sabato, ottobre 15, 2016

L’EVOLUZIONE DEL SINDACATO: DIFENDE ANCORA IL LAVORATORE OPPURE LO UTILIZZA? C’È CHI DICE: “COMPAGNO, TU LAVORA DA MATTINA A SERA, CHE IO VADO IN CROCIERA!”



Oristano 15 Ottobre 2016
Cari amici,
Un saggio ed antico proverbio dice che "a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca"! Vi chiedere perché oggi voglio iniziare questa mia riflessione con una battuta tagliente: semplicemente perché voglio riflettere con Voi su un triste fatto che ho letto di recente e che riporta un episodio poco edificante riguardante dei sindacalisti ai vertici delle istituzioni sindacali italiane. Il fatto di cui parlo è stato raccontato da Giovanni Maria Bellu, che nel Suo post “in Rete” titola: La dolce vita dei sindacalisti a spese dei lavoratori, e l'assurda difesa: stavamo lavorando”.
L’increscioso episodio è riferito ad un “gruppetto di amici sindacalisti”, che, per discutere meglio e più rilassati di problemi sindacali, effettuavano delle crociere (due) dal modesto costo di più di 16 mila euro ciascuna, con esborso non dal proprio portafoglio ma dalle casse del sindacato. Inoltre, come ben racconta Bellu, come ciliegina sulla torta hanno disposto anche un altro paio di cosette, come l’acquisto, da parte del “tesoriere” dell’Ente sindacale, di gioielli Swarovsky per 7.000 euro.
Quanto raccontato sarebbe avvenuto tra il Marzo del 2010 e il Maggio del 2012, proprio mentre la crisi economica mordeva e faceva varcare la soglia della povertà a centinaia di migliaia di lavoratori italiani. Erano i tempi del varo e della successiva approvazione della riforma Fornero, quando decine di disoccupati disperati erano ormai ai limiti della sopravvivenza e non pochi imprenditori fallivano (una cinquantina nei primi sei mesi del 2012) arrivando per disperazione anche a togliersi la vita.
Il sindacato coinvolto in questa “bruttura” riferita da Bellu è la UIL. Interrogato nell’Ottobre del 2015 dal Pubblico Ministero che indagava sulla faccenda, uno protagonisti della crociera, Luigi Angeletti – segretario generale di quel sindacato fino al 2014 – ha beatamente risposto: “Le crociere indicate avevano lo scopo di consentirci di discutere in maniera approfondita e per più giorni di importanti tematiche relative principalmente al blocco dei contratti del pubblico impiego e delle politiche previdenziali dei Governi in carica … l’esito è stato ovviamente utile per i successivi confronti in seno alla Segreteria”.
Scrive ironicamente Bellu nel Suo interessante post: “Sembra di vederli. Siamo nel 2010 a bordo della Costa Favolosa, impegnata nella crociera “Terra dei vichinghi”, alla scoperta dei fiordi norvegesi, o, a bordo della Costa Deliziosa, in giro per i mari d’Europa.  Con Angeletti c’è l’uomo che nel 2014 lo sostituirà alla guida della segretaria, Domenico Barbagallo e altri tre sindacalisti. C’è anche la moglie di Angeletti. Eccoli che -  mentre gli altri passeggeri se la spassano tra la discoteca e la spa, lo shopping center e la piscina - i dirigenti del movimento operaio trascorrono ore in coperta a discutere del futuro dei lavoratori italiani. Altro che processo per appropriazione indebita. Il premio Stakanov avrebbero meritato!”.
Cari amici, credo ci sia poco da scherzare su fatti di questo tipo. Il sindacato, nato originariamente con tanto sudore e sangue per la difesa dei lavoratori, ora pare aver “cambiato verso”. Col passare del tempo le strutture sindacali, forti dei contributi versati da centinaia di migliaia di iscritti, hanno lentamente ma inesorabilmente “rovesciato la piramide”, diventando delle vere e proprie lobby, dove dirigenti e strutture centrali utilizzano i fondi dei lavoratori non per “difenderli dai padroni” ma per migliorare il benessere proprio della dirigenza, di quella “casta” che sulla carta dovrebbe supportarli. A dimostrarlo basta poco.
Nella CISL, ad esempio, ci sono dirigenti con stipendi da 300 mila euro annui (più sostanziosi di quello del Presidente americano Obama e di quello della Cancelliera Merkel), mentre gli operai, con i loro 1.200 euro mese contribuiscono a mantenere nel lusso proprio chi dovrebbe difenderli e tutelarli. Quando all’interno del sindacato è uscito fuori il caso dei mega-stipendi dei dirigenti, chi ha avuto il coraggio di denunciare il fatto in poco tempo è stato espulso. Anche le pensioni a cui hanno diritto i sindacalisti sono privilegiate, essendo calcolate in modo “particolare”: essi, infatti, hanno acquisito vantaggi doppi rispetto agli altri lavoratori! Anche se pochi lo sanno, essi possono cumulare la contribuzione figurativa del lavoro in aspettativa nell’azienda di appartenenza, a quella dell’impegno nel sindacato; in più i contributi dei sindacalisti vengono valorizzati ancora con il metodo contributivo. Altro che battersi per i lavoratori che dovrebbero difendere!
L’unica consolazione (se di consolazione possiamo parlare) è che questo sistema attuale di sindacato non è vigente solo in Italia. Nel Regno Unito, per esempio, i lavoratori non dormono ugualmente sonni tranquilli. Anche in Gran Bretagna uno dei problemi evidenti è la sempre maggiore lontananza della classe lavoratrice dai sindacati, una volta potenti, temuti e rispettati. Oggi nelle organizzazioni sindacali britanniche i sindacalisti sono avulsi dalla realtà, ben lontani dai loro iscritti che operano nelle fabbriche e negli uffici, dimentichi delle lotte portate avanti negli anni precedenti.
Cari amici, senza voler fare di tutt’erba un fascio, credo che sia lecito porsi una domanda abbastanza scottante: DOVE STA ANDANDO IL SINDACATO? Personalmente credo che molte cose dovranno presto cambiare, perché la storia ci insegna che si perde il filo, la meta sarà sempre più difficile da raggiungere. E il sindacato, se non riannoda il filo spezzato con i lavoratori, credo che non sopravvivrà a lungo!
A domani.
Mario

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