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Oristano 28 Ottobre
2016
Cari amici,
Conosco e apprezzo Anthony Muroni: uomo integro, scevro da compromessi,
leale e corretto, mai succube del potere che, a volte, impone scelte poco
condivisibili. Quando poco tempo fa ha lasciato la direzione de l’Unione Sarda,
da uomo saggio e rispettoso degli altri, ha preferito uscire di scena in
silenzio, senza clamore, senza fare scene o uscite plateali, convinto che gli
altri avrebbero capito senza bisogno di proclami o invettive.
Ero sicuro, però, che non avrebbe abbandonato facilmente le scene, ritirandosi
a fare il cincinnato, magari meditando sui suoi libri già scritti e sui nuovi
ancora tutti da scrivere; la mia convinzione era invece un’altra: quella che, dopo
una leggera pausa di riflessione, avrebbe ripreso ad affrontare altre sfide, a
combattere altre battaglie, soprattutto quelle in difesa della nostra Isola,
per arrivare a raggiungere l'obiettivo della sempre sognata e mai attuata redenzione. E così è stato.
Come riporta l’ANSA in data 22 Ottobre, il riposo dell’ex direttore è
durato poco: ecco arrivare il lancio di un progetto innovativo on line, concepito e
portato avanti in pochissimo tempo, che è stato presentato al pubblico a
Cagliari, al Teatro Massimo, davanti ad oltre 300 persone, anche se la platea
globale che assisteva all’esordio era molto più vasta (oltre mille persone on line),
essendo stato attivato il collegamento in diretta streaming.
Un pubblico curioso e interessato, quello partecipante, che ha a lungo
domandato ad Anthony Muroni quale fosse la nuova strada da Lui intrapresa: si trattava di un
progetto politico, forse? "Si
tratta di una visione completamente diversa rispetto a quella imperante nel
mondo delle istituzioni e della politica sarda – ha spiegato Anthony Muroni
all'ANSA - una piattaforma che nasce sfruttando anche la mia rete di contatti,
amicizie, di buoni rapporti trasversali". Per ora, sostiene, è
solo un “blog di riflessioni e analisi”, di commenti ai fatti del giorno, "una piattaforma dove far incontrare
idee, progetti e mondi diversi, per discutere dell'identità e del futuro della
Sardegna e in particolare delle potenzialità che ha ma non sfrutta",
così ha riportato l’ANSA.
Anthony Muroni ovviamente non è solo in questa nuova avventura: lo accompagnano
elementi di spicco, ben noti ai lettori sardi: la cordata è composta da una decina di testimonial, ciascuno capace
di portare la sua esperienza e ciascuno la propria idea di futuro; sono tutte persone "impegnate":
imprenditori e imprenditrici, uomini di cultura e donne di legge. Citando il "gruppo presente al Teatro Massimo, Anthony ha detto: "sono nove persone diverse tra loro, che oggi
hanno voluto partecipare al lancio". Ecco i magnifici
nove: Paolo Pillonca, Pepe Corongiu, Anna Maria Busia, Filippo Martinez, Piero
Marras, Daniela Ducato, Giovanni Dore, Lucia Tidu e Alessandro Spano, a cui
bisogna aggiungere Michela Murgia, assente all’incontro del Massimo per motivi
di salute.
Cari amici, quello di Muroni, anche se all’apparenza potrebbe non sembrare, è
certamente un embrione di “progetto politico”. Per rilanciare la nostra isola
è necessario entrare in un nuovo concetto di Sardegna: bisogna imboccare una strada
nuova, per andare alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo. Già prima,
attraverso i suoi post su Facebook, l’ex direttore dell’Unione Sarda ha cercato
di rilanciare un dibattito sulle condizioni estreme della nostra Isola, coinvolgendo
e impegnando diversi osservatori e intellettuali. La sua convinzione è che c’è
bisogno di un clima nuovo in Sardegna, di una nuova consapevolezza, che riesca
a farci abbandonare la millenaria sudditanza, sempre dimostrata nei confronti di quelli che ci hanno
governato.
Se di progetto politico si tratta (come io penso) credo che sarà necessario
portarlo a conoscenza nella sua interezza, diffonderlo e amalgamarlo per bene, prima di metterlo in competizione con gli
altri. In primis attingendo dagli errori del passato, dai quali bisogna estrapolare il perché della sconfitta. Ne sono un triste
esempio le scorse elezioni regionali, nelle quali stupidamente si gettò alle ortiche il
caloroso impegno politico di Michela Murgia, il cui progetto fu vanificato dalle
caparbie, individualistiche divisioni (il motto romano "divide et impera", in Sardegna è particolarmente in uso) anche se ritenuto valido e percorribile. È necessario,
dunque, amalgamare le differenze (in Sardegna l’individualismo è quello che ci
ha sempre fregati), cercando di costruire una “falange solida e coesa”, capace
di resistere con forza ai sicuri tentativi di sfondamento che verranno messi in
atto dai partiti nazionali al potere.
Ce la potrà fare Anthony Muroni? Chissà! Io, conoscendo la sua
caparbietà, sono certo che ce la metterà, comunque, tutta. In bocca al lupo caro Anthony!
A domani.
Mario
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