Oristano
19 Agosto 2016
Cari amici,
Nonostante siano in
molti a non preoccuparsene, la Terra è davvero malata: ha la febbre alta e va
curata il più presto possibile. Nel 2015 si è verificato un sostanzioso aumento
delle temperature, dei gas serra, dello scioglimento dei ghiacciai, dell'innalzamento
degli oceani, con percentuali mai registrate prima, e il 2016 non promette
niente di buono: anzi si prospetta addirittura peggiore. A sostenere questa
pericolosa situazione non sono le solite ‘voci di popolo’, ma un serio
rapporto: quello del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), Agenzia
USA che si occupa di monitoraggio dell’atmosfera e degli oceani.
Secondo questo rapporto
il 2015 è stato un anno particolarmente negativo per il clima, complice anche il
contributo dato dal pericoloso fenomeno tropicale noto come El Niño. Come hanno
sostenuto i 450 scienziati che hanno contribuito alla stesura del rapporto, è
stata una malefica combinazione di fattori negativi, a far lievitare nel complesso
il riscaldamento globale del pianeta, La febbre del nostro pianeta, comunque,
continua ad aumentare a causa della pericolosa
infezione che noi esseri umani gli abbiamo trasmesso: con i gas serra, con l’inquinamento
e il comportamento scellerato messo in atto da una moltitudine di nazioni,
anche se, nonostante tutto, i colpevoli continuano ad operare senza preoccupazione
alcuna.
Nonostante i vari
trattati internazionali firmati con grande clamore, se da un lato i
provvedimenti messi in atto hanno contribuito alla riduzione del buco
dell’ozono, tantissimo resta ancora da fare per far guarire il pianeta malato
prima che sia troppo tardi. La temperatura della terra è
stata nel 2015 la più alta mai registrata. La temperatura superficiale globale
è stata di 0,42° – 0.46° C al di sopra della media degli anni 1981-2010,
superando il precedente record stabilito nel 2014; anche quella della
superficie del mare è stata la più alta mai registrata: quella media globale è
aumentata di 0,33° – 0.39°C sopra la media del record precedentemente
registrato sempre nel 2014.
Come prima conseguenza
l’Artico ha continuato a scaldarsi, sciogliendo i ghiacci e aumentando di conseguenza il
volume liquido degli oceani. La temperatura della superficie artica nel 2015 è
stata di 1,2°C sopra la media degli anni 1981-2010 (pareggiando i livelli del
2007 e del 2011), il più alto mai registrato. Il livello globale dei mari nel
2015 è salito ad un nuovo record: circa 70 mm superiore a quello osservato nel
1993, anno in cui è iniziato il rilevamento satellitare dell’innalzamento del
livello delle acque. Anche i cicloni tropicali sono stati nel complesso al
di sopra della media. Nel 2015 ci sono stati negli oceani 101 cicloni tropicali,
ben al di sopra della media di 82 tempeste nel periodo 1981-2010.
A lanciare
ulteriormente l'allerta al mondo è stato il Goddard Institute for Space Studies
della Nasa (Giss), il cui numero uno Gavin
Schmidt, prevede che "sulla base dei dati sulle temperature
medie globali raccolti tra Gennaio e Marzo, esiste una probabilità superiore al
99% di avere un 2016 da record". Le temperature superficiali della
Terra già nel 2016 potrebbero avvicinarsi pericolosamente a 1,5 °C in più
rispetto ai livelli pre-industriali, aumento che potrebbe cioè sfiorare
proprio quel grado e mezzo in più fissato come soglia limite a Dicembre scorso dalla Comunità internazionale nell’accordo
sul clima di Parigi.
L’impegno a “portare
avanti ogni sforzo per limitare l’aumento delle temperature a 1,5 °C”, come
prevede l’accordo sul clima, è, infatti, uno dei punti salienti dell’intesa
stipulata da 195 Paesi alla conferenza “Cop21″ di Parigi, anche se già
all’indomani del summit alcuni esperti avevano sollevato dubbi sull’efficacia
dell’accordo, giudicato insufficiente a limitare le emissioni di gas serra, e a
contenere la febbre del Pianeta. I primi dati raccolti nel 2016 e le previsioni
dell’esperto Nasa sembrano andare nella stessa direzione, confermando alcune
perplessità iniziali.
Secondo quanto scrive
la rivista New Scientist, per sapere se le temperature medie globali della
superficie del Pianeta si manterranno elevate per tutto il 2016, bisognerà verificare innanzitutto il comportamento del Niño: se ci sarà un’attenuazione
di questo pericoloso fenomeno, che sconvolge senza tregua clima e temperature,
potrà esserci una riduzione di questo trend di crescita delle temperature, altrimenti saranno guai seri. “È
essenziale – conclude Jan Fuglestvedt, climatologo del Center for
international climate and environmental research di Oslo, e vice presidente del
gruppo di scienze fisiche dell’Ipcc – che i Governi sappiano come e quando è
necessario agire, per mantenere il surriscaldamento al di sotto di 1,5 °C”.
Cari amici, credo che
quando un malato è grave, è inutile provare a curarlo con dei rimedi-palliativo: è
necessario fare seriamente quanto risulta necessario per la sua guarigione, anche se costa fatica,
sacrifici e rinunce. Chissà se l’egoismo innato dell’uomo sarà capace di comprendere
finalmente la gravità della salute del pianeta, e si deciderà a rimboccarsi le maniche per fronteggiare la grave malattia in atto senza
tanti giri di parole, mettendo in atto con urgenza fatti reali e concreti.
A domani.
Mario
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