Oristano
14 Ottobre 2016
Cari amici,
In occasione del XX
anniversario della costituzione dell’apposita Commissione Cultura dell’antico
sodalizio oristanese, il Gremio dei
Contadini e la Fondazione Sa
Sartiglia hanno organizzato un interessante Seminario che ha riepilogato
gli studi e le ricerche intraprese per conoscere la storia del Gremio dei
Contadini, con Patrono San Giovanni, e del relativo complesso architettonico de
Santu Giuanni e‘Froris, con l’antica chiesa rurale dedicata appunto a San
Giovanni. Il convegno è stato organizzato dalle due Istituzioni, in
collaborazione con l’Associazione Aristiane e il contributo dell’Assessorato
della Pubblica istruzione e Beni Culturali della Regione Autonoma della
Sardegna.
Sabato 8 Ottobre
nell’antica chiesa campestre, recentemente oggetto di un sapiente restauro,
compreso il particolare e difficile recupero dell’altare originale che ha messo
in luce affreschi straordinari, venuti alla luce dopo molti secoli (per i
lettori particolarmente curiosi del mio blog segnalo l’apposito post,
pubblicato il 9.5.2015: http://amicomario.blogspot.it/2015/05/monumenti-aperti-2015-ad-oristano-tra.html),
alle ore 18,00 si è aperto il Seminario che ha catturato l’attenzione di molti
oristanesi, per i quali il Gremio ha sempre costituito quella inossidabile
Istituzione che continua a rappresentare il torneo più importante della città e
dell’intera Isola: Sa Sartiglia, che
si corre ormai da oltre 500 anni.
Nell’introduzione il Direttore della Fondazione Obino ha riepilogato
l’intensa opera svolta dalla Commissione, nata nel 1996 con l’obiettivo di
valorizzare il patrimonio storico e culturale dell’antico Gremio. Ha ripercorso
il lavoro svolto: le ricerche, il riordino dell’archivio, le pubblicazioni
sulla storia del Gremio e lo stretto collegamento con la Sartiglia,
ringraziando sentitamente tutta la Commissione. Poi ha dato il via agli
oratori.
Dopo Fenu è intervenuta
la studiosa Valeria Piras, che ha concentrato la sua attenzione sulla funzione che
invece ebbe in passato il complesso de Santu Giuanni e’Froris, in particolare
negli anni della peste che flagellò l’Isola e che colpì Oristano negli anni
1.652/1653. In questo fabbricato, posto al di fuori dalle mura cittadine, sicuramente
fu strutturato un luogo di raccolta dei colpiti dal morbo: un Lazzaretto insomma. Cosa
possibile, in quanto la chiesa non solo era sufficientemente grande, ma era
dotata di 3 ambienti separati, utili per i vari stadi della malattia: i malati
manifesti, quelli sospetti e quelli in via di guarigione. Data l’ampia
diffusione del morbo, un gran numero di abitanti della città e della campagna
furono in questa chiesa accolti e assistiti.
Del complesso
architettonico di San Giovanni, delle sue origini, della sua architettura e dei
suoi arredi, ha parlato invece il ricercatore Nadir Danieli. Aiutandosi con un
interessante Power Point, Danieli ha detto che le origini della chiesa
potrebbero risalire al XIII secolo, rilevabile dal confronto con altre chiesa
sarde similari. Verso il 1.600, visto il rinnovato interesse per i santuari
campestri, la chiesa, inizialmente curata presumibilmente da una importante “Obreria”, venne ingrandita
e portata alle forme attuali. Lo studioso ha poi parlato della statuaria
presente nella chiesa, databile tra il XVII e il XVIII secolo. Interessanti le
foto di ‘confronto’ mostrate: fabbricati, loggiati e statue, analizzate con
quelle delle diverse altre chiese campestri sparse per l’Isola e riferite allo
stesso periodo.
Il capo corsa, ha sostenuto
Maurizio nella sua bella relazione, originariamente era lo stesso “Oberaiu
Majore, e solo successivamente su “Componidori” diventò un suo rappresentante:
un suo “Alter Ego”, insomma. Successivamente il torneo divenne carnevalesco (il
primo documento che attesta la corsa svolta per carnevale porta la data del
1807), e da allora si aggiunse la maschera ai partecipanti al torneo. Maurizio,
che è stato Componidori per il Gremio di San Giovanni, nella sua accalorata e
sentita relazione ha strappato al pubblico non pochi applausi.
Cari amici, è stato un seminario
di studi davvero interessante, sicuramente utile per far conoscere meglio agli
oristanesi le origini e la storia di una gloriosa istituzione come quella del Gremio dei
Contadini di Oristano, uno dei pochi Gremi sopravvissuti dopo la scomparsa
di queste Istituzioni, abolite dal progresso. Gremio, quello dei Contadini,
che, unitamente all’altro, quello dei Falegnami, continua da secoli ad avere il compito
dell’organizzazione della Sartiglia, manifestazione ormai nota in tutto il
mondo. Il pubblico ha davvero gradito il Seminario, ascoltando con vivo
interesse i relatori e ponendo anche, alla fine, qualche ulteriore curiosa domanda
ai relatori. Un piacevole rinfresco ha chiuso la bella serata.
A domani.
Mario
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