giovedì, giugno 16, 2016

L’IMPORTANZA DEL SONNO. SEI SICURO DI DORMIRE ABBASTANZA? UN’INDAGINE….



Oristano 16 Giugno 2016
Cari amici,
Ci siamo mai chiesti perchè e cosa succede al nostro organismo mentre dormiamo? Perché il nostro corpo e la nostra mente, a prescindere dal lavoro fisico o intellettuale portato avanti, dopo un certo numero di ore hanno bisogno di “staccare”, di mollare tutto e andare a dormire? Sicuramente la gran parte di noi sa che è necessario, detto in “parole povere”, ricaricare le batterie, nel senso che il riposo favorisce il recupero, il ricambio cellulare, e porta avanti numerose operazioni che noi potremmo, usando il linguaggio del computer, definire di back-up.
Questa necessaria operazione non è uguale per tutti, ma è estremamente variabile, da individuo a individuo, diversa anche per fasce di età. Secondo gli esperti della National Sleep Foundation (dati pubblicati sulla rivista Sleep Health) le esigenze di sonno, ripartite per fasce d’età, dai primi mesi di vita fino agli over 65, sono: i Neonati (0-3 mesi) dalle 14 alle 17 ore di sonno al giorno, gli Infanti (4-11 mesi) circa 12-15 ore, i Bimbi (1-2 anni) tra le 11 e le 14 ore, i Bambini in età prescolare (3-5) dalle 10 alle 13 ore, i Bambini in età scolare (6-13) circa 9-11 ore, gli Adolescenti (14-17) dalle 8 alle10 ore, i Giovani adulti (18-25), intorno alle 7-9 ore, gli Adulti (26-64) dalle 6 alle 8 ore, gli Anziani (da 65 in su), diciamo dalle 5 ad un massimo di 8 ore.
Anche senza seguire rigorosamente la tabella si può sostenere che dormire almeno circa otto ore a notte permette alla mente e al fisico di riposarsi per bene, e conseguentemente essere in grado di affrontare nel modo giusto la giornata successiva. In realtà un dato medio non offre sicurezza totale, valida per tutti: ognuno ha i propri ritmi e dorme diversamente; c’è chi si riposa più rapidamente e chi no, chi ha bisogno di riposare anche a metà giornata e chi dorme solo di notte, chi fraziona il sonno durante la giornata e via discorrendo.
Negli anni i consigli dei medici per riposare meglio sono rimasti sostanzialmente invariati, non solo sulla quantità delle ore del riposo ma anche sull’utilizzo dei migliori accorgimenti da usare prima di mettersi a letto: andare a dormire sempre alla stessa ora, non usare dispositivi elettronici con schermi luminosi nella mezzora prima di andare a letto, evitare l’uso di alcol che rende assonnati ma non aiuta il riposo, non mangiare cibi pesanti prima di coricarsi, fare esercizio fisico regolarmente e pensare a cose piacevoli prima di addormentarsi.
Gli studiosi hanno sempre cercato di capire come soddisfare, nel modo più corretto, la nostra necessità di sonno che, in caso di carenza delle ore necessarie, ci mette in estrema difficoltà proprio quando durante la giornata dovremmo essere più concentrati e attenti. Secondo una ricerca, realizzata nel 2003 presso la University of Pennsylvania School of Medicine di Philadelphia (Stati Uniti), 6 ore di sonno al giorno non solo non sono sufficienti ma in alcuni casi equivalgono addirittura a non dormire affatto. Lo studio, che coinvolse 48 volontari, fece il seguente esperimento: alcuni ebbero l’incarico di dormire per un massimo di 4 ore, altri 6 e altri ancora 8 per notte, per un periodo di due settimane. Ad un altro gruppo fu chiesto addirittura di non dormire affatto per tre giorni di fila, in modo da confrontare la diversità del loro grado di stanchezza, rispetto a quello degli altri volontari.
Durante il giorno tutti i volontari furono sottoposti a vari test, per valutare le loro capacità cognitive in rapporto al numero di ore dormite. Ad ogni partecipante fu chiesto di descrivere il proprio umore e di evidenziare i sintomi insoliti, nel caso ne avessero riscontrati. Alcuni risultati della ricerca confermarono le ipotesi iniziali dei ricercatori, altri furono sorprendenti. Il gruppo delle otto ore di sonno al giorno fu quello che se la cavò meglio, ottenendo una media più alta in tutti i test realizzati. Quelli a cui fu chiesto di dormire solo quattro ore per notte ottennero risultati molto bassi, mentre quelli delle sei ore di sonno se la cavarono discretamente, ma solo nei primi dieci giorni dell’esperimento. Nelle ultime giornate, i test cognitivi sui volontari delle sei ore furono molto negativi e paragonabili a quelli del gruppo cui era stato chiesto di non dormire per tre giorni filati. La riduzione delle prestazioni cognitive si verificò anche per il gruppo delle quattro ore, ma come prevedibile si presentò prima.
Cari amici, i ritmi della vita moderna hanno accorciato di non poco le ore destinate al riposo, e questo non è certamente positivo sotto molti livelli. Non dimentichiamo mai che in passato il riposo era chiamato “sonno riparatore” e questa antica massima in effetti è ancora valida! Si, perché il sonno funge proprio da meccanico-riparatore del nostro organismo! Ecco, in sintesi, in cosa consiste questa “officina notturna” che lavora dentro di noi.
Non appena prendiamo sonno, la nostra temperatura si abbassa rispetto al giorno, quando l’attività giornaliera ci fa bruciare più calorie; durante la notte la temperatura corporea si abbassa proprio per conservarle: si tratta di un meccanismo di sopravvivenza. Poi, già durante il primo sonno, inizia il back-up: corpo e mente si rinnovano, vengono eliminate tutte le informazioni inutili, scartate tutte quelle che appaiono non necessarie (in effetti il nostro cervello lavora come la sistemazione di un hard-disk che, se non ripulito, andrebbe in sovraccarico).  
Mentre il corpo rinnova il suo metabolismo cellulare, rinvigorendo e rafforzando anche il sistema immunitario (chi dorme poco, infatti, è più esposto alle infezioni), la mente rimane in piena attività. Senza scomodare troppo le teorie di Freud, di notte l’inconscio resta perfettamente sveglio: analizza, confronta, costruisce anche attraverso i sogni, come un ingegnere o un architetto alle prese con i progetti futuri; questo esercizio rende il cervello più attivo, costituendo in effetti una vera e propria riorganizzazione dei pensieri e delle informazioni.
Ebbene, amici miei, dopo tutte queste considerazioni sull’importanza del sonno, credo che tutti noi dovremmo fare un pensierino, analizzando se siamo in regola o no! Perché alzarci da letto belli freschi e riposati, credo che sia il miglior modo per cominciare la nostra giornata!
Ciao, a domani.
Mario

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