Oristano
23 Agosto 2016
Cari amici,
Chi da tempo mi segue
su questo blog sa quanto io sia contrario e sopratutto infastidito dagli “imbrattamuri”, quei giovani che,
senza alcun rispetto per il decoro urbano e per la proprietà altrui, si
dilettano in modo irrispettoso e sguaiato a deturpare e sporcare in modo volgare, le nostre
città. Ho sempre sostenuto che certa diseducazione andrebbe combattuta in tutti
i modi, partendo dall'educazione, da impartire fin dalla più tenera età, con l’intervento delle famiglie, della
scuola e della società nella sua interezza. Esprimersi pubblicamente con il
disegno, con la pittura, è certamente non solo possibile ma anche auspicabile, senza però farlo in modo
inappropriato. Quand’ero ragazzo erano di moda gli artisti di strada più noti
come madonnari, che con gessetti colorati riproducevano santi e madonne per
terra, così come successivamente sono apparsi i “muralisti”, artisti anch’essi ‘di
strada’, con la Sardegna che vanta, in questo campo, nominativi di grande valore.
La pittura murale
esterna nel tempo è cresciuta, e l’America, quella di oggi in particolare, annovera artisti
ed opere importanti, entrate ormai anch'esse nei libri di storia dell’arte. Anche l’Italia in questo campo non è da meno: di recente sono venuto a conoscenza di uno street
artist milanese, che, innamorato dell’arte classica, realizza gigantografie
delle grandi opere dei maestri del passato, con un realismo in grado di sbalordire!
Ecco, amici, la storia di Andrea Ravo Mattoni, “ragazzo” classe 1981, che gira
per l’Italia realizzando bellissime opere classiche, portando la sua arte innovativa anche in
Sardegna, ad Olbia.
Andrea Ravo Mattoni è
un artista lombardo che nasce in una famiglia con buona dimestichezza col mondo
dell’arte. Appartengono a questo mondo, infatti, alcuni suoi familiari (il padre, lo
zio e il nonno erano tutti artisti) e questo fa sì che Egli cresca stimolato da non pochi
spunti creativi. Dopo le scuole superiori il percorso accademico dell’artista
(di origini varesine) si orienta verso una scelta precisa: il corso di pittura
all’Accademia di Brera. Crescendo artisticamente, però, non ama dipingere nel chiuso di uno studio: preferisce
utilizzare le grandi pareti esterne delle città, visibili da tutti, senza preclusioni. Il
suo esordio nella street art avviene nel 1995, ancora legato ai codici
espressivi del graffiti writing, da cui però presto si allontana. Sulle grandi superfici stradali Ravo approfondisce l'amata pittura figurativa,
realizzando opere che colpiscono chi le guarda in modo straordinario.
Come “tela” per le sue
opere preferisce i luoghi abbandonati e le periferie, realizzando originali
opere con effetti di grande iperrealismo (ama soprattutto Caravaggio), sostituendo
però pennelli e colori ad olio, con le bombolette spray. Dotato di sicuro
talento, Andrea Ravo Mattoni, un mix di street artist e pittore, intende dare
nuova vita alle grandi opere del classicismo italiano. Il suo progetto nascosto è il "Recupero
del classicismo nel contemporaneo", partendo dalla riproduzione di
capolavori come la "Cena in
Emmaus" del Caravaggio, il cui originale è custodito alla National
Gallery di Londra. La versione "street" da Lui realizzata abbellisce
un muro del paese di San Salvatore di Fitalia, in provincia di Messina.
Sue straordinarie
riproduzioni di grandi capolavori dell’arte classica iniziano così a
tappezzare l’Italia: sul viadotto vicino a un centro commerciale di Varese
l’artista ha riprodotto La cattura di
Cristo del 1602 del Caravaggio, mentre in un parcheggio di Malpensa ha
realizzato Il Riposo durante la fuga in
Egitto del 1596, sempre del Caravaggio. Andrea si sposta in continuazione,
arrivando anche in Sardegna. Qui, nell’aeroporto di Olbia ha realizzato una
bella copia di un’opera meno nota delle precedenti, ma altrettanto spettacolare
e affascinante.
Chi ha avuto occasione
di ammirare le sue opere rimane affascinato e allo stesso tempo sbalordito:
ogni sua opera riesce a coinvolgere ogni passante, autista o ciclista che vi transita
di fronte. La sua fama percorre, ormai, l’Italia intera e molti lo hanno
intervistato per conoscere questa sua nuova moda di esprimere l’arte: non nelle
classiche tele da salotto ma sui muri delle città, facendo lo street artist.Alle domande che gli vengono poste, la
sua risposta è semplice e allo stesso tempo disarmante!
“Io non mi considero
uno street artist, sono un pittore”, risponde deciso. Aggiunge
di considerarsi un creativo, con un’idea molto precisa: recuperare il
classicismo insito nella cultura italiana, rendendo l'arte classica un'arte
sociale. Il famoso critico d’arte Francesco Bonami ha parlato molto
positivamente dei muri di Andrea: il suo progetto infatti, oltre a dimostrare
un talento fuori dal comune, ha anche il merito di rompere la linea di
demarcazione netta che divide l‘arte classica e rinascimentale dall’arte
contemporanea.
Il suo obiettivo, Andrea
lo dice chiaramente, è la creazione di una sorta di museo a cielo aperto, che coinvolga
il maggior numero di persone possibile, perché non tutti hanno la possibilità
di godere delle opere dei grandi artisti. Con la Sua pittura egli intende far
scoprire l’arte anche a chi non può, ammirandola almeno per strada. A chi gli chiede il
perché dell’utilizzo delle bombolette spray risponde: “Con le bombolette spray, che
sono spesso guardate con sospetto e pregiudizio, ho riprodotto l'effetto dei
colori ad olio su tela. Ciò che conta veramente è portare all'esterno i
capolavori più importanti del classicismo italiano”.
Cari amici, apprezzo
molto le capacità e il pensiero altruistico di questo artista, la cui filosofia, sotto molti aspetti, appare simile a quella di Pinuccio Sciola, il nostro grande artista
con l'idea luminosa di collocare e mostrare
le sue opere lungo la Carlo Felice, facendone un museo a cielo aperto.
Entrambe, quella di Andrea e quella di Pinuccio, sono certamente figure artistiche importanti,
capaci di lanciare un messaggio positivo al mondo e, in particolare, lasciare un segno indelebile sui
giovani. L’artista Andrea Ravo Mattoni è fra gli ospiti dell’edizione 2016 della rassegna Memorie Urbane, mentre il progetto
dell’indimenticato Pinuccio Sciola cammina anch'esso veloce: la Fondazione da Lui ideata
è stata realizzata dai figli e, chissà, che anche le sue opere possano essere
presto ammirate per strada, lungo la Carlo Felice!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento