Oristano
10 Giugno 2016
Cari amici,
Festa grande quest’anno
nella Parrocchia dei Cappuccini in Oristano per il 58° anniversario della morte
del grande e allo stesso tempo umile e silenzioso cappuccino, Fra Nicola da
Gesturi (al secolo Giovanni Medda), beatificato da Giovanni Paolo il 3 Ottobre
del 1999, che a breve dovrebbe diventare Santo (la causa di canonizzazione è al
termine del suo corso). Per i sardi, però, Fra Nicola Santo lo è già: una
santità riconosciutagli, in particolare da chi ebbe la fortuna di conoscerlo,
anche prima della Sua scomparsa avvenuta nel convento di Cagliari l’8 Giugno
del 1958, per il suo grande amore verso gli altri, per la sua capacità di stare
con tutti con grande umiltà, senza clamore, praticamente quasi in
silenzio.
Santità silenziosa, la
Sua: il silenzio e la Sua serena espressione erano infatti la sua forza, con la
quale riusciva a dare a tutti conforto e speranza. Lo stesso Papa S. Giovanni
Paolo II, nell’omelia di beatificazione in Piazza San Pietro il 3.10.1999 di
Lui disse: “Uomo del silenzio, egli spandeva
attorno a sé un alone di spiritualità e di forte richiamo all’Assoluto.
Denominato dalla gente con l’affettuoso appellativo di Frate Silenzio, Nicola
da Gesturi si presentava con un atteggiamento che era più eloquente delle
parole: liberato dal superfluo e alla ricerca dell’essenziale”.
Quest’anno ad Oristano
nella Chiesa dei Cappuccini a festeggiare in modo solenne la ricorrenza della
morte di questo glorioso beato sardo, c’era il nuovo Vescovo di Ales-Terralba
Mons. Padre Roberto Carboni, anche Lui francescano, appartenente alla famiglia
dei frati minori conventuali. I festeggiamenti, preceduti dal triduo del 5, 6 e
7 Giugno, hanno avuto il loro culmine nella giornata dell’8, giorno della
ricorrenza della morte, con le 2 Messe mattutine e la processione delle ore
18,00 a cui è seguita la Santa Messa solenne delle 19,00, presieduta dal
Vescovo Padre Roberto Carboni.
Al canto di “Eccomi,
Eccomi”, con il Clero che precedeva il Vescovo, si è dato iniziato al Sacro
Rito in una Chiesa stracolma di fedeli. Padre Franco, in apertura, ha
ringraziato il Vescovo, che, da Francescano, aveva già ben conosciuto in
passato, e che con la Sua presenza contribuiva a dare maggior lustro alla
cerimonia che esaltava la luminosa figura di un uomo, il Beato Fra Nicola, che con
la Sua semplicità, col suo apostolato silenzioso, era riuscito a portare tante
anime a Dio, confortandole nei drammi della vita terrena. Una santità
silenziosa, quella di Fra Nicola, ma preziosa quanto e più delle parole, perché
il dialogo con Dio è fatto più di semplicità contemplativa che di un fiume di
parole.
Nell’Omelia Padre
Roberto ha fatto un’attenta riflessione sulla santità di Fra Nicola, fatta di
grande semplicità e di grandi silenzi, ma sempre comunicativi ed efficaci,
capaci di dare sollievo alla sofferenza, senza bisogno di sprecare tante
parole. Poi ha riepilogato sinteticamente la Sua vita: Giovanni Medda, era nato
a Gesturi, in casa di onesti lavoratori cristiani. Rimasto orfano, iniziò a
lavorare la terra, conducendo una vita austera. Pur cagionevole di salute
(soffriva di dolorosi reumatismi), a 29 anni diventò cappuccino a Cagliari
assumendo il nome di fra Nicola. Fatto il noviziato e la professione, gli fu
affidato l’ufficio di questuante. Per 34 anni svolse tale missione in grande silenzio,
ma così impregnato di carisma e di spiritualità, che lo fecero diventare un
preciso punto di riferimento tra la gente che accorreva a Lui riconoscendolo
come un vero uomo di Dio. Tanto simile la Sua vita a quella di San Francesco,
ha detto Padre Carboni; una comunanza di ideali nel grande esempio di servire
gli altri senza vergogna, in grande umiltà, sempre in perfetta letizia. Nel
concludere l’Omelia Padre Roberto ha detto: come possiamo, noi cristiani di
oggi, fare tesoro dei sui insegnamenti, accogliere dentro di noi la Sua
spiritualità? Certamente vivendo da buoni cristiani il nostro ‘ordinario’,
santificando cioè la vita di tutti i giorni.
Certamente una bella
festa quella che gli oristanesi hanno voluto riservare all’umile frate che del
silenzio e dell’espressione sempre serena aveva fatto la sua forza. I sardi,
per carattere, amano molto il silenzio, anche perché sono stati sempre più
riservati che espansivi. Il grande e noto scrittore sardo Francesco Alziator,
sull’argomento della santità dei sardi (lo ha ricordato anche Padre Roberto)
ebbe a scrivere: "La santità in
Sardegna è francescana ed i santi di questa nostra terra che, non a torto, è
stata detta l'isola del silenzio, hanno tra le loro virtù, quella del
silenzio".
Il Beato Fra Nicola da
Gesturi è, in ordine di tempo, l’ultima figura francescana sarda (o a lungo
vissuta in Sardegna), a raggiungere la gloria degli altari: dopo San Salvatore
da Horta (1520-1567) frate Minore e taumaturgo e S. Ignazio da Laconi
(1701-1781) cappuccino e questuante. Il beato Fra Nicola, vissuto a Cagliari
come Sant’Ignazio, nello stesso convento e con lo stesso umile compito di
questuante, tra poco da Beato diventerà Santo. L’umile e silenzioso frate, come
ha ricordato orgogliosamente il nostro Padre Franco, Parroco della Chiesa dei
Cappuccini, nella Sua vita soggiornò anche ad Oristano: “ha vissuto nel nostro convento cittadino per circa un anno”. Le
Sue spoglie ora riposano nella Cappella dell’Immacolata, nella Chiesa di S.
Antonio del Convento dei Cappuccini a Cagliari, dove furono traslate il 6
Giugno del 1980. Ora i sardi attendono con trepidazione la santificazione di questo
sardo umile e silenzioso, ma il cui silenzio faceva più rumore di un’infinità
di parole.
A domani.
Mario
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