sabato, ottobre 14, 2017

IL CASO DEGLI SPINACI ALLA MANDRAGORA (O MANDRAGOLA), IL CUI CONSUMO HA COLPITO UN’INTERA FAMIGLIA DI MILANO, RIPORTA ALLE POZIONI MAGICHE DEL MEDIOEVO ED ALLE TANTE LEGGENDE CHE DA SEMPRE LA CIRCONDANO.



 Spinaci eMandragora
Oristano 14 Ottobre 2027
Cari amici,
Aver letto di recente sul Corriere della Sera del ricovero (lo scorso 30 Settembre) per avvelenamento di un'intera famiglia al Fatebenefratelli di Milano, ha riportato all’attenzione di tutti la pericolosità di alcune piante, spesso molto simili a quelle commestibili. In questo caso la pianta velenosa tornata alla ribalta è la Mandragora, un vegetale particolarmente insidioso che nel Medioevo fece parlare a lungo di se per le sue non comuni, particolari caratteristiche.  I componenti di questa famiglia, il padre di 60 anni, la madre di 55 e i figli di 16 e 18 anni, sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto soccorso con dei sintomi poco usuali: accusavano una manifesta confusione mentale e amnesia, a vari livelli gravità, e questo dopo aver mangiato una confezione di spinaci surgelati acquistati al supermercato.
Con gli stessi sintomi il 5 di Settembre era stato ricoverato un uomo che, però, aveva mangiato spinaci freschi. Le analisi effettuate dall'Ast (ex Asl) hanno appurato che "i rilievi sono giudicati compatibili con la contaminazione nell'alimento originario di mandragora, erba che può infestare i campi delle coltivazioni di vegetali commestibili". I lotti interessati sono stati sequestrati e "sono state avviate le procedure del sistema di allerta alimentare sia a livello regionale sia nazionale, anche tramite apposita segnalazione al Ministero della Salute". Gli spinaci in commercio, pertanto, sono ritenuti sicuri. Ma che vegetale è in realtà questa pericolosa mandragora, detta anche più comunemente Mandragola? Vediamolo insieme.
La Mandragora L. è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee più nota come Mandragola. Le sue loro radici presentano una peculiare biforcazione che ricorda la figura umana (maschile e femminile), tanto da essere considerata nei secoli passati una via di mezzo tra vegetale e animale; questa sorta di bipolarismo ha fatto sì che alla pianta venissero attribuiti poteri sovrannaturali, alimentati in molte tradizioni popolari.
Velenosa, come la gran parte delle solanacee, la mandragora costituì uno degli ingredienti principali per la preparazione della maggior parte delle pozioni mitologiche e leggendarie. Il nome, di probabile origine persiana (mehregiah), le fu assegnato dal medico greco Ippocrate. Nell'antichità le venivano accreditate certe virtù afrodisiache ed era utilizzata anche per la cura della sterilità. Nel Medioevo, date le sue presunte virtù magiche, la Mandragora era l’ingrediente principale nella preparazione di numerose pozioni. Negli antichi testi di alchimia è raffigurata con le sembianze di un uomo o di un bambino, per l'aspetto antropomorfo che assume la sua radice in primavera.
Su quest’aspetto antropomorfo nacque la leggenda del pianto della mandragola, ritenuto in grado di uccidere un uomo, considerato anche che la radice, come detto dalla forma vagamente antropomorfa, era considerata viva e che emettesse urla che potevano uccidere l’incauto raccoglitore. Si diceva anche che la mandragola nascesse dalle gocce di urina emesse dagli impiccati e che perciò fosse abitata da un demone. Come ricorda Machiavelli nell'omonima sua commedia, il metodo più sicuro per coglierla era legarla al guinzaglio di un cane e quindi lasciarlo libero di modo che, tirando la corda, questi avrebbe sradicato la mandragola udendone il lamento straziante e, in questo modo, morendo all'istante, consentendo al proprietario di poterla cogliere.
La fama di questa pianta attraversò i secoli. Era conosciuta e temuta con gli appellativi più diversi, che spaziavano da Mano di drago a Pianta del paradiso e Pianta del dio del castigo. Ebbene ancora oggi, forse per le sue sempre magiche virtù, la leggendaria Mandragora, dagli effetti soporifero-allucinogeni-afrodisiaci è arrivata (per misteriose vie) nel piatto di un’ignara famiglia milanese, mandandola all’ospedale con i classici sintomi di amnesia e confusione mentale; era inaspettatamente presente in una busta di spinaci surgelati Bonduelle, prodotti in Navarra, regione pirenaica un tempo infestata dalle streghe, che evidentemente presenti anche nel Terzo Millennio, continuano a dedicarsi alla coltivazione e cura della materia prima necessaria per tenere aggiornata la loro diabolica farmacopea.
In passato alla mandragola venivano attribuite proprietà miracolose per curare disturbi che ancora oggi stanno in cima ai nostri pensieri: insonnia, sterilità e soprattutto caduta del desiderio (e in effetti uno dei principi attivi della pianta si chiama scopolamina). La mandragora, dunque, talismano e rimedio anti-sterilità. Le matriarche bibliche e i fiorentini vogliosi come il Nicia della Mandragola di Machiavelli la usavano per avere figli, i generali dell’antichità come arma chimica per intontire il nemico, che intossicavano con barili di vino in cui la pianta era stata macerata, Giovanna d’Arco la portava addosso come talismano. Ildegarda di Bingen, oggi tornata prepotentemente di moda, riteneva invece che rappresentasse l’uomo senza peccato, come nell’Eden, e per questo rendeva un po’ tonti.
Cari amici, è triste constatare che la sicurezza del consumatore appare oggi sempre più a rischio. Probabilmente qualche controllo più capillare eviterebbe guai, come quello capitato alla famiglia milanese. I sintomi dell’intossicazione da mandragora, come anticipato prima sono: confusione mentale, vertigini, nausea, diarrea e malessere generale. In mancanza di un rapido intervento, come spiega il Centro Antiveleni di Milano, la persona colpita può arrivare fino al coma e anche alla morte. 
Un consiglio, allora, per chi va per campagne a raccogliere erbe commestibili: è meglio usare grande cautela e attenzione! Per finire, se disgraziatamente viene ingerita della Mandragora, erba che soprattutto nel periodo autunnale capita di raccogliere e scambiare con la borragine, occorre somministrare subito un antidoto specifico, la fisostigmina.
Grazie amici, a domani.
Mario


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