Oristano
27 Giugno 2016
Cari amici,
Con l’estate rovente ormai alle porte
c’è già bisogno di trovare ristoro in un posto fresco, e il luogo dove
possiamo farlo al meglio è certamente la nostra casa; luogo particolarmente amato, dove dopo una giornata di
lavoro cerchiamo di trovare ristoro al nostro corpo per le energie spese durante la
giornata lavorativa. Non tutti, però, dispongono di locali e mezzi adeguati, come corrente
elettrica e tutto il restante necessario per avere una casa con tutti i confort. Come esempio ci
basti pensare alle tante popolazioni che vivono in climi anche molto più caldi
del nostro. Ebbene, proprio per queste persone, per le quali l’energia elettrica spesso è qualcosa di sconosciuto, si sono trovati rimedi semplici ma innovativi, adatti a mitigare il gran caldo estivo,
con strumenti elementari ma allo stesso tempo intelligenti e funzionali.
Vediamo insieme come.
Una brillante idea,
concepita per essere utilizzata soprattutto nei villaggi poveri del Bangladesh,
è risultata molto semplice da realizzare, sopratutto perchè non richiede l’utilizzo della corrente
elettrica. Questa invenzione, concepita proprio per quei luoghi
dove l’energia è assente, é nata proprio per combattere le torride
temperature di quei luoghi, che possono raggiungere perfino i 45° all’interno delle
case. Il marchingegno, che assomiglia molto ad un
condizionatore (anche se fatto in casa), non ha bisogno dell’utilizzo di elettricità, quindi è in grado di funzionare a costo zero!
Gli abitanti del Bangladesh vivono in gran parte in capanne che, considerato il tipo di costruzione semplice (la maggior parte sono in lamiera),
durante la stagione calda raggiungono all’interno temperature elevatissime; queste capanne, essendo poco
termiche, praticamente tendono a trattenere il calore accumulato
all’interno, diventando dei veri e propri forni. Cosa fare dunque per creare un certo refrigerio in chi le abita e consentire loro di riposare senza troppi affanni? L’idea brillante è stata trovata da un certo Ashis Paul che ha studiato un
curioso marchingegno, costituito da materiale semplice e poco costoso
(una bella serie di comuni bottiglie di plastica), che, opportunamente
sistemate in semplici pannelli riuscisse a rendere l'aria meno calda e più respirabile.
La brillante idea in effetti si
basa su un principio semplicissimo che cerco di spiegare. Se noi soffiamo con
la bocca aperta sul palmo della mano notiamo che l’aria che fuoriesce dalla
nostra bocca è calda. Mentre se restringiamo la bocca e soffiamo, l’aria tende
ad essere più fresca. Applicando questo principio, proviamo l’effetto sulle
nostre bottiglie tagliate a metà: quando l’aria calda entra nella bottiglia
(dalla parte larga verso il collo stretto): dalla parte stretta l'aria entrerà in casa più fresca e
la temperatura inizierà subito a scendere. Basta, dunque, preparare le bottiglie e costruire dei pannelli che
verranno collocati in corrispondenza delle aperture della casa.
Quest’idea, pratica e
brillante allo stesso tempo, è stata applicata in Bangladesh, proprio da
Ashis Paul, un imprenditore bengalese che è
riuscito a portare nei villaggi rurali del suo Paese un po’ di sollievo
dall’afa estiva. Ashis Paul, è riuscito a mettere a punto un progetto geniale, in
grado di 'portare freschezza' alla popolazione locale, costruendo questo sistema di
raffreddamento semplice (che ha preso il nome di “Eco Cooler”), che altro non è che un climatizzatore ecologico, capace
di sviluppare calore sensibile (positivo o negativo) che permette di
rinfrescare la temperatura quando arriva l’estate e anche di portare calore all’interno
quando arriva l’inverno.
Il progetto “Eco Cooler”, è stato poi sviluppato da alcuni ingegneri dall’azienda Grameen Intel Social Business, che lo hanno realizzato utilizzando
materiali riciclati. Questo climatizzatore ecologico, pensate, riesce a far
scendere in pochissimi minuti l’alta temperatura di almeno 5 gradi, senza l’uso
di energia elettrica! Inoltre non ha alcun costo (è completamente gratis) ed è
realizzabile anche artigianalmente con dei semplici passi: chi vuole può certamente
provare a realizzarlo. Siccome immagino che la Vostra curiosità sia tanta, ecco
nei dettagli come costruire con le Vostre mani questo semplice condizionatore…fai da Te!
È sufficiente avere una
tavola e qualche bottiglia di plastica, tanto per cominciare a costruirlo. Poi
scegliete una finestra di casa, una di quelle capaci di creare un buona
ventilazione; prendete bene le misure e tagliate una tavola da circa 2 mm di
spessore, in modo da adattarla perfettamente alla finestra. Ora, con il trapano
fate tutta una serie di buchi con il giusto diametro per poter infilare il collo
delle bottiglie di plastica che vi siete procurati. Tagliate ora le bottiglie a
metà usando una forbice e inserite la bocca nei buchi fatti nella tavola. A questo
punto fissate nel miglior modo possibile la tavola sulla finestra, con la parte
larga delle bottiglie rivola verso l’esterno. A questo punto il lavoro è
praticamente finito.
Il procedimento in
effetti non è complicato: vi renderete conto che in poco tempo questo sistema è
in grado di abbassare la temperatura di circa 5 gradi. Provare per credere! L’idea
vincente di Ashis Paul, ha già avuto un effetto straordinario: con la sua
azienda è riuscito a installare questi eco dispositivi di raffreddamento nelle
case di oltre 25 mila famiglia bengalesi. Ora l’iniziativa fa parte di un
progetto sociale che vuole contribuire a migliorare le condizioni di vita degli
abitanti dei villaggi rurali, considerato che oltre il 70% della popolazione
del Bangladesh vive in campagna, in baracche fatte di lamiera e senza energia elettrica. Basti pensare
che durante i lunghi mesi estivi le temperature raggiungono fino a 45 gradi e
queste capanne diventano praticamente delle saune.
Con questo sistema,
grazie al vento ed alla pressione dell’aria, questi impianti rudimentali riescono
a far vivere la popolazione un po' meglio, diminuendo in modo sensibile la temperatura all’interno delle loro case-baracca. A molti di noi questa cosa potrebbe sembrare modesta, ma in realtà non lo è affatto. "Speriamo
sinceramente che questo sforzo volontario farà la differenza nelle loro
vite", ha detto Abdullah Al Mamun,
vicedirettore generale di Intel Grameeen Social Business Ltd., la società che ha realizzato l'intervento e che è composta
da tanti appartenenti al mondo del volontariato.
Cari amici, credo
davvero che certe semplici invenzioni riescano a rendere la vita meno dura, in
particolare delle persone meno abbienti. La cosa importante, però, e che chi ha
di più (capacità, scienza, risorse) sia disponibile a colmare (o almeno a
diminuire) “le differenze” tra chi è avvantaggiato e chi invece vive una vita
di soli sacrifici. Se nel mondo ci fosse più condivisione, certamente la vita
di tutti ne gioverebbe…
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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