Oristano 29 Ottobre 2017
Cari amici,
Sino a pochi anni fa
parlare di un’auto che si muoveva da sola, senza un uomo alla guida, era come
leggere nei gialli di Urania l’invasione della terra da parte degli alieni.
Questo però sino a ieri, dato che oggi, con l’immissione sul mercato delle
prime vetture in grado di gestirsi autonomamente nel traffico, lasciando
all’essere umano il mero compito di sorvegliare quanto accade (ed eventualmente
intervenire in caso di bisogno), questo nuovo “modello di guida” seppure un po’
da “fantascienza” sembra avvicinarsi sempre di più.
Alla base di questa
straordinaria possibilità c’è l’utilizzo di un grande strumento elettronico: un
processore di nuova generazione in grado, per prestazioni di calcolo e per
dimensioni, di eseguire programmi complessi in poco spazio, in grado di sovraintendere
e svolgere (sostituendosi a noi) a tutta quella miriade di funzioni necessarie a
consentire all’auto di muoversi senza pericolo anche nel traffico urbano più
caotico.
Si, amici, l’obiettivo
finale è quello di realizzare un'auto a guida totalmente autonoma, capace di sostituirsi
in toto a noi, che potremo metterci in macchina ordinando a questa di portarci
a destinazione. Sarà un particolare supercalcolatore raffreddato a liquido
caldo, chiamato 'Aurora Hive', messo
a punto da Eurotech, azienda italiana (in particolare friulana) quotata in
borsa, con core business nella progettazione e commercializzazione di
piattaforme IoT (Internet of things)
e computer ad elevate prestazioni (Hpc),
a gestire al nostro posto l’auto con cui ci muoveremo in futuro.
Questo supercalcolatore
è già in sperimentazione da parte di diverse case automobilistiche impegnate nello
sforzo di creare l’auto senza guidatore; sforzo importante che viene portato
vanti con grande determinazione, obiettivo che si intende raggiungere nei
prossimi 3-5 anni. Trai vari livelli di autonomia che sono stati attribuiti all’auto,
oggi il livello raggiunto è definito di tipo 3. Cosa significa? Che il computer,
che già fa parte della dotazione delle nuove auto, apporta un certo aiuto alla
guida, ma “a guidare realmente” è ancora l'uomo, mentre il livello da
raggiungere, per una totale autonomia, è il livello 5.
Roberto
Siagri, Amministratore Delegato di Eurotech, in un’intervista
così si esprime: "Siamo sempre più vicini, per tecnologia applicata, al risultato
finale: un'auto che si guida da sola. Per raggiungere questo obiettivo, di cui
sempre più frequentemente si parla, è necessario un supercalcolatore, in grado
di generare la potenza di milioni di miliardi di operazioni al secondo.
Inoltre, è necessario che lo strumento abbia dimensioni consone alle auto
presenti sul mercato e costi sopportabili, come fosse un accessorio".
Poi aggiunge: "Secondo la legge di Moore, il risultato sarà ottenibile intorno
al 2025. Eurotech, con Aurora Hive è ancora più vicina al traguardo: è
utilizzabile, infatti, sui prototipi".
Ma cosa sono in realtà
questi livelli di guida? Secondo quanto stabilito dalla SAE International Automotive, Ente di normazione nel campo
dell’industria aerospaziale, automobilistica e veicolistica con sede a Troy,
nello stato del Michigan (USA), i livelli di autonomia spaziano da 0 a 5. Si parte ovviamente dal livello
zero, quello base. Proviamo a vederne le differenze (dati ricavati dall'articolo
“Guida autonoma: quanto ne sai?”, pubblicati da RED Live).
Livello
0.
Questo livello vede unico protagonista in conducente, con nessuna automazione
di supporto. È la condizione tipica delle vetture del passato, al volante delle
quali il conducente deve occuparsi di ogni aspetto della guida. Il guidatore è
l’unico elemento in grado di gestire direzione e velocità all’automobile, così
come di decidere di incrementare o rallentare l’andatura. Il livello zero si
applica a tutte le automobili prodotte sino alla fine degli Anni ‘90 e a quelle
low cost prive di supporti elettronici, a dire il vero sempre meno diffuse
visto che oggi anche i modelli economici sono ben equipaggiati rispetto a un
tempo.
Livello
1.
Guida assistita. Il conducente prende ogni decisione in merito a frenata,
accelerazione e direzione, ma è supportato a livello informativo da sistemi che
possono indicare la presenza di pericoli o condizioni avverse. L’auto,
pertanto, si limita ad analizzare le situazioni e rappresentarle sotto forma di
allerte visive o acustiche. Il guidatore ha la totale responsabilità del
veicolo.
Livello
2.
Automazione parziale. L’automobile gestisce accelerazioni e frenate in
determinate condizioni. Ad esempio grazie all’arresto d’emergenza in prossimità
di una collisione imminente. Pur trattandosi di una prima integrazione tra
intelligenza artificiale e pilota, l’essere umano resta l’esclusivo
responsabile – e gestore – degli eventi.
Livello 3. Automazione
condizionata. Può essere considerato il primo step di vera autonomia. L’auto è
in grado di guidare da sola gestendo accelerazione, frenata e direzionalità. Il
conducente ha un ruolo residuale, dato che interviene solamente in situazioni
problematiche o qualora la guida autonoma non sia permessa/possibile. Pur essendo
relegato al ruolo di spettatore, l’essere umano ha il compito di monitorare il
traffico e restare pronto a intervenire. Per questo, molto spesso, è previsto
che mantenga quantomeno una mano sul volante.
Livello
4.
Alta automazione. Rispetto al Livello 3, anche il controllo del traffico è
demandato alla vettura. L’auto deve pertanto essere in grado di prevedere e
gestire le situazioni tipiche legate alla circolazione stradale, affrontando
condizioni di viaggio tanto urbane quanto extraurbane. La vettura guida in
completa autonomia, ma il conducente/passeggero può riprendere il controllo del
veicolo in qualsiasi momento. La tecnologia di guida autonoma si basa
sull’interazione delle informazioni raccolte da telecamere e laser Lidar.
Livello
5.
Guida interamente autonoma: Bye bye pilota! La presenza del conducente non è
prevista. L’auto guida in assoluta autonomia, gestendo tutti gli aspetti della
circolazione inclusa l’individuazione del percorso e l’adeguamento al flusso
veicolare. E in caso di situazioni straordinarie? Si presume che l’intelligenza
artificiale cui è affidata la vettura sia in grado di affrontare qualsiasi
frangente.
Cari amici, sarà perché
non sono più giovane ma un uomo della “generazione precedente”, ma
consentitemi di esprimere un certo timore misto a diffidenza. Tante le domande
che ci potremmo porre! Per esempio, per consentire la circolazione di una
grande fetta di veicoli che si muovono in totale autonomia senza conducente,
bisognerà cambiare non poco gli attuali schemi giuridici, sociali, assicurativi
e normativi. A chi, per esempio, attribuire la responsabilità in caso di
incidente? Sarà necessaria per i proprietari di questi mezzi la patente? La potranno
utilizzare anche i minori? Questo solo per citare le prime domande che mi
vengono in mente.
Quando
potremo vedere, quindi, le nostre strade invase da queste auto guidate dai
computer e tutta una serie di mezzi pubblici che in autonomia, 24 ore su 24,
percorrono in lungo e in largo le nostre città? Al
momento è difficile dirlo, dato che, anche qualora la tecnologia raggiungesse
uno step tale da rendere possibile la circolazione di veicoli totalmente privi
di conducente, ciò si scontrerebbe, come dicevo prima, con l’assenza di norme
che contemplino questa situazione anomala rispetto alla tradizione.
Però credo anche che
fermare l’evoluzione non sia proprio possibile! L’auto del futuro, pertanto, ci
sarà! Noi forse non la conosceremo, ma i nostri figli certamente sì.
A domani.
Mario
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