Oristano
14 Giugno 2016
Cari amici,
Pietro Marongiu (Piero),
è un caro amico; scrittore e giornalista, forgiato alle intemperie della vita
cimentandosi con caparbietà in tutte le parti del mondo, ha ovunque portato il
suo orgoglio di sardo in modo altruistico, etico, votato al dare sempre, senza cercare onori e ricompense.
Dopo le sue interessanti opere precedenti (stupende le poesie contenute in “Per
amore, solo per amore – Sospesi nell’infinito”), si offre al pubblico con un
interessante romanzo "La danza della farfalla", edito da La Zattera,
di Alessandro Cocco, che è stato presentato Venerdì scorso ad Oristano presso
il Centro Servizi Culturali (Unla), di Via Carpaccio 9. Intrigante il titolo
così come è interessante il contenuto: la farfalla di Pietro Marongiu, è un simbolo
di libertà: lasciati i panni di bruco, essa è pronta a spiccare il volo, prendendo
per mano i lettori e portandoli in un mondo libero, fantastico e accattivante.
È un peccato che non
sia potuto essere presente per altri impegni alla presentazione: mi sarebbe
piaciuta anche l’atmosfera che si crea, che agevola sempre la successiva e
meditata lettura del libro. La danza
della farfalla è un romanzo che racconta una storia tra mito e realtà, un racconto fatto
di vicende in grado di regalare al lettore sensazioni emozionali profonde. Il
libro riepiloga nelle sue delicate pagine due interessanti storie d’amore. Alla
partecipata presentazione all’UNLA non è voluto mancare l’editore del libro, Alessandro
Cocco, mentre Piero Marongiu ha dialogato a lungo con Eliano Cau, critico e
scrittore; negli intervalli Sabrina Sanna e Guido Dorascenzi hanno letto al
pubblico spicchi interessanti delle pagine del libro.
Il romanzo d’esordio di
Piero è ambientato nel paesino di Banzos, dove un vecchio maestro, che si
dibatte in mezzo a molta povertà anche culturale, insegna a scrivere e a
leggere. Per attirare l'attenzione dei suoi alunni racconta loro delle storie del
passato, antiche leggende che i vecchi gli avevano trasmesso oralmente quando
era ancora bambino. Il romanzo di Piero mette a fuoco Tziu Boreddu, un vecchio
pastore con l’ovile sull’altopiano di Benthos, dominato da venti impietosi e
teatro in un passato lontano di una sanguinosa battaglia, nella quale il re Talo, unitamente
al suo popolo, aveva combattuto con forza, senza respiro, contro un popolo
invasore venuto dal mare.
E' una coppia di storie d’amore
quelle raccontate nel libro: la prima è quella di Shaar, figlia del re Talo e del suo sposo Tylo;
storia tormentata, storia di un amore dolce e sfortunato, ambientata intorno
all’ottavo secolo avanti Cristo, quando in Sardegna era in auge la grande civiltà
nuragica. La seconda, invece, quella di
Marco e Aurora, è ambientata nei giorni nostri. Le due storie sono una perfetta
fusione di antico e moderno, ma con un unico comune denominatore: la Sardegna,
terra suggestiva, che con la sua grande e profonda empatia, che amplifica la forza dei sentimenti, da una connotazione unica e indimenticabile sia al nostro passato che al presente.
Storie indimenticabili,
quelle raccontate da Piero, spicchi del presente ma con uno stretto legame con il passato; sono entrambe una
profonda analisi di due intense storie d’amore, così simili e così vicine,
nonostante siano separate da millenni. Tutto il percorso dei quattro giovani protagonisti
è misteriosamente tracciato da una farfalla, che compare in ogni momento
cruciale del romanzo, fino a diventarne il filo conduttore. È tutto solo un
sogno, oppure una realtà che assomiglia ad un sogno? Le storie sono sempre un
misto di realtà e di fantasia: i sogni aiutano, accompagnano sempre, la nostra
vita, la nostra realtà quotidiana. “Guai
all’uomo che non sogna”, dice il saggio, sognare è addolcire, rendere più
morbida e accettabile la realtà.
Gli innamorati di oggi,
pensiamoci bene, sognano come quelli di tremila anni fa. I sogni volano, danzano come la
farfalla, e nel libro è certamente questo che Piero vuole ricordare al lettore!
Il continuo apparire della farfalla, il suo fermarsi un attimo per poi volare
via, sembra voler dire ai protagonisti del libro che la libertà è una scelta, fatta
anche a prezzo di immensi sacrifici; il desiderio di volare è un sogno: ma nella realtà la
voglia di inseguire la libertà e la bellezza, ha sempre un prezzo pesante da
pagare.Questo è quanto Piero ci ha voluto dire col suo prezioso libro.
Cari amici, tutti sognano
di trasformare la loro vita, di abbandonare lo stato di bruco per librarsi
nel cielo, liberi e leggeri, come fa la farfalla con le sue ampie ali; la nostra vita però possiamo
trasformarla solo se saremo capaci di trasformare noi stessi, altrimenti il
cambio sarà solo fittizio: come cambiarsi d’abito. Il bruco per diventare
farfalla deve trasformare dolorosamente tutto se stesso, ma alla fine riuscirà
finalmente a librarsi e danzare felice nell’aria. Solo in questo modo, anche noi potremo davvero volare, danzare nell'aria come la nostra
farfalla!
Grazie Piero, per averci
dato un ulteriore motivo, un ulteriore stimolo a staccarci dalla nostra quotidianità, dandoci
un paio d’ali per volare alto…almeno con la fantasia.
Mario
1 commento:
ero presente ieri alla presentazione del libro ed è stata un'emozione unica!
Grazie Piero per il dono che ci fai con questo bellissimo romanzo!
un grazie particolare a particolare a Sabrina Sanna per la splendida ultima lettura!!!
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