Oristano 25
Agosto 2016
Cari amici,
Quando stavo predisponendo questa riflessione sull'altruismo e la solidarietà, non sapevo ancora del terribile terremoto che ha sconvolto il nostro Centro Italia, che ha cancellato interi paesi e fatto centinaia di vittime. Oggi, pubblicandolo, lo faccio con tanto dolore nel cuore, ma anche con un filo di speranza: la reazione degli italiani in questo triste momento mi sembra positiva, animata proprio da quel grande valore che è l'amore verso gli altri, che mai dovrebbero mancare. Spero, amici, che la disponibilità alla solidarietà verso gli altri, verso quelli che sono meno fortunati, sia sempre presente nell'uomo: oggi più di ieri e meno di domani! Questo è il mio desiderio più grande, grazie!
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Da giovani è difficile spartire qualcosa con gli altri! Lo osserviamo nei bimbi che mai e poi mai sono disponibili a dividere spontaneamente i giocattoli con i loro coetanei! Anzi, un giocattolo nelle mani di un altro bambino è qualcosa da acquisire, anche con la forza! Questo istinto egoistico e predatorio, che sicuramente è presente nell’uomo fin dalle sue origini, col passare degli anni, con l’arrivo della maturità, è destinato a diminuire, anzi a rovesciare addirittura il concetto: da egoisti ci si trasforma in altruisti, pronti alla condivisione con gli altri, diventando così solidali.
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Da giovani è difficile spartire qualcosa con gli altri! Lo osserviamo nei bimbi che mai e poi mai sono disponibili a dividere spontaneamente i giocattoli con i loro coetanei! Anzi, un giocattolo nelle mani di un altro bambino è qualcosa da acquisire, anche con la forza! Questo istinto egoistico e predatorio, che sicuramente è presente nell’uomo fin dalle sue origini, col passare degli anni, con l’arrivo della maturità, è destinato a diminuire, anzi a rovesciare addirittura il concetto: da egoisti ci si trasforma in altruisti, pronti alla condivisione con gli altri, diventando così solidali.
«La maturità inizia a
manifestarsi quando sentiamo che è più grande la nostra preoccupazione per gli
altri che non per noi stessi», sosteneva il grande
genio di Albert Einstein, premio Nobel per la Fisica nel 1921, quasi un secolo
fa. Ebbene, grazie ad uno studio effettuato dall'Università dell'Oregon,
pubblicato recentemente sulla rivista specializzata Journal of Experimental
Psychology, è stato dimostrato che l'altruismo e la generosità crescono nell’individuo
con l’avanzare dell’età, risultando molto più forti ed evidenti nella seconda
metà del ciclo di vita, ovvero dopo i 45 anni, quando si è addirittura più
soddisfatti nel vedere gli altri felici.
Per arrivare a questa
conclusione gli studiosi hanno esaminato 80 uomini e donne, dai 18 ai 67 anni. I
partecipanti, come test, hanno dovuto
prendere una decisione reale, riguardante la possibilità di dare una somma
di denaro a un Ente di beneficenza oppure tenerla. A maggior chiarezza della ricerca gli studiosi, a completamento
dell’indagine, hanno utilizzato anche la risonanza magnetica funzionale, per
osservare le aree del cervello associate con il valore e il senso di ricompensa.
Dai risultati è emerso
che nelle persone di età superiore ai 45 anni queste aree risultavano più
attive vedendo gli altri stare bene, segno quindi di una maggiore
soddisfazione. Lo studio ha anche messo in luce che, superata questa fascia di
età, il soggetto era in generale propenso a dare ad altri più denaro, se ne
aveva l'opportunità, e ad adottare anche altri comportamenti maggiormente
altruistici per far star meglio gli altri.
La ricerca ha dunque
evidenziato che l’innato egoismo dell’uomo si mitiga man mano che il tempo
passa, e la soglia più vicina al cambiamento è stata individuata dagli esperti
ricercatori con il compimento dei 45 anni d'età. Lo stare insieme, il vedere la
situazione degli altri ed il confrontarla con la propria, invita, dunque, ad essere più solidali; l’analisi ha messo in luce il fatto che l'altruismo, da quel
momento in poi, manifesta una spiccata impennata, spostando il desiderio di
benessere da se stessi verso gli altri, ricavando da questo comportamento un maggior
piacere nel constatare la felicità di chi ci circonda.
Cari amici, credo che
questa ricerca vada nel senso giusto, anche se personalmente il mio orizzonte è
più ampio, in quanto intravede e ritiene necessari ulteriori interventi migliorativi per far
emergere la solidarietà che, pur ammantata di egoismo, è certamente sempre
presente nella specie umana. L’uomo è ben diverso dagli altri animali che
popolano la terra e fin dagli albori della sua esistenza ha preferito vivere in
società, dove solo l’apporto collettivo delle forze di ciascuno, in relazione ai bisogni della
Comunità, poteva garantire una migliore e pacifica convivenza. Ovviamente perchè questo avvenga, perchè l’altruismo e la
solidarietà possano emergere mettendo da parte l'egoismo, i semi vanno coltivati, fin dalla più tenera età: perché è soprattutto con
l’educazione che si creano soggetti capaci di vivere in pace e armonia,
rispettandosi gli uni con gli altri in modo solidale.
L’esempio datoci dai tanti
giovani che dedicano il loro tempo libero ai meno fortunati, ai bisognosi,
alimentando quella grande catena dell’associazionismo benefico è la conferma di
quanto vado affermando. Lo abbiamo potuto constatare anche questi giorni negli interventi effettuati nel terribile terremoto che ci ha colpito! Sta alle famiglie, a noi genitori, alla scuola ed alla
società, incentivare questo impegno, perché anche domani, da persone mature,
non si debbano aspettare i 45 anni per diventare altruisti e solidali!
Ciao amici, a domani.
Mario
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