Oristano 12 dicembre 2019
Cari amici,
Paola Pisano,
neo Ministra dell’Innovazione ha un preciso obiettivo: far sì che entro il 2022
ogni cittadino sia in possesso di una propria “Identità Digitale”, che
gli consentirà un dialogo preciso e costante con la Pubblica Amministrazione. È
questo il tema principale a cui lavora, tanto che dal Suo dicastero è di
recente partito un emendamento alla manovra per sbloccare lo SPID, il Sistema
Pubblico di Identità Digitale, di cui da tempo si parla (ma che cammina con
molta lentezza) e che rappresenta invece un obiettivo importante, da
raggiungere quanto prima per rimodernare e riorganizzare la P. A.
Insomma, quello previsto
dalla Ministra è un vero, grande balzo in avanti sul piano dell’innovazione e
dell’efficienza delle strutture amministrative pubbliche da tutti considerate
obsolete. Tuttavia, a mio modesto avviso, questa trasformazione non sarà una
passeggiata, considerato che la "burocrazia”, con uno stuolo immenso di “burocrati
fondamentalisti”, di cui l’Italia ha sempre stentato a liberarsi, cercherà in
tutti i modi di innestare freni di ogni tipo.
Ma vediamo insieme che cosa in realtà frulla nella mente della Ministra Paola Pisano, che vuole
utilizzare lo SPID, come un veloce binario di collegamento tra Stato e
Cittadino, un sistema tale che dia ad ogni italiano la possibilità di accedere,
via Internet, a qualsiasi servizio della Pubblica Amministrazione (e dei
soggetti privati aderenti), attraverso l’utilizzo di “un’unica identità
digitale” (ovvero digitando il suo username e la password); con l’ottenuto PIN
unico ognuno di noi si potrà collegare con l’ufficio desiderato, tramite
computer, tablet e smartphone.
Indubbiamente una volta a
regime, lo SPID consentirà un veloce scambio informativo tra cittadino e uffici
pubblici, oltre che dei notevoli risparmi, sia di tempo che di denaro; ed è per
questa ragione che il Ministero guidato dalla Pisano sta accelerando per dotare
la P. A. degli strumenti necessari per rendere funzionale il nuovo sistema di
servizi a tutti i cittadini. Per incentivare la diffusione del Pin unico, il
rilascio procederà di pari passo con quello delle carte di identità
elettroniche. Le innovazioni derivanti saranno davvero molteplici: dalla
notifica delle multe e tutta una serie di altri atti e documenti, spediti al domicilio
digitale dell’interessato.
Negli intenti del Ministero
dell'Innovazione, infatti, c’è anche il varo di una piattaforma per le
notifiche della P.A. attraverso cui effettuare la comunicazione degli atti
amministrativi quali multe, cartelle dei tributi o comunicazioni dell’Agenzia
delle Entrate, con esclusione, al momento, degli atti giudiziari. Si
tratterebbe però solo di un primo passo per arrivare in seguito alla creazione
del domicilio digitale, in modo da rendere raggiungibile direttamente il
cittadino senza l’utilizzo, come ora, di un recapito fisico, ovvero con via e numero civico.
L'attività della P.A. in realtà sarà destinata
a cambiare non poco, insomma a trasformarsi in modo rivoluzionario! Pensate per
esempio a tutte le comunicazioni che noi riceviamo dai pubblici uffici,
attualmente tramite i servizi postali; d’ora in poi potremo riceverle nella
nostra casella di posta elettronica, comprese le notifiche che richiedono la
firma di una ricevuta. In definitiva, anziché trovare la comunicazione nella
cassetta delle lettere, la troveremo in una casella di posta elettronica
certificata.
Il piano della Ministra
Pisano, secondo quanto evidenziato dal Sole 24 Ore, punterebbe ad avere
quindici milioni di nuove identità digitali entro il prossimo triennio; ben di
più dei precedenti tre anni (i primi tre dal lancio), nei quali se ne sono contati
non più di 5 milioni. Considerato lo stato obsoleto dell’attuale burocrazia, però, ci
vorrà molto più tempo di quanto ipotizzato. La prevista modernizzazione della
P.A. passa, come appare ovvio, anche dal veloce adeguamento del personale e, a
questo scopo, la Ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone,
avrebbe chiesto un anno in più per stabilizzare i precari. Di conseguenza
l’emendamento presentato dovrebbe prorogare dal 2020 al 2021 i piani per
l’assorbimento del personale in possesso dei requisiti o per l'utilizzo,
tramite appositi canali, in caso di concorsi.
L’innovativo progetto, ben
più avanzato della precedente PEC, la cui gestione è ora affidata a PAGOPA dovrebbe
però cambiare gestione. Pagopa è il sistema nazionale per i pagamenti a favore
della Pubblica Amministrazione, grazie al quale tutti i pagamenti effettuati da
cittadini e imprese verso qualsiasi tipologia di Ente pubblico, sono operativi e
conformati con l’utilizzo di determinati standard e regole definiti da AGID (Agenzia
per l'Italia Digitale). Ebbene, secondo la Ministra Pisano, la regia del nuovo
sistema andrebbe spostata dall’AGID alla Presidenza del Consiglio. Sarebbe lo
Stato, di conseguenza, ad erogare le password che permetteranno di far accedere
i cittadini ai servizi pubblici.
Cari amici, personalmente
mi sento di dichiararmi favorevole all'innovazione, ma sono anche ben conscio
che le resistenze saranno enormi. Con l’innovazione saranno destinati a cadere i “poteri nascosti”,
quelli dell’esercizio del potere improprio, quello sotterraneo, quello che incute paura
nel cittadino che, spesso, deve inginocchiarsi molte volte prima di ottenere quanto
richiesto.
Io sono certo che ne
vedremo delle belle, prima di applaudire alla funzionante riforma ipotizzata!
A domani.
Mario
Burocrate italiano
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