giovedì, giugno 12, 2014

ECONOMIA SARDA: I DATI ALLARMANTI DEL CRENOS. SE LA SARDEGNA E’ IN COMA, LA PROVINCIA DI ORISTANO E’ IN PIENA RECESSIONE.



Oristano 12 Giugno 2014
Cari amici,
il 21° rapporto CRENOS sull'economia della Sardegna (dati elaborati dal Centro di Ricerche su incarico delle Camere di Commercio), presentato a Cagliari nei giorni scorsi, dice a chiare lettere che l'economia della Sardegna è “in panne”, ancora ferma al palo: come un malato che non presenta neanche timidi segni di miglioramento. A dirla in breve, insomma, i dati sono di un nero che più nero non si può! L’ipotesi di una ripresa, anche se pur timida e modesta, potrebbe, forse, avvenire solo a partire dal 2015. Se il PIL, il Prodotto Interno Lordo della Sardegna piange, al suo interno, riferito alla Provincia di Oristano, i dati danno indicano già “piena recessione”. 
Il Presidente della Camera di Commercio di Oristano Pietrino Scanu, intervistato in proposito, afferma che il 2013 è stato un anno particolarmente negativo, un “anno nero”.
Il Crenos, Centro Ricerche Economiche Nord Sud (costituito dalle due università di Cagliari e Sassari), ora diretto da Stefano Usai, nelle conclusioni dell’indagine afferma che l'Isola è “incapace di sfruttare al meglio le potenzialità del territorio e delle risorse umane a disposizione”, e continua a perdere posizioni sia in Italia che in Europa. In particolare il malfunzionamento delle Istituzioni e la carenza di infrastrutture materiali e immateriali rappresentano per la Sardegna delle “barriere insormontabili” per uno sviluppo serio e produttivo. Il rapporto indica anche la via principale da seguire per il futuro rilancio economico della Sardegna, espressa con tre parole chiave: Turismo, Ambiente e Tecnologia (information technology). Nel tanto buio rilevato un debole segnale positivo arriva solo dal settore alimentare, considerato strategico per l'economia regionale e che, secondo l’indagine si dimostra capace di cogliere le molte opportunità rappresentate dai mercati esteri; il settore alimentare è diventato il terzo, in ordine di valori, sia per le esportazioni (+10% rispetto al 2012) sia per il saldo della bilancia commerciale.
Tornando alla nostra Provincia di Oristano l’indagine mette in luce, per il 2013, un anno di crisi così devastante da portare la Provincia in piena recessione: a consolarci solo qualche sprazzo di luce: l’aumento, per quanto modesto, dell’imprenditoria femminile e i timidi ma positivi segnali nell’esportazione. Le statistiche impietose confermano, con grande sconforto, l’arretrare di Oristano nella graduatoria delle 110 Province italiane: per “valore aggiunto pro capite prodotto” essa si colloca al 99° posto, quattro posizioni più in basso rispetto al 2012. Gli ulteriori dati statistici sono solo un grande pianto: 16 mila famiglie sono considerate in “estrema povertà” (il 24% sul totale, superiore di 3 punti sulla media regionale e di ben 13,5 su quella nazionale); l’esame dell’occupazione giovanile evidenzia che gli occupati scendono da 67 mila a 64 mila, con particolare riferimento al settore delle costruzioni e dei servizi. Oristano è una Provincia dove i giovani imprenditori non trovano casa. L’anno scorso i dati hanno evidenziato un calo consistente nel numero delle imprese, passate da 3.312 (nel 2012) a 2.186 per il 2013, cosa che ha fatto ovviamente precipitare il tasso di disoccupazione giovanile. Come detto prima “tiene” l’imprenditoria femminile: 7.300 aziende, circa la metà del totale.
Il rapporto Crenos mette dolorosamente il dito nella piaga della nostra Regione: la Sardegna, questa è la risultante, è ancora molto in ritardo rispetto all'Europa! La contrazione del PIL la fa scivolare alla 190/a posizione sulle 272 Regioni europee. Nel mondo del lavoro la Sardegna presenta nel 2013 un tasso di disoccupazione del 17,5, in aumento di due punti rispetto al 2012, per complessivi 117mila disoccupati. Su istituzioni, infrastrutture, istruzione e innovazione l'isola è al 222/o posto nelle 272 Regioni europee. In Italia è sedicesima, davanti a Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata.
Cari amici, credo che i dati riportati non abbisognino di ulteriori commenti.  Trovare soluzione per ribaltare i dati  del 2013, “Annus Horribilis” per la Sardegna tutta, non sarà facile, ma sarà necessario provarci. La nuova Giunta Regionale ha fatto molte promesse, a partire da un forte dialogo con il Governo Centrale, ma sarà necessaria grande caparbietà nel sostenere con fermezza  i diritti dei sardi. 
Uno dei sentieri da percorrere sarà certamente quello dell’istituzione della “Zona Franca”, che credo debba essere un punto cruciale e irrinunciabile da portare avanti. La Sardegna deve trovare la strada per il suo sviluppo, a qualunque costo, e noi sardi dobbiamo essere compatti nel difendere i nostri diritti, in Italia e in Europa!
Grazie dell’attenzione.
Mario

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