tre le principali forme
di botulismo: alimentare, dovuto
alla presenza della tossina nei cibi, pediatrico
(il C. botulinum è presente nel tratto intestinale di un certo numero di
neonati) e da ferita o lesione, a
seguito di infezione di ferite infettate dal batterio.
Il botulismo alimentare
può colpire individui di tutte le età, e, nonostante non sia trasmissibile da
persona a persona, risulta sempre molto pericoloso. In caso d’infezione è
importantissima la diagnosi precoce, possibilmente la più veloce: in questo
caso è possibile una rapida guarigione. L’unico trattamento valido è la
somministrazione della specifica antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei
sintomi. In questi casi i pazienti vanno incontro ad una guarigione più rapida,
altrimenti sono necessarie settimane o mesi di terapia di supporto.
L’antitossina botulinica è disponibile presso il Ministero della Salute.
Cari amici, dicevo
all’inizio che spesso questo pericolo, seppur ancora mortale, risulta
sottovalutato. Di recente a Roma 5 persone sono state ricoverate dopo aver
mangiato panini con ciauscolo (una specie di salsiccia) in un locale del
Pigneto. Il prof. Giuseppe Rando, responsabile dell'Unità operativa di Scienza
dell'alimentazione dell'ospedale San Giovanni-Addolorata, struttura dove è
stato ricoverato in Neurologia uno dei pazienti coinvolti nell'episodio di
botulismo, ha detto: "il botulismo è provocato
dall'ingestione di alimenti in cui è presente la tossina. Il nome viene appunto
da 'botulus', in latino salsiccia. Non è un caso - dice Rando - che
nell'episodio romano le attenzioni si siano rivolte al ciauscolo”.
Viene spontaneo
domandarsi: in che modo, oggi, possiamo difenderci da questo pericolo?
Sicuramente partendo dal presupposto che il botulino può essere presente in cibi
inscatolati o conservati, soprattutto di produzione domestica (senza escludere,
in qualche caso, anche la produzione industriale). Le conserve preparate in
casa (per esempio la verdura sott’olio) sono uno dei prodotti in cui più
facilmente si può rischiare la presenza della tossina botulinica. In generale
tutti i cibi conservati che non vengono fatti cuocere e che hanno un basso
grado di acidità, possono costituire un ambiente adatto alla
crescita del botulino.
Mai come in questo caso
vale il detto “Prevenire è meglio che curare”.
È necessario quindi fare prevenzione: innanzitutto facendo grande attenzione alle norme igieniche, per evitare la presenza del batterio nelle varie fasi di preparazione e conservazione. La tossina botulinica viene distrutta dalle alte temperature, quindi risulta indispensabile la sterilizzazione dei cibi in vasetto e in scatola, tramite bollitura per almeno 10 minuti; inoltre, per essere realmente efficace, il trattamento termico deve avvenire a 121°C per almeno 3 minuti: simili temperature sono raggiungibili soltanto attraverso l'utilizzo della pentola a pressione. Infine, un'ultima precauzione: prima di consumare il prodotto conservato, cerchiamo di analizzare attentamente "come" si è conservato, e, in caso di dubbio, scartarlo.
È necessario quindi fare prevenzione: innanzitutto facendo grande attenzione alle norme igieniche, per evitare la presenza del batterio nelle varie fasi di preparazione e conservazione. La tossina botulinica viene distrutta dalle alte temperature, quindi risulta indispensabile la sterilizzazione dei cibi in vasetto e in scatola, tramite bollitura per almeno 10 minuti; inoltre, per essere realmente efficace, il trattamento termico deve avvenire a 121°C per almeno 3 minuti: simili temperature sono raggiungibili soltanto attraverso l'utilizzo della pentola a pressione. Infine, un'ultima precauzione: prima di consumare il prodotto conservato, cerchiamo di analizzare attentamente "come" si è conservato, e, in caso di dubbio, scartarlo.
“La tossina - come ricorda il prof.
Rando prima citato - fa gonfiare il tappo e i
contenitori, cosa che ci deve insospettire e quindi eliminare quanto ivi
contenuto. Occhio anche se le scatole dei pelati all'apertura fanno 'puff' ed
emettono sostanze, a 'bollicine' insolite presenti nelle conserve, e a prodotti
che all'apertura siano maleodoranti. Nel caso degli insaccati, evitare quelli
con muffe, cattivo odore, segni di putrefazione e consistenza insolita, tutti
indizi sospetti". Per fortuna "gli episodi di botulismo sono
abbastanza rari", conclude l'esperto, che mette in guarda da preparazioni
'casalinghe': "Un tempo venivano eseguite con attenzione, oggi si è persa quella
conoscenza che vuol dire sicurezza".
Massima attenzione
dunque, cari amici, per evitare di incappare in preparazioni che potrebbero
causarci (e causare ai nostri familiari), danni gravissimi. Le tossine
botuliniche, come detto prima, sono davvero della massima pericolosità:
pensate che sono considerate addirittura una potenziale arma di bioterrorismo, in quanto i cibi potrebbero venire
deliberatamente contaminati. Per questo motivo la ricerca e la sorveglianza sul
botulino sono considerate azioni prioritarie nei programmi di bio-sicurezza.
Massima attenzione, dunque, cari amici, rinnovandovi il mio grazie per la Vostra costante attenzione a questo blog.
A domani.
A domani.
Mario
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