Oristano
3 Giugno 2016
Cari amici,
Se è pur vero che il
mondo è in perenne evoluzione, che tutto cambia e niente resta immobile, quello
che sta succedendo nel mondo dell’avifauna è qualcosa di veramente
spettacolare. Complice il clima, oltre alle mutate abitudini dell’uomo (sempre
più concentrato dei grandi agglomerati urbani), diverse specie di uccelli hanno
deciso di smettere con la faticosa migrazione: quel viaggio di andata e ritorno
che per millenni li ha costretti a macinare migliaia di chilometri per “svernare”
e poi tornare. Da ragazzi, per esempio, aspettavamo con ansia l’arrivo delle
rondini, che ci annunciavano praticamente l’arrivo della primavera. Come le
rondini, tante altre specie erano abbonate al lungo viaggio annuale: cicogne,
cigni, fenicotteri, solo per citare alcune delle specie più note.
Le recenti ricerche scientifiche
hanno dimostrato che, complici diversi fattori, gli uccelli migratori rinunciano
sempre più spesso alla migrazione invernale. Per esempio, dopo i fenicotteri,
diventati stanziali ormai da diversi decenni, anche le cicogne, a partire dalla
metà degli anni ’80, hanno iniziato a non migrare, diventando stanziali. Un
numero crescente di cicogne bianche è stato notato che ha smesso di partire
dall'Europa verso l'Africa per trascorrervi l'inverno. Molti esemplari sembrano
trovarsi bene in Spagna e Portogallo, dove ora vivono tutto l'anno, avendo
accesso al cibo che trovano abbondante nelle discariche. In Portogallo, pensate,
le cicogne sono cresciute di oltre dieci volte negli ultimi 20 anni e ora si
contano circa 14.000 esemplari stanziali, presenti anche in inverno.
"Le cicogne ora
possono contare sulle discariche per nutrirsi, specialmente fuori dalla
stagione riproduttiva quando il cibo scarseggia",
spiegano gli esperti. "Abbiamo scoperto che le discariche,
almeno finché resteranno aperte in territorio portoghese, consentono l'uso del
nido tutto l'anno, un comportamento che si è sviluppato in anni recenti".
In effetti, "avere il nido vicino a una fonte certa di cibo
- proseguono gli studiosi dell'University of East Anglia, nel Regno
Unito
- significa anche che le cicogne sono meno propense ad andar via per
l'inverno".
Anche le Cicogne,
dunque, dopo i fenicotteri hanno smesso di migrare e preferiscono alimentasi con il junk-food (il
cibo spazzatura) delle nostre discariche. Le considerazioni degli esperti,
però, non sono favorevoli: essi pensano che per questi uccelli smettere di
migrare non porterà nulla di buono, soprattutto se si pensa che entro il 2018
l'Unione Europea ha pianificato di chiudere le discariche a cielo aperto. Cosa
accadrà quando le cicogne non troveranno più il cibo gratis? Potrebbero
soffrire la fame e magari non essere più in grado di migrare per svernare!
Oppure, si pensa, nella loro natura innata di uccelli migratori si risveglierà
l'istinto di sopravvivenza, riprendendo a migrare?
Inoltre, dicono gli studiosi, il cibo spazzatura che costituisce ora la prima fonte di cibo per questi
uccelli, può creare anche gravi danni alla loro alimentazione. Non sempre,
infatti, è facile per loro distinguere tra uno scarto alimentare e un pezzo di
plastica o altro materiale nocivo, che ingerito può portarli alla morte. Come
spesso accade, non sono solo gli uomini a pagare gli errori del cambiamento ma
anche gli animali! Variazioni climatiche o nuove abitudini, il cambiamento avanza e anche gli animali colgono l'occasione per 'faticare' di meno. I fenicotteri, per esempio, in Sardegna sono diventati stanziali
complice il favorevole cambiamento climatico: nella vasta laguna di Molentargius a Cagliari, la più popolata dell'Isola, erano presenti quest’anno circa 10.000 coppie di fenicotteri rosa,
con un incredibile numero di pulli!
Tra le altre specie anche
i cigni reali hanno iniziato da tempo a diventare stanziali. Questi migratori, una volta arrivati a destinazione (dove si erano già stabiliti
quelli stanziali), instaurano con i già presenti una pacifica convivenza: nascono così coppie
nuove, formate da un migratore e uno stanziale. Considerato che i cigni fanno
coppia fissa più o meno per tutta la vita, se un cigno migratore si fidanza con
uno stanziale, restano insieme per accudire la nidiata e quindi…il migrante non
parte più! In poche parole, complice l'uomo, le abitudini di diverse specie
stanno davvero cambiando! C’è da chiedersi: cosa succederà in futuro? Dove ci porterà
l'evoluzione del comportamento migratorio degli uccelli?
Cari amici, per
millenni, ogni anno, milioni di uccelli si sono spostati, percorrendo migliaia
di chilometri, partendo dalle località dove si riproducono e allevano i piccoli, e
trasferendosi con l’arrivo del freddo in zone più temperate. Ogni migrazione ha
sempre rappresentato un viaggio molto faticoso e pieno di insidie, durante il
quale molti esemplari muoiono prima di aver raggiunto la destinazione finale. L’evoluzione,
ora (come ho detto in premessa), sta cambiando gli antichi percorsi millenari,
col tempo scritti nel DNA della specie, perché nulla in natura è davvero immutabile. La storia dell’uomo,
come quella di tutto il creato, sicuramente vivrà ancora nuove evoluzioni, diverse e
affascinanti, forse anche non sempre felici, ma sicuramente parte attiva di
quel grande disegno concepito da Dio con la creazione del mondo.
Grazie, amici, a
domani.
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