Oristano
28 Agosto 2016
Cari amici,
Chi deve mantenere una
famiglia lo sa bene: per la tranquilla gestione familiare è assolutamente
necessario consumare al massimo quello che si produce (sarebbe preferibile un po’
meno, per avere qualche riserva) altrimenti se si superano i limiti bisogna
ricorrere a dei prestiti, ipotecando le risorse future. Anche la terra possiamo
assimilarla ad una grande famiglia: se i suoi abitanti in un anno consumano più
di quanto hanno prodotto, si va “in riserva”, prendendo a prestito le risorse
destinate agli anni futuri.
Nell'intento di sensibilizzare
quanti sottovalutano questo problema è nato l'Earth Overshooting Day (che letteralmente significa “giornata mondiale in cui si oltrepassa il
limite”), per ricordare a tutti l’inderogabile necessità per gli esseri
umani di consumare in modo adeguato e senza sprechi le risorse del
Pianeta, consapevoli di quanto la Terra è in grado ogni anno di rigenerare. A calcolare l’Earth
Overshoot Day è l’Organizzazione Global
Footprint Network, il cui compito è quello di misurare il consumo delle risorse
disponibili del pianeta.
Le statistiche globali,
rilevate in questi ultimi anni, dimostrano però negli abitanti del mondo un grande
menefreghismo: se nel 1987 l'Earth Overshooting Day cadeva a Dicembre, nel 2007
invece risultava anticipato ad Ottobre, rosicchiando quindi giorni e mesi, tanto
che nel 2014 si era ridotto al 20 Agosto, nel 2015 anticipato ancora al 13, mentre
quest'anno è caduto lunedì 8 Agosto! Da quel giorno, in parole povere, l’umanità
sovra sfrutterà il pianeta: le risorse naturali necessarie le prenderemo ‘a
prestito’ dal futuro, avendo già superato ciò che la Terra può rigenerare in quest’anno.
Per quanto riguarda
l’Italia, addirittura, siamo in deficit con la Terra già dal mese di Aprile! Il
1970 è stato l’ultimo anno nel quale il consumo globale è stato pari alle
risorse disponibili, ciò significa che da 46 anni noi continuiamo a sottrarre
risorse alle generazioni future. La triste realtà è che consumiamo sempre più
velocemente le risorse, ignorando il fatto che la Capacità Ecologica del Pianeta non consente troppe deroghe. È necessario,
pertanto, trovare soluzioni a questo sconsiderato consumo, introducendo
interventi di vario tipo, tra cui un’immediata riduzione delle risorse primarie,
in particolare di quelle rare e non rinnovabili, sostituendole con risorse
rinnovabili e materie prime secondarie ottenute dal recupero dei rifiuti. È quest’ultimo, quello del riciclo,
un problema che va affrontato immediatamente.
Proprio per promuovere
il recupero dei “materiali di scarto”, che possono diventare materie prime
secondarie, l'Unione Europea ha introdotto nel Dicembre 2015 il Pacchetto per l'Economia Circolare. Si
tratta di un insieme di misure, tra le quali è prevista la revisione delle
Direttive comunitarie che si occupano della gestione dei rifiuti. Lo scopo è
quello di creare un mercato unico comunitario che incentivi la minimizzazione
dei rifiuti in tutto il ciclo produttivo ed il contestuale riutilizzo di quelli
che vengono prodotti.
In questo “pacchetto”, ad
esempio, c’è la proposta di revisione della Direttiva
Fertilizzanti, che promuoverà la produzione di fertilizzanti ricavati da
materiale organico, cioè reflui zootecnici ed altre biomasse di scarto
dell'industria agricola ed agroalimentare. In questo modo si risolverà il
problema dello smaltimento di questa particolare categoria di rifiuti (in
particolare i reflui zootecnici), che sono una delle principali cause
dell'inquinamento delle acque in Europa, trasformandoli da costoso rifiuto in
risorsa. Inoltre, l'uso dei fertilizzanti di origine organica permetterà di
fare a meno dei fertilizzanti minerali che utilizzano risorse non rinnovabili e
hanno conseguenze ambientali sul suolo e sulle acque. Anche nella gestione
alimentare corrente (non solo industriale ma anche familiare) sarà necessario
adottare sistemi più risparmiosi.
Come provvedimento immediato dobbiamo
cercare di mettere fine all’immenso spreco di beni (cibo in particolare), che grida
vendetta agli occhi di Dio e del mondo! La trasformazione dell’attuale economia
lineare in “economia circolare”, implica necessariamente anche il cambiamento
del modo con cui noi consumatori utilizziamo le risorse primarie contenute nel
cibo e negli oggetti che acquistiamo. In sintesi il miglior modo per consumare
in maniera efficiente ciò che abbiamo è quello di eliminare immediatamente gli
sprechi di cibo, di energia, di acqua e delle altre risorse.
L'Italia su questo
fronte ha già fatto un notevole passo in avanti, approvando in maniera
definitiva la legge contro lo spreco di cibo, che fornisce degli incentivi per
il recupero e la riallocazione delle eccedenze agricole, dei prodotti in via di
scadenza o non più freschi e dei prodotti alimentari e farmaci con difetti di
confezionamento; in particolare, la legge promuove la donazione verso associazioni
di volontariato che offrono supporto a persone e famiglie in difficoltà. In
questa rivoluzione sono coinvolti anche i ristoratori che vengono incentivati a
promuovere l'uso della "doggy bag", ovvero la possibilità per i
clienti di portare a casa gli avanzi non consumati.
Cari amici, il
cambiamento nasce dalle piccole cose, dai piccoli gesti che i singoli individui
possono fare per migliorare le cose: in sostanza iniziando a condurre uno stile
di vita differente. Tutti possiamo contribuire al risparmio, e non pensiamo che
quanto fatto dai singoli sia una goccia in un mare: il mare è fatto proprio
di tante gocce! Possiamo, per esempio usare meno l’auto per diporto, andando
anche a piedi, sprecare meno l’acqua potabile, senza lasciare i rubinetti
aperti al massimo, limitare in casa il riscaldamento, accontentandoci di
qualche grado in meno, e così via.
Se vogliamo lasciare ai
nostri figli un mondo migliore, più sano e vivibile, dove le risorse siano
ancora sufficienti, iniziamo da subito, pensando che siamo già in terribile
ritardo…
A domani.
Mario
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