Oristano
27 Agosto 2016
Cari amici,
Su questa parte
dell’Italia sono stati versati fiumi di inchiostro, ma ciò nonostante la
vicenda umana e sociale, nata alla fine della seconda guerra mondiale, non
sembra ancora aver scritto la parola fine. A quasi 70 anni dal trattato che
istituì il Territorio Libero di Trieste (TLT) gli italiani che vi abitano
contestano, alcuni in modo particolarmente forte, il fatto che l’Italia continui ad occupare
“in maniera illegale” il loro territorio, che invece sarebbe dovuto restare
libero. Per far valore i loro diritti è nato il Movimento Trieste Libera (MTL),
che chiede, anche in sede internazionale, il pieno riconoscimento dei diritti
a suo tempo assegnati al Territorio Libero di Trieste, dei
suoi cittadini e delle sue imprese.
Grazie agli atti
presentati da Trieste Libera, un’organizzazione che dal 2011 si batte affinché
l’Italia riconosca il Territorio Libero di Trieste, migliaia di triestini hanno
potuto richiedere ufficialmente al Governo italiano, considerato sempre Amministratore Civile Provvisorio del
Territorio Libero di Trieste, di vedere rispettati i propri diritti. La
questione triestina, che tantissimi italiani consideravano superata e ormai dimenticata
da tempo, è dunque ancora viva, priva di una concordata soluzione giuridica,
che viene dal Movimento fortemente rivendicata. Ma vediamo insieme nei dettagli
il motivo del contendere.
Uno dei protagonisti di
questa “rivolta” è Roberto Giurastante, 51enne presidente del Movimento Trieste
Libera. Questo speciale territorio, istituito alla fine della Seconda Guerra
mondiale con il Trattato di Pace del febbraio 1947, non risulta sia stato mai
ufficialmente abrogato. Giurastante, in un’intervista rilasciata a Libero
accusa pesantemente l’Italia di aver
occupato i suoi territori, di conseguenza chiede al Governo italiano di
rispettare il Trattato di Pace, bloccando immediatamente le richieste ritenute
ingiuste, come, ad esempio, quelle relative al pagamento di imposte e dazi,
destinati alla copertura del debito pubblico italiano.
“L’Italia, secondo la
Costituzione entrata in vigore il primo gennaio 1948 - evidenzia Giurastante
nell’intervista, ha i confini stabiliti dal Trattato di Pace del 1947: Roma,
quindi, ratificando quel trattato, ha riconosciuto il Territorio Libero di Trieste”.
“Se l’Italia ‘se ne tornasse a casa’, i residenti del TLT potrebbero organizzarsi
come una Repubblica, con un Parlamento, un capo di Governo e i vari organi
rappresentativi eletti democraticamente: proprio come disposto dal Trattato di
Pace”, sostiene Giurastante, e potremmo pensare ad una sorta di Singapore
europea.
Per sostenere la richiesta migliaia di residenti
del Territorio Libero di Trieste dal 2012, come atto dimostrativo, non pagano le
tasse: si limitano a versare esclusivamente le imposte locali. "Potrebbero
essere molti di più", afferma Giurastante, ma il motivo è da ricercarsi
nell’azione intimidatoria messa in atto dal governo italiano; “i nostri
cittadini vengono minacciati di licenziamento, come anche della perdita del
diritto alla pensione”, aggiunge. Poi precisa: “Vogliamo pagare le tasse per il servizio
erogato dall’Italia, ma i soldi devono rimanere a Trieste, nel Territorio
Libero”.
La questione, però, non è così semplice ma abbastanza
controversa: per giudici il territorio contestato è passato all'Italia con
il Trattato di Osimo; quando Giurastante, come Presidente del Movimento, si è
rivolto ad un tribunale, i giudici hanno sostenuto, che Trieste è un comune
italiano, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Friuli-Venezia
Giuli, “passato sotto la sovranità italiana a seguito del Trattato di Osimo”.
Il presidente del Movimento però non si arrende, ritenendo quell’ordinanza
sbagliata e per questo si dice pronto a presentare ricorso in sede
internazionale.
Giurastante, al
giornalista che gli domandava se non si sentisse un usurpatore di servizi
pubblici, ha prontamente replicato: “Esiste la Convenzione dei diritti di Ginevra.
Siamo occupati dall’Italia e l’occupante deve garantire assistenza ai cittadini
dello Stato occupato”. Nel mentre le imposte non pagate per circa 5
anni si accumulano, e Giurastante si dice pronto, nel caso in cui arrivassero
delle multe o dei provvedimenti di pignoramento, a fare ricorso in sede
internazionale; “Contesterò sulla base del diritto di sovranità dello Stato
italiano, ci rivolgeremo all’Onu”, sostiene Egli con forza. E come lui sembrerebbero pronti alla lotta
anche altri 4-5.000 cittadini.
Cari amici, il problema
non sembra di facile soluzione. Le principali richieste presentate dagli
aderenti al movimento MTL al Commissario del Governo italiano (che secondo loro arbitrariamente continua ad
"amministrare provvisoriamente” il Territorio Libero di Trieste, istituito col Trattato di Pace del 1947 e con gli obblighi del
Memorandum d'intesa di Londra del 1954), riguardano in particolare tasse,
documenti, cittadinanza, legittime elezioni, risarcimento servizio militare,
assistenza sociale, etc. Tutte richieste che certamente danno fastidio alle autorità
italiane, che, secondo il Movimento, a Trieste vogliono simulare una sovranità
che non c’è: quella della Repubblica Italiana.
Chi la spunterà tra i
due contendenti? Possibile che non si possa avviare un dialogo costruttivo che,
di comune accordo, metta fine a qualcosa, oggi, di assolutamente anacronistico? Certo,
non sarà facile: ci vorrà tanta, ma tanta buona volontà…
A domani.
Mario
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