Oristano
4 Agosto 2016
Cari amici,
Chi segue con costanza questo
blog sa quanto io ami l’innovazione! Sa che sono sempre stato interessato a
conoscere (e ad applicare) ogni possibile soluzione che eviti lo spreco, in
modo che le risorse (che come ben sappiamo non sono infinite) possano, ove
possibile, essere sempre recuperate, riciclate e riutilizzate. Il post di oggi tratta di una curiosa e allo stesso tempo fruttuosa invenzione
che consente, pensate un po’, di recuperare la nostra energia cinetica spesa nel
camminare, trasformando i nostri passi in energia. L’idea geniale, cosa ancora
più significativa per me, è nata in Sardegna, dove, scusate se mi ripeto, le
fervidi menti giovanile non mancano, e risultano ben aperte all’innovazione.
Quest’idea-progetto
nasce nel 2012 dalla tesi di laurea specialistica in ingegneria elettronica di Alessio Calcagni e da allora ha
percorso molta strada, anche se per la trasformazione pratica ci vorrà ancora
del tempo, prima di diventare un “progetto d’azienda” ed entrare nel mercato.
Per ora Calcagni, con un gruppo di giovani, diventati amici lavorando insieme all’università,
ha vinto ad Aprile scorso, con questo progetto, la prima edizione della
competizione organizzata dal nuovo incubatore Clhub, la Startup Battle. Denominato Veranu questo progetto è riuscito a convincere la giuria nazionale ed
internazionale sulla sua bontà, aggiudicandosi il gradino più alto della
competizione, superando la concorrenza di altre 8 startup.
L’ingegner Alessio
Calcagni, CEO della nuova impresa (completano il team gli ingegneri Giorgio
Leoni e Simone Mastrogiacomo), è fiero di questo nuovo progetto, e
di recente in un’intervista ha dichiarato: “Sembrava solo ieri che mi stavo laureando
in ingegneria elettronica con una tesi sui sensori di pressione piezoelettrici
e oggi si termina un percorso iniziato a Luglio 2012 per iniziarne uno ancora
più importante: la costituzione di una startup innovativa”.
La mission della
nascente startup, come sostiene Calcagni, è quella di “sviluppare stili di vita
sostenibili energeticamente nel rispetto dell’ambiente e con un’ottica diversa,
partendo da noi stessi e dalle nostre azioni”. Un’idea che ha tutti i
presupposti per rivoluzionare il futuro energetico, in modo totalmente pulito,
realizzando un pavimento intelligente capace di generare energia elettrica se
sottoposto a pressione. Un’innovazione che vede il pavimento, non più come
oggetto passivo, ma come strumento attivo, in grado di generare energia pulita
semplicemente camminandoci sopra.
Per tutti noi sardi questo
progetto è visto con estremo interesse: non solo per l’idea innovativa, ma per
il fatto che essa si sia sprigionata da una delle nostre fervide menti di sardi
veraci. Anche il nome ci piace non poco: VERANU è un termine sardo, che in
barbaricino significa “Primavera”. Termine che qualifica davvero questa
innovativa start up che, paragonando l’innovazione al naturale ‘risveglio della
natura’ dal torpore e dal lungo sonno invernale, è quasi un invito alla nuova imprenditoria
sarda fatta di valenti giovani, a creare altre idee innovative come "Veranu".
Per ora il team ha
ricevuto un premio di 15 mila euro suddivisi in 10 mila euro cash e 5 mila euro
in servizi da parte dei consulenti del Clhub ed un periodo di incubazione di 4
mesi. Il denaro è servito a sviluppare un secondo prototipo, depositare il
brevetto e costituire la società. I sardi quando portano avanti un’idea sono
caparbi, decisi, e non si fermano alle prime difficoltà. Arriveranno presto
alla meta prefissata.
Cari amici, parafrasando
il termine “gigante o giganti”, che a seguito delle scoperta delle grandi
statue rinvenute nel Sinis è oggi così di moda, potrei dire che questa invenzione
nata in Sardegna sta facendo proprio “Passi da Gigante”, nell’innovazione e nella
ricerca di energia pulita. Veranu può essere davvero per la nostra Isola quel
risveglio, quella Primavera, che attendiamo da troppo tempo!
A domani.
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