venerdì, giugno 17, 2016

IL FUTURO DEL MONDO? SICURAMENTE SARÀ DIGITALE, A PARTIRE DALL’ECONOMIA.



Il futuro del mondo? sarà digitale!
Oristano 17 Giugno 2016
Cari amici,
Sull’innovazione digitale scorrono ogni giorno fiumi d’inchiostro (in senso metaforico, ovviamente, perché con il digitale l’inchiostro e le pagine stampate sono solo un eufemismo, essendo ben sostituite da una comunicazione diversa), per cercare di far capire in tutti i modi che il futuro (anche quello ormai prossimo) si svolgerà praticamente tutto o quasi all’interno di un mondo che ha già scelto un cambiamento epocale: il digitale, appunto. Questo “mondo nuovo”, fatto di relazioni sociali, mercato, economia, finanza e quant’altro, sarà totalmente immerso in questa nuova dimensione, e chi ne resterà fuori sarà ineluttabilmente considerato out, tagliato fuori. In particolare nel settore commerciale.
L’economia digitale, in un mondo ormai sempre più globalizzato, annovera già una bella fetta del PIL mondiale (tra competenze, capitali, beni o servizi digitali) prodotto con questo nuovo sistema. Analizzando a livello mondiale questa mutazione si rileva che sono gli Stati Uniti l’economia più digitalizzata al mondo, con il 33% della sua produzione effettuata col digitale; seguono la Gran Bretagna con il 30%, l’Australia, la Francia e la Germania con una leggere percentuale di poco inferiore, mentre l’Italia si posiziona con un misero 18%, in coda insieme alla Spagna ed al Brasile.
“Think global, act local”, è stato l'input che ha introdotto anche localmente la globalizzazione, ma oggi potremmo dire che lo slogan è sempre valido se accompagnato anche da “work digital”, perché se è vero come è vero che è sempre più importante e strategico pensare e agire in modo globale/locale, è altrettanto fondamentale operare attraverso il digitale, introducendo questa nuova metodica sia nelle attività d'impresa che all’interno delle pubbliche Amministrazioni. Metodica digitale capace di innovare, di sviluppare nuovi prodotti e servizi, di migliorare e/o creare nuove forme relazionali con la clientela, tali da consentire alle imprese di entrare in nuovi mercati, ideando e creando nuovi modelli di business.
Il Digitale, amici miei, è una miniera di opportunità che aspetta solo di essere sfruttata. Che le potenzialità del digitale siano straordinarie per tantissimi mercati e per tantissime imprese è un fatto assodato, ma perché le aziende siano effettivamente e concretamente in grado di applicarlo, farlo diventare realtà, è necessario trovare il giusto partner in grado di accompagnarle verso il digitale. Per acculturarsi c’è bisogno di maestri, è sempre stato così. Da Google a Cisco, da Ovum a Samsung (per citarne solo alcuni), molteplici sono i possibili “accompagnatori” delle aziende che vogliono innovarsi e fare affari col sistema digitale.
Il nostro Made in Italy, nonostante la crisi, continua ad essere riconosciuto come sinonimo di eccellenza. Le imprese italiane portatrici di questa eccellenza sono ancora tante e la qualità dei loro prodotti molto apprezzate a livello internazionale. Un'analisi delle ricerche effettuate dagli utenti, fatta da Google Trends, ha mostrato che l'interesse per i settori tradizionali del Made in Italy è in crescita costante sul motore di ricerca: +22% nell'ultimo anno su smartphone e tablet. Ciò nonostante, le imprese che utilizzano gli strumenti digitali per farsi conoscere sono ancora poche, mettendo in luce che le opportunità di crescita, per le eccellenze del nostro Paese, non sono ancora sfruttate in tutte le loro potenzialità.
Un interessante progetto Made in Italy, riferito ai prodotti di eccellenza italiani, promosso da Google in collaborazione con UNIONCAMERE e le diverse Camere di Commercio, è recentemente nato per aiutare l'artigianalità italiana nell'epoca dell'economia digitale, ovvero per farle crescere sul mercato globale. Attraverso una piattaforma digitale, www.eccellenzeindigitale.it le imprese possono seguire percorsi formativi per acquisire le giuste competenze necessarie per il web e iniziare così ad esplorare le potenzialità dei mercati stranieri attraverso semplici strumenti online.
Non solo. Un gruppo di giovani "digitalizzatori" (in tutto 132, dislocati nelle 64 Camere di Commercio nazionali, di cui 2 a Sassari), sono a disposizione delle imprese per diffondere la cultura digitale e supportarle nell'avvio di una moderna strategia online. Nella scorsa edizione oltre 20 mila imprese sono state raggiunte dai giovani digitalizzatori e oltre 1.500 sono state contattate per realizzare dei progetti ad hoc. Affiancati da un tutor dedicato, all'interno dell'Ente camerale, i giovani digitalizzatori svolgono attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese del territorio per aiutarle a avvicinarsi all'online, sfruttando così le opportunità offerte da Internet per far conoscere in tutto il mondo le eccellenze del Made in Italy.
Cari amici, ho iniziato questa mia riflessione affermando che il futuro del mondo sarà certamente digitale. Per noi, figli di un’altra era, non è certo facile: ci approcciamo al digitale come “ignoranti”, acculturati in un altro linguaggio, per cui è come studiare un’altra lingua! Quello che possiamo e dobbiamo fare è, invece, aiutare i nostri giovani che, al contrario di noi, sono dei “nativi digitali”. Loro sì che nel nuovo mondo digitale sapranno nuotare senza problemi, perché la loro intera vita, in particolare quella futura, la vivranno immersi nel digitale, e non solo nel campo degli affari ma anche in quella sociale, familiare e di relazione.
Ognuno, lo sappiamo, è figlio del suo tempo…
A domani.
Mario


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