Oristano
20 Giugno 2016
Cari amici,
La stampante 3D sta
praticamente per mandare in soffitta il farmaco generico, valido e uguale per
tutti. D'ora in poi sarà possibile, infatti, creare a casa propria un farmaco calibrato,
studiato con precisione solo per la persona a cui è destinato, adatto alle sue
specifiche necessità, con margini di errore praticamente nulli. Questa
straordinaria novità è già realtà: è stata non solo sperimentata, ma già autorizzata
dall’FDA, La Food and Drug Administration ("Agenzia per gli Alimenti e i
Medicinali", abbreviato in FDA), che è l'Ente governativo statunitense che
si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. L’Ente
dipende direttamente dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli
Stati Uniti.
Fino a poco tempo fa
nessuno si sarebbe azzardato a ipotizzare che con una stampante3D si potessero
confezionare pillole medicinali, anche se la tecnologia della moderna stampante
era già stata adottata in campo medico per progettare e realizzare dispositivi da
parte degli ingegneri biomedici, come protesi o particolari parti del corpo
umano. Invece, ora, l'utilizzo delle stampanti 3D si sta indirizzando anche
verso il settore farmacologico, in quanto l'obiettivo dei ricercatori medici è
quello di creare farmaci personalizzati per ogni paziente. Insomma, i
medicinali prodotti con la stampante 3D sono l'ultima frontiera della medicina
personalizzata!
Un team di ricercatori
della Louisiana Tech University ha sviluppato un metodo innovativo per la
realizzazione tramite stampanti 3D di pastiglie con composti antibatterici e
chemioterapici per la somministrazione di farmaci particolarmente mirati. Il
gruppo di lavoro, che comprende studenti di dottorato e ricercatori, ha creato
estrusori, dai quali vengono prodotti filamenti per la realizzazione dei
farmaci. Si tratta di un sistema innovativo che apre grandi prospettive per la
realizzazione di protesi e farmaci, anche perché, osserva uno dei ricercatori, “uno dei grandi benefici di questa
tecnologia è che può essere utilizzata con ogni stampante consumer e in
qualsiasi luogo”, quindi anche a domicilio del paziente. Nelle previsioni il
farmaco potrebbe entrare in commercio già nella prima metà del 2016.
Jeffery Weisman, uno
dei membri del team, ha spiegato che “dopo
avere verificato l’utilità delle stampanti 3D abbiamo capito che si aprivano
grandi possibilità per la prototipazione. Attraverso l’aggiunta di nano
particelle e altri additivi è possibile utilizzare questa tecnologia con comune
materiale di stampa 3D comune che è già biocompatibile”. La medicina
personalizzata, aggiunge, rappresenta già una tendenza del settore sanitario
che non potrà che essere alimentata da questa nuova tecnologia, che permetterà a
medici e farmacisti di realizzare farmaci e trattamenti ad hoc.
Il processo ideato
dalla Louisiana Tech University consente la creazione di perline parzialmente
cave che permettono di coprire un’area maggiore con un’azione più efficace dei
farmaci e un maggiore controllo da parte del medico. Il trattamento localizzato
con queste perline di antibiotico
evita grandi dosaggi di farmaci che possono provocare danni al fegato e ai reni
del paziente. In pratica si tratta del primo sistema al mondo in grado di realizzare,
tramite dispositivi di stampa personalizzati, sia antibiotici che
chemioterapici.
Lee Cronin, professore
dell’Università di Glasgow, sta lavorando da tempo a un progetto che punta a
realizzare un sistema per la produzione casalinga di farmaci grazie alle nuove
stampanti. Cronin ha sviluppato una tecnologia che consiste nel produrre i gel
polimerici contenenti i reagenti, utilizzando la stampante 3D per unirli,
controllandone la reazione. In questo modo può essere creato a costi contenuti
un medicinale con caratteristiche specifiche ben definite. Questa tecnologia,
però, se da un lato consente ad ogni paziente di produrre il suo medicinale, dà anche
la possibilità (ai giovani soprattutto) di poter confezionare in maniera
casalinga delle droghe sintetiche anche potenti. Questo è il rischio!
Cari amici, i progressi
della scienza certamente non si fermeranno mai. In futuro molte cose
cambieranno ancora anche in campo, ma la cosa che non dobbiamo mai dimenticare
è sempre quella che ben conosciamo: ogni
medaglia ha sempre il suo rovescio! Ogni nuovo strumento costruito per
difenderci, nelle mani sbagliate potrà sempre essere utilizzato impropriamente
anche come strumento di offesa…
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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