Oristano 5 Ottobre 2016
Cari amici,
I Paesi nordici sono
sempre stati di esempio per quanto riguarda l’uso parsimonioso delle risorse
disponibili. Uno dei motivi di base è certamente la svantaggiata posizione del
loro territorio, che con il rigido clima che si ritrovano, ben lontano da
quello mediterraneo, induce a risparmiare al massimo, senza sprechi, anche se,
sicuramente, un altro motivo si aggiunge al primo: quello della loro maggiore educazione
e culturale per il rispetto della natura, cosa quest'ultima che fa parte ormai del loro DNA.
Nel mio post su questo
blog del 20 Dicembre 2015 (http://amicomario.blogspot.it/2015/12/la-svezia-lancia-al-mondo-una-sfida.html)
ho avuto modo di riflettere con Voi sui provvedimenti presi di recente nel Nord Europa per ridurre
drasticamente entro il 2050 le emissioni nocive nell’atmosfera, con l’obiettivo
finale di portarle a zero. Ebbene, ora il Governo svedese, per disincentivare la
cattiva e pericolosa politica “dell’usa e getta”, intende introdurre degli sgravi
fiscali sulle riparazioni di qualsiasi tipo di oggetto che, rimesso a nuovo,
possa continuare a svolgere dignitosamente la sua funzione: dalla bicicletta
alla lavatrice. In questo modo, anziché continuare ad inquinare, gettando via
montagne di oggetti perfettamente riparabili, si frenerebbe l’inutile acquisto
del nuovo, limitando di conseguenza i danni all’ambiente.
In Svezia, dunque, chi
comincerà a riparare gli oggetti utili, anziché buttarli via, pagherà meno tasse. Il Governo svedese appare fermamente intenzionato a mettere in atto un freno alla pericolosa
cultura dell’usa-e-getta! In pratica, chi deciderà di portare dei beni a riparare potrà
recuperare una parte del denaro speso per le riparazioni, con
particolare riferimento ai grandi elettrodomestici, come frigoriferi, forni,
lavastoviglie e lavatrici; il rimborso varrà anche per le riparazioni così
dette minute: anche chi riparerà scarpe, abiti, biciclette e quant’altro di
riutilizzabile, potrà usufruirne. Gli sgravi fiscali previsti dal Governo sono
sulle aliquote IVA: le riduzioni andranno dal 12% al 25%.
La nuova proposta, che sta seguendo l'iter parlamentare, se verrà accettata porterà una grande rivoluzione
in Svezia dal punto di vista della riduzione dei rifiuti e degli stili di vita.
Sicuramente ne beneficerà in particolare il settore artigiano, quello che con
la politica dell’usa e getta aveva subito traumi mortali. Da questa iniziativa,
infatti, potrebbero svilupparsi nuovi filoni economici e lavorativi, con non
pochi benefici per i cittadini e per tutto il Paese, compresa la possibilità di
favorire l'integrazione degli immigrati, maggiormente utilizzabili per svolgere i lavori manuali. Ma
questo non è tutto.
Gli incentivi di cui
stiamo parlando sono solo una parte di un progetto ben più ampio. La Svezia, come
gli altri Paesi del Nord Europa, è fermamente decisa a ridurre sia la quantità
dei rifiuti che le emissioni inquinanti legate alla produzione dei nuovi beni
di consumo. Rispetto al 1990 la Svezia ha già dato un taglio del 23% alle
proprie emissioni inquinanti e ridotto drasticamente le produzioni di energia
non derivanti da fonti rinnovabili. Circa l’inquinamento urbano è in atto una
grande campagna di sensibilizzazione per l'utilizzo delle auto elettriche, che dovranno al più presto sostituire quelle a benzina o gasolio. Olanda e Norvegia hanno già stabilito che a partire dal 2025 sarà
vietata la circolazione delle attuali auto a combustione, sostituite da auto
elettriche. I futuri progetti della Svezia vanno esattamente nella stessa identica direzione.
Il provvedimento in
corso, relativo alle agevolazioni fiscali per il riuso, trova ragione nel fatto
che negli ultimi tempi le emissioni nocive nell'atmosfera, legate alla produzione di nuovi beni di
consumo, erano salite di molto, per cui secondo il Governo era necessario mettere
subito un freno, incentivando le riparazioni e di conseguenza favorendo sia la
riduzione dei rifiuti che la sharing economy.
Cari amici, oggi ho
voluto riflettere con Voi su quest’argomento, non solo perché ammiro e apprezzo
la normativa che la Svezia intende varare, ma anche per prendere atto che in
Italia un provvedimento del genere difficilmente sarebbe stato proposto! Se
osserviamo la situazione relativa alle nostre numerosissime piccole aziende, soprattutto
quelle che si occupano proprio di riparazioni, bisogna prendere atto che esse, nell'indifferenza generale, stanno
continuando a morire, con il Governo che invece pensa a rafforzare le leadership, come i provvedimenti in corso (referendum e legge elettorale) dimostrano a chiare lettere.
Eppure, incentivare il
lavoro artigiano sarebbe non solo auspicabile ma alquanto utile: consentirebbe ai vecchi artigiani (oggi privati, per
gli onerosi costi conseguenti, dei giovani apprendisti), di trasmettere gli antichi
saperi ai giovani, che, una volta acculturati, potrebbero aprire e sviluppare
nuove attività. Per ora, però, il mio pensiero (che penso concida con il vostro), resta solo un pio desiderio…
A domani
Mario
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