Oristano
15 Ottobre 2017
Cari amici,
L’altra sera, quella di
Giovedì 12 Ottobre, ho accettato l’invito a partecipare alla presentazione di
un bel libro di poesie. Invito ricevuto da Agostino Cadoni, amico da sempre,
figlio del nostro grande centenario Dottor Antonio Cadoni, arrivato felicemente
ed in buona salute alla rispettabile età di 105 anni. L’autrice, Alessia Usai,
mi era poco nota, anche se figlia di persone da me conosciute e stimate. Il
titolo dell’opera presentata era “Siamo
in viaggio – Poesie” (edito da E.P.D.O.
Via Bellini, Oristano).
I poeti, amici miei,
sono esseri speciali. La poesia è un dono particolare, che hai dentro a volte senza rendertene perfettamente conto, perché scrivere poesie è
qualcosa di diverso dal semplice scrivere i nostri pensieri su un foglio di
carta bianca, cercando di rappresentare un vissuto, un fatto o un avvenimento più o meno
importante. Poeti si nasce! Perché se è vero che le parole sono “il materiale
da costruzione” con cui raccontare i nostri pensieri, quello di farlo in modo
poetico non è da tutti. Alessia Usai,
per esempio, giovane poeta oristanese, non è diventata “poetessa per caso”, ma è
nata con questo dono speciale.
Alessia, nata a
Oristano nel 1979, le poesie ha iniziato a scriverle fin da bambina. Sognatrice
(i poeti sono sempre anche dei sognatori), non è rimasta a vivere la sua vita nella
placida e sonnacchiosa Oristano, ma da giovanissima ha iniziato a girare il
mondo; ha vissuto e studiato a Firenze, poi a Roma e a Londra e anche oggi non
calpesta quotidianamente il suolo sardo, ne tantomeno quello della ‘sua’
Oristano, in quanto abita e vive a Malta.
Questo suo continuo
peregrinare per il mondo, se da un lato l’ha allontanata dalla sua Sardegna, dall’altro le
ha consentito di conoscere e confrontarsi con altre culture, di fare dei paragoni
fra noi sardi e gli altri; l’ha stimolata ad amare anche altri popoli, senza
rinnegare però le sue origini, senza gettare alle ortiche la sua sardità. Alessia
ha viaggiato molto, ma rimanendo sempre legata alla sua terra: sempre con la
Sardegna nel cuore. Il fascino dei luoghi tanto diversi che ha visitato l’hanno
comunque stregata, a tal punto da volerli raccontare con passione nelle sue
poesie. Al ritorno da un viaggio in Tanzania, per esempio, la sua sensibilità verso i
problemi sociali è cresciuta a dismisura: ora partecipa con impegno a progetti di
solidarietà verso i tanti migranti in viaggio verso l'Europa.
Man mano che le sue
esperienze crescevano, anche il suo bisogno di esprimersi poeticamente aumentava;
in ogni momento libero Alessia ha cercato di fissare sulla carta le sue
emozioni, il bisogno di raccontarle, e questo le ha consentito di scrivere, seppure ad intervalli, meravigliosi
brani poetici raccolti ora nel libro che ha per titolo “Siamo in viaggio – Poesie”. Sono brani lirici che escono dal
cuore, spesso brevi ma efficaci, come l’apparire di un arcobaleno all’improvviso;
sono pensieri struggenti, anche se di grande semplicità, rivolti alle persone care, alla sua
terra, agli affetti, all’amore per la natura, al tempo che scorre inesorabile.
Il libro presentato l’altro
giorno è la sua prima raccolta di poesie, scritte in parte in italiano ed in
parte in inglese, ormai la sua seconda lingua. Leggendole con grande attenzione
possiamo ripercorrere mentalmente il suo viaggio: il distacco dagli affetti, il
percorso articolato sulle nuove strade poste aldilà del mare, il contatto con città
lontane e i sentieri nuovi, che lei ha voluto scoprire. Un viaggio, il suo, pieno di emozioni
forti, quelle che lasciano solchi profondi dentro l’anima. Un viaggio impegnativo e faticoso,
fatto di giornate trascorse tra i bagliori di un sole luminoso ma anche vissuta infreddolita
e bagnata dalla pioggia scesa da cieli plumbei e nuvole gonfie di piaggia. Il
suo viaggio è un continuo immergersi in una infinità di colori, suoni gioiosi e
anche tristi, pregni di gioia ma anche di grande dolore.
Agostino Cadoni nella
sua lunga e meditata presentazione, dopo aver analizzato le mille sfaccettature
della poesia di Alessia e aver commentato i suoi versi di grande lirismo, considerando
la sua forza espressiva vera e autentica, le ha voluto dedicare il suo apprezzamento chiudendo la presentazione con le parole che Eugenio Montale pronunciò a Firenze nel 1965, durante
la celebrazione del settimo centenario della nascita di Dante. Eccole.
“Che la vera, autentica poesia
abbia sempre il carattere d’un dono e che, pertanto, essa presupponga la
dignità di chi la riceve, è questo, forse, il più grande insegnamento che Dante ci abbia lasciato”.
Si, perchè Agostino, lo ha detto chiaramente l'altra sera, “Alessia Usai
ci ha lasciato questo dono”.
Al termine della
bella serata, nel fare i complimenti ad Alessia le ho chiesto di porre fine al viaggio, di “tornare” a casa, nella "sua" Isola: perché
la Sardegna ha tanto bisogno di persone valide, dolci e sensibili come Lei; di persone che
la amino oltre misura, che cantino le sue bellezze con l’innata capacità
poetica come la sua, quella che Lei ha da sempre nel suo DNA.
Auguri per tutto, Alessia, "ad majora"!
Auguri per tutto, Alessia, "ad majora"!
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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