lunedì, dicembre 02, 2019

LE CITTÀ DEL FUTURO? SARANNO IMMERSE NEL VERDE, DELLE VERE CITTÀ-FORESTA! ILGRANDE ESEMPIO DATOCI DALL’ARCHITETTO STEFANO BOERI.


Oristano 2 dicembre 2019

Carri amici,

Le città del futuro, le “Smart City”, saranno ben diverse da quelle attuali. I numerosi architetti che si cimentano nel progettare città a misura d’uomo, che dovranno rispettare tutta una serie di condizioni, a partire dal risparmio energetico e dalla tutela dell’ambiente, hanno in mente, come focus, di ricorrere alla natura: agli alberi. Su questa lunghezza d’onda sta nascendo un nuovo tipo di centro urbano che può essere definito “La città foresta”. 
Uno degli architetti all’avanguardia nell’ipotizzare proprio un massiccio uso del verde nelle future città, è Stefano Boeri, che ha concepito una meravigliosa smart city che all’apparenza può sembrare un’utopia! La città da Lui ipotizzata è stata battezzata con il nome di Smart Forest Cancun, e nasce proprio sotto il crisma della perfetta sostenibilità, sia dal punto di vista energetico che delle risorse, oltre ad avere la dotazione dei necessari strumenti per sostenere la ricerca e lo sviluppo.
La città progettata dall’archistar italiano, già famoso per aver ideato i quartieri con il Bosco verticale, sorgerà a Cancun, in Messico, e – come si legge sul sito Stefano Boeri Architetti – occuperà una superficie di 557 ettari per 130mila residenti, proponendosi di restituire alla natura una grande estensione di suolo dove era prevista, tanto per cambiare, la nascita di un grande centro commerciale. Saranno ben 400 gli ettari destinati al verde con 7 milioni e mezzo di piante, appartenenti a 400 specie diverse, di cui 260mila alberi e il resto costituito da cespugli ed arbusti.
Amici, la sua città futura ideale, anche se concepita con apparente utopia, sarà una bella realtà: una città-foresta aperta, ispirata alla natura e in un certo senso ai Maya, che vissero in quelle regioni, ma anche alla ricerca e all’innovazione. Un esempio insomma per le altre città future, per quanto riguarda la tecnologia ma anche la sostenibilità. L’insediamento, come può rilevarsi dalle immagini presenti nel sito dello studio, avrà grandi parchi, tetti giardino e facciate verdi e sarà in grado di assorbire 116.000 tonnellate all’anno di anidride carbonica. E non è tutto.
Al suo interno tanta tecnologia: sorgeranno dipartimenti universitari, centri, laboratori e aziende con un ruolo di eccellenza nella ricerca di soluzioni per salvaguardare l’ambiente e salvare il pianeta. Ci saranno anche spazi appositi, concepiti per ospitare studenti e ricercatori delle Università messicane e di quelle più qualificate al mondo. La città è destinata in tal modo a divenire un incubatore di idee e progetti innovativi e in linea con l’ambiente e la sostenibilità.
Uno dei capisaldi di questa ideale Smart City sarà l’autosufficienza dal punto di vista energetico, col suo anello perimetrale di pannelli fotovoltaici e un canale d’acqua collegato tramite un impianto sotterraneo al mare. Tutto in ossequio al progetto di alimentare la città in maniera sostenibile, sviluppando una economia circolare anche riguardo all’utilizzo dell’acqua. L’acqua rappresenta infatti l’alimento chiave. Ci sarà un grande bacino artificiale per raccoglierla e una torre di desalinizzazione, acqua che poi verrà distribuita da una riserva di canali, anche navigabili, che saranno in funzione delle esigenze della città ma anche dei campi agricoli.
Si, amici, una città davvero rivolta al futuro, in quanto la Smart Forest Cancun risulta all’avanguardia anche per il sistema di mobilità. Si chiamerà MIC (Mobility in Chain) e vieterà, prima di tutto, l’acceso entro la rete urbana di qualsiasi veicolo a combustione, dato che la mobilità nella città sarà assolutamente elettrica. Concetti, quelli messi in pratica, indubbiamente all’avanguardia, ispirati a principi di una Urbanistica Non Deterministica, in cui ogni abitante avrà diritto a godere delle infrastrutture e del verde, a muoversi con facilità, a vivere appieno i servizi. Una città, come si legge nel sito, che “prevede una grande flessibilità nella distribuzione delle diverse tipologie edilizie ed architettoniche che potranno essere diversamente articolate nei cinque grandi comparti previsti dal Master Plan”.
Cari amici, le “Smart City” del futuro concepite dall’Architetto Boeri, partono dal precedente modello dei “Boschi Verticali”, che questo grande architetto, per primo, introdusse nella costruzione urbana. Un nuovo modello di progettazione urbana, nato con l’obiettivo di creare città più verdi e alberate, che da un lato possono offrire servizi ambientali preziosi come l’assorbimento della CO2 e la conservazione della biodiversità e dall’altro mostrare la loro bellezza, con l’obiettivo di recuperare il dialogo tra i cittadini e la natura, ricreando coesione, amicizia e creatività. 
Un sincero grazie all’architetto Boeri che prepara quel futuro che magari noi potremmo anche non conoscere nella piena realtà, ma solo l’idea che le generazioni future potranno beneficiarne, ci è già di grande conforto.
A domani.
Mario







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