Oristano
15 Dicembre 2015
Cari amici,
che la pace sia un fine
a cui tutti mirano non è certo solo una
mia grande aspirazione: tutti, almeno a parole, sono capaci di parlare di pace!
Tuttavia, per portare il proprio contributo le parole non bastano: ci vuole un
quotidiano impegno concreto. Il “post” di oggi, cari amici, vuole trattare
proprio l’argomento degli “Operatori di
pace”, quella pattuglia di uomini e donne sarde, in particolare dell'Oristanese, che operano in campo
internazionale svolgendo proprio questo compito: agevolare la pace nel mondo.
Beppe Meloni, notissimo
giornalista oristanese, ha in “corso di stampa”, su questo argomento, un prezioso “Libro-Ricerca”, in grado di mettere in luce il
difficile lavoro svolto da una bella pattuglia di sardi che all’estero hanno
portato e portano ancora avanti, una ‘missione’ delicata e difficile. Il libro,
il cui titolo provvisorio è “Costruttori
di Pace nel mondo”, affronta il lungo e travagliato processo della ricerca
della Pace nel mondo. In questo grande sforzo collettivo, un posto di assoluto
rilievo oggi come in passato – scrive Meloni – lo occupa un folto gruppo di
diplomatici, ambasciatori e operatori internazionali di pace, provenienti sia
dall’Oristanese che dal Ghilarzese: uomini e donne che hanno tenuto e tengono
alto il buon nome della Sardegna andando in giro per il mondo.
Sono ben undici questi “Sardi
Speciali”, di cui Beppe indica le caratteristiche principali. Angelino Corrias
di Ghilarza (1903/1977): studi classici al liceo Canopoleno di Sassari,
diplomatico di lungo corso, con una brillante carriera snodatasi tra Algeri,
Nizza e Parigi; negli anni Quaranta dell’ultimo conflitto mondiale, ha operato
a Roma, come sottosegretario dell’Albania e partecipato, il 25 luglio 1943,
all’arresto di Mussolini, mentre il Paese in ginocchio accoglieva la fine del
Fascismo come una liberazione. Anche il figlio Francesco ha seguito le orme
paterne, con una bella carriera diplomatica in giro per il mondo: classe 1933,
dal 2007 in pensione, dirige a Roma il Circolo dei Diplomatici; le tappe più
significative della sua carriera sono state di serietà e grande impegno, svolto
a Tokio, in Africa e Angola, Lisbona, e infine New York, dove ha curato la
Mostra dei Retabli Sardi nel 1985. E’ stato anche consigliere diplomatico del
Presidente Cossiga e ambasciatore d’Italia presso il Re dei Belgi. Altro
personaggio di rilievo è Monsignor Mario Roberto Cassari, anche lui ghilarzese:
attuale Nunzio Apostolico a Malta, in precedenza aveva girato il mondo dirigendo
sedi apostoliche in Africa e in Angola. Francesco Ettore Sequi è invece l’attuale
ambasciatore d’Italia a Pechino: dopo una lunga permanenza in Afghanistan e in
Albania, Francesco, ghilarzese pure Lui, è un altro giovane diplomatico che ha
lasciato un impronta inconfondibile in tutte le Nazioni dove ha rappresentato
l’Italia.
A questa prima schiera
seguono ancora altri brillanti personaggi oristanesi: Giorgio Francesco Mameli, sposato con
Donna Vera Piercy, che, dopo una lunga permanenza in Bulgaria durante il
secondo conflitto bellico, è stato a lungo (dagli anni Sessanta del Novecento)
ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede; Bruno Stiglitz, docente di
matematica e fisica, che è stato per molti anni ambasciatore dell’Unesco in
America Latina; Gabriele Annis, consigliere d’ambasciata a Brasilia, dopo
essere stato a lungo in India, Ruggero Corrias, un giovane diplomatico
oristanese arrivato da qualche mese nuovo titolare a Sarajevo dopo una lunga
tappa a Santiago del Cile come ambasciatore d’Italia, Agostino Lionello Chiesa
Alciator, oristanese, discendente della nobile famiglia cagliaritana, e nipote dello
scrittore Francesco, che ha concluso di recente la sua brillante carriera come
console di Nizza. Anche lui, ottimo scrittore, è autore di numerosi volumi sui
problemi della pace nel mondo. E non è finita.
Francesco Mugheddu è un
altro giovane oristanese che ha già compiuto numerose missioni all’estero come
operatore internazionale di pace. Ha scritto di recente un libro sulle sue
missioni all’estero, che è stato presentato a Settembre ad Oristano con largo
successo di pubblico. Rossella Urru, infine, la cooperante internazionale di
Samugheo a lungo prigioniera in terra algerina, è l’undicesima esponente di
questa bella schiera di operatori di pace della terra oristanese, che fanno
onore alla Sardegna e che meritano una pubblicazione delle loro splendide
biografie.
Cari amici, credo che
il certosino lavoro portato avanti da Beppe, meriti un plauso. Lo conosco da
una vita e mi onoro della sua amicizia. Gli riconosco soprattutto un grande amore
per Oristano e per i suoi personaggi, vecchi e nuovi. La sua “memoria storica”
del nostro territorio è sicuramente da elogiare! Ecco una pacata, sincera, e
meritata lettera aperta, a Lui diretta per ringraziarlo del suo prezioso operato.
“Caro Beppe, quando le
stagioni culturali si fanno rigide, è sempre bello e utile poter attingere a
quel granaio dell’umanità che si chiama memoria collettiva. E, dunque, non
resta che rivolgersi a chi, di quella memoria, è stato sempre custode attento e
appassionato. A Te, Beppe, decano dei giornalisti arborensi, che con i Tuoi
volumi sulla Oristano del passato hai attraversato storia ed eventi per
ricostruire una città ormai scomparsa, con i suoi personaggi, i suoi costumi,
la sua storia e le sue tradizioni, auspico l’unanime riconoscimento del Tuo
impegno da parte di tutti noi. Ora, dopo aver dato alle stampe per i tipi della
Roberto Cau editrice, il bel racconto su “Gli Eroi di Pietra”, storia e cronaca
della scoperta archeologica del Sinis (con una bella presentazione della
studiosa Luisanna Usai), ti stai cimentando nell’ardua impresa di esplorare a
tutto campo il vasto ed interessante mondo dei diplomatici, ambasciatori,
operatori Pace dell’Oristanese e del Ghilarzese. Essi sono numerosi (sono ben
undici): personaggi che hanno operato e operano tuttora al servizio della Pace
nel mondo. Certo quest’ultimo impegno non ti sarà facile: dovrai con difficoltà
trovare i non pochi fondi necessari per la stampa dell’opera, essendo in questi
ultimi anni aumentate le difficoltà editoriali in Sardegna e non solo. Sono
convinto, però, che se tutto andrà per il verso giusto (sono certo che non
mancheranno gli interventi delle amministrazioni comunali di Oristano e
Ghilarza e dell’amministrazione provinciale di Oristano), l’album ricordo, col
suo ricco corredo fotografico, sarà un’ulteriore perla da aggiungere alla tua
collana dei ricordi! Mi piacerebbe vedere il prezioso volume presentato al
pubblico sia ad Oristano che a Ghilarza, in due belle serate, magari alla
presenza dei diplomatici dell’Oristanese: proprio quegli instancabili operatori
di Pace nel mondo, che il pubblico accoglierebbe con quel calore che i sardi
sanno dare e riconoscere a chi porta avanti con orgoglio la storia e le
tradizioni della nostra bella terra
arborense.
Ti abbraccio con l'affetto di sempre. Mario."
Ti abbraccio con l'affetto di sempre. Mario."
Un grande ‘in bocca al
lupo’ a Beppe, cari amici, e, grato della Vostra attenzione, Vi do appuntamento
a domani.
Mario
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