martedì, dicembre 19, 2017

I PRESEPI DI MARIA LAI E MARIA CRESPELLANI AL MUSEO DIOCESANO: “ABBIAMO VISTO SORGER LA STELLA” …



Oristano 19 Dicembre 2017
Cari amici,
Il Natale di quest’anno ha fatto a noi oristanesi un regalo davvero straordinario: quello di poter ammirare pregevoli lavori di alta qualità artistica, in piena sintonia con il periodo natalizio, come di fatto sono presepi realizzati da due notissimi nomi dell’arte sarda: Maria Lai e Maria Crespellani. Sabato 16 dicembre 2017, alle ore 17.30, presso il Museo Diocesano Arborense, in Piazza Duomo 1 a Oristano, con una bella cornice di pubblico, è stata inaugurata la mostra temporanea “Abbiamo visto sorger la stella. Presepi di Maria Lai e Maria Crespellani”.
La notorietà delle due artiste sarde non ha bisogno di commenti o presentazioni, considerando anche che l’interessante mostra è stata seguita dalla storica dell’arte Maria Francesca Porcella, nome noto della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e per le Province di Oristano e Sud Sardegna, e da Elisabetta Masala, anch’essa storica dell’arte; curatrice della mostra (unitamente alla Porcella ed alla Masala) e realizzatrice del progetto di allestimento è stata la direttrice del Museo Diocesano, l’Arch. Silvia Oppo.
Le storiche dell'arte Porcella e Masala, quanto all'origine della rappresentazione della natività attraverso i presepi, così si sono espresse: 
"La Natività di Gesù è un tema molto antico della tradizione cristiana, che trova le sue radici nella festa del Natale, istituita nel IV secolo e nominata per la prima volta nel Cronografo del 354.
Le più antiche rappresentazioni, nei primi sarcofagi paleocristiani, raffigurano il Bambino in fasce affiancato dal bue e dall’asino. Solo più tardi, nel corso del IV secolo, viene introdotta la cosiddetta composizione “occidentale” con la Vergine Maria all’interno di una capanna. L’icona diviene poi completa a partire dal V secolo, con l’introduzione della figura di San Giuseppe e degli altri personaggi della scena.
La vera origine del Presepe è però da ricercare nel XII secolo all’interno della liturgia sacra. Secondo la tradizione, la prima rappresentazione vivente del Presepe si deve a San Francesco d’Assisi, che nel 1223, dopo aver ottenuto l’autorizzazione da papa Onorio III, inscena l’evento della Natività con il Bambino, il bue e l’asino all’interno di una grotta situata tra i possedimenti del signore di Greccio. Tra il 1290 e il 1295, invece, Giotto riproduce in pittura il Presepio di Greccio, a testimonianza di quanto questo evento avesse influito nell’immaginario collettivo".
Le 40 opere delle due artiste, esposte nella mostra oristanese, erano una selezione delle migliori opere, relative al tema natalizio del Presepe, in gran parte provenienti da collezioni private. All’inaugurazione, oltre l’Arcivescovo Mons. Ignazio Sanna, hanno presenziato le curatrici della mostra e la direttrice del museo; presente anche il regista Francesco Casu, che, durante la serata ha proiettato il documentario Frammenti di infinito (2006) da Lui realizzato. Il numeroso pubblico ha visto in prima fila il Prefetto di Oristano Dr. Giuseppe Guetta, il Questore di Oristano Dr. Giovanni Aliquò e altre autorità della nostra Provincia.
Maria Lai e Maria Crespellani sono state legate a lungo da fraterna amicizia; un rapporto solido, iniziato ai tempi giovanili, quando entrambe frequentavano lo studio di Francesco Ciusa. I loro artistici presepi sono in grado, pur nella loro essenzialità, di trasmettere un messaggio forte, di portata universale, in grado di dimostrare il solido e valido connubio tra arte e religione, quel forte legame che agevola la ricerca di Dio da parte dell’uomo. Maria Lai ebbe sempre con il Presepe un forte legame. Avere mantenuto il contatto con la mia infanzia, quando sentivo intorno a me un mondo invisibile più forte della realtà, giustifica il fascino che ancora oggi mi lega alla tenerezza del Natale. Ciò che avevo sentito e che ho sempre continuato a sentire, sempre di più, è il bisogno di interrogare questo simbolo misterioso che ogni anno si ripropone a un mondo sempre più travagliato, questa è la riflessione poetica (riportata dalla storica Maria F. Porcella) con cui Maria Lai ebbe occasione di esprimere il suo legame con il Presepe, tema a Lei molto caro, che attraversa tutta la sua attività fin dagli anni Cinquanta, coinvolgendo i fondamenti poetici della sua ricerca artistica in cui si intrecciano narratività, teatralità commovente, senso di sospensione, spontaneità e semplicità.
Amicizia, quella tra le due Marie, che la Crespellani definisce nata da “un colpo di fulmine, una simpatia immediata e reciproca”, mai invadente, ma rispettosa delle reciproche diversità artistiche. Chi con attenzione visita la mostra può notare, nella diversa bellezza di entrambe le espressioni artistiche, che i Presepi della Crespellani appaiono come dei microcosmi, ma in linea con i presepi tradizionali; quelli della Lai, invece, appaiono meno conformi alla tradizione, sotto certi aspetti più laici, riportando sì al Natale ed alle sue suggestioni, ma in una dimensione più metaforica, in cui l’arte sintetizza artisticamente il tema della natività.
La bella e interessante mostra sarà visitabile fino al 14 Gennaio: il Giovedì e il Venerdì dalle 17 alle 20, il Sabato e la Domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Cari amici, nell'invitarvi tutti a visitare la mostra delle due artiste, Vi anticipo la visione di alcune opere, fotografate da mio figlio Santino Virdis.
A domani.
Mario



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