venerdì, dicembre 13, 2019

“CIVILTÀ DEL MEDITERRANEO, INTERAZIONI GRAFICHE E CULTURALI, ATTRAVERSO LIBRI, DOCUMENTI EPIGRAFI”. UN INTERESSANTE VOLUME A CURA DI LUISA D’ARIENZO E SANTO LUCÀ.


Oristano 13 dicembre 2019

Cari amici,

Ricostruire la storia delle Civiltà sviluppatesi nel Mediterraneo, questo l’obiettivo che l’Associazione italiana dei paleografi e diplomatisti si era posto da tempo. Gli studi effettuati sono stati poi raccolti e riepilogati, per rendere edotto il pubblico, e presentati nel “Convegno internazionale di studio dell’Associazione”, svoltosi a Cagliari dal 28 al 30 settembre del 2015. Questi atti sono stati successivamente raccolti in un prezioso volume, stilato a cura della Prof.ssa Luisa D’Arienzo e del Prof. Santo Lucà; il libro ha per titolo “Civiltà del Mediterraneo: interazioni grafiche e culturali attraverso libri, documenti, epigrafi”, ed è stato presentato il 6 dicembre scorso ad Oristano.

Era la prima volta che l’Associazione Italiana dei Paleografi e Diplomatisti svolgeva in Sardegna il proprio congresso internazionale. La professoressa Luisa D’Arienzo, organizzatrice dell’evento con la collaborazione del consiglio direttivo AIPD, intervistata dichiarò alla stampa: " È un onore per la nostra isola vedere riuniti a Cagliari i più importanti specialisti di un settore così strategico per lo studio della cultura e del suo evolversi attraverso le diverse forme di scrittura che ce ne hanno tramandato memoria".
Anche aver scelto Oristano per presentare il libro frutto delle preziose ricerche è stata una decisione ponderata e non casuale: sicuramente per l’importanza che la città di Eleonora, antica capitale del Giudicato d’Arborea, rivestì in passato, quando Aristanis, rappresentava il meglio della cultura, della scrittura e del sapere, non solo in Sardegna ma anche fuori dal contesto isolano.  
Il Convegno oristanese, organizzato dall’Istituto storico arborense, con la Deputazione di storia patria per la Sardegna, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e l’Assessorato alla Pubblica istruzione e ai beni culturali della Regione sarda, si è svolto presso l’Auditorium dell’Hospitalis Sancti Antoni nel pomeriggio del 6 dicembre.
L'incontro, ampiamente partecipato, ha avuto inizio con i saluti istituzionali, portati da Maurizio Casu Presidente dell’ISTAR e da Massimiliano Sanna, Vice Sindaco e Assessore alla cultura del Comune di Oristano; hanno poi preso la parola gli studiosi: la prof.ssa Luisa D’Arienzo, Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Sardegna, la prof.ssa Mirella Ferrari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il prof. Cesarino Ruini, dell’Alma Mater Studiorum dell'Università di Bologna, con l’ulteriore contributo portato dai docenti Maurizio Casu, e Giampaolo Mele, direttore scientifico dell’Istar, che ha anche coordinato i lavori.
I relatori, con dovizia di particolari, hanno evidenziato (mostrando anche interessanti immagini con un P. P.), i numerosi e autorevoli studi effettuati, a partire dal mondo fenicio a quello medioevale, spaziando in tutte le sponde del “Mare Nostrum”. E' stato messo a fuoco quanto i principali specialisti di Paleografia e Diplomatica erano riusciti a mettere insieme sulla storia della scrittura e della cultura in Sardegna, evidenziando anche gli apporti esterni di cui l’isola ha beneficiato, in particolare le diverse influenze recepite, che hanno consentito all’Isola di essere partecipe dei principali movimenti culturali di tutte le epoche. Un’isola aperta al dialogo, dunque, mai isolata, che ha saputo sempre cogliere i segni delle civiltà esterne con cui ha avuto contatto, rielaborandoli sapientemente in una mirabile sintesi che ha determinato i principali aspetti dell’identità sarda.
La professoressa D’Arienzo si è soffermata in particolare sul periodo del Giudicato d’Arborea e del Marchesato di Oristano (il termine ARBOREA venne fatto scomparire con la morte del Giudicato e il successivo Marchesato prese il nome di ORISTANO), variazione nominale imposta dal dominatore, anche se l’albero deradicato degli Arborea resistette, affiancato ai Pali d’Aragona.
La Professoressa Ferrari, invece, si è soffermata in particolare sulla “scrittura come mezzo di base per la cultura”. Scrittura come reale e concreta “memoria dei diritti”, evidenziati nei documenti d’archivio (che restano stabili al loro posto, che “non viaggiano” se non quando rubati, come i molti documenti finiti dalla Sardegna in Spagna dove sono tutt’ora custoditi. Scrittura reale ed evidente anche quella delle epigrafi (di solito di propaganda politica o di onoranze funerarie) che, essendo murate, non si prestano certo al viaggio!
Il professor Cesarino Ruini, professore ordinario presso la Mater Studiorum, si è soffermato in particolare sugli spartiti musicali (in particolare quelli di musica gregoriana); nella dotta relazione è intervenuto anche il professor Gianpaolo Mele, grande esperto in musica sacra. Al termine è stato eseguito un antico canto, molto importante in passato nella vita delle Comunità monastiche.
Cari amici, la nostra tranquilla Oristano di oggi, ha davvero un grande passato luminoso e splendente, il cui ricordo non deve essere mai dimenticato! Facciamolo conoscere dunque, ai giovani ed alle generazioni future, perché nessuno dimentichi e siano sempre orgogliosi del luminoso passato!
A domani.
Mario

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