Oristano
20 Settembre 2016
Cari amici,
è ancora fresco il dramma del terremoto avvenuto in Italia, che ha ricordato a tutti la sua tragica e sconvolgente forza. Il sisma è davvero
qualcosa di terribile, che distrugge, uccide e crea ansie e paure a non finire. Una
delle maggiori preoccupazioni, a prescindere dai danni materiali, è poi quella di essere colti dalle scosse durante
il sonno, quando le persone sono meno vigili e attente. I recenti disastrosi
fatti accaduti nel centro Italia dimostrano chiaramente che queste paure sono
fondate eccome, e che è necessario studiare eventuali rimedi che
possano, eventualmente, se non eliminare almeno attutire il forte pericolo di morte, a partire dalle costruzioni
antisismiche.
Paesi come il Giappone
e la Cina, che con i terremoti hanno a che fare molto più di noi, oltre che
costruire da tempo in maniera concretamente più stabile all'onda sismica, hanno ipotizzato anche
delle ulteriori protezioni da usare all’interno delle proprie case; una di queste, è
una specie di letto-cassaforte, capace di proteggere chi, addormentato, venisse
colto dalle scosse durante la notte o il riposo. Una delle più grandi paure per
chi vive in zone sismiche, infatti, è quella delle scosse notturne, che si verificano appunto quando si dorme. Quando ci riposiamo,
infatti, siamo molto meno vigili e quindi ben più vulnerabili.
L’idea geniale, la
curiosa trovata del letto-cassaforte, è venuta ad un pensionato cinese di 66
anni, Wenxi Wang; in realtà cosa ha concretamente pensato l’uomo? Che poteva essere
costruito un letto-rifugio, capace di resistere al crollo della casa,
salvaguardando di conseguenza chi vi dorme dentro. Questo robusto letto, simile ad un bunker, all’apparenza
sembra un normale luogo di riposo, ma se una scossa di terremoto inizia a
smuovere tutto, mettendo in pericolo la struttura della casa, esso si richiude
su se stesso, assicurando protezione a chiunque si trovi al suo interno e salvandolo.
All'interno del letto-bunker si può
sopravvivere addirittura per qualche giorno, in quanto in alcuni vani si trovano delle riserve d'acqua, cibo, maschere di ossigeno, medicinali di pronto
soccorso, estintori etc. Ovviamente l’idea è che i soccorsi arrivino in poco tempo e che il palazzo dove si abita non sia troppo alto e, soprattutto, che non
si abiti in un appartamento troppo vicino al piano terra. Inoltre, con la moderna tecnologia,
sarà sicuramente possibile anche lanciare dei messaggi dall’interno per l’esatta
localizzazione della camera-bunker.
L’idea, anche se a
molti può sembrare abbastanza lugubre (i benpensanti storcono il naso, pensano più ad un
sarcofago che ad un letto-cassaforte) non è assolutamente da mettere nel
dimenticatoio. I terremoti, si sa, sono imprevedibili, come tristemente sono
imprevedibili gli attacchi terroristici di ogni genere. Ebbene, questo tipo di
protezione, capace di metterci al riparo da insidie di ogni evenienza, è davvero
tutta da valutare, in quanto sicuramente capace di salvare vite umane.
Cari amici, il letto di
Wang Wenxi è ancora nella fase di prototipo, per cui non tutto è ancora definito
nei minimi dettagli; c’è da definire per esempio il tipo di apertura (se dall’interno
o anche dall’esterno), si studia se dotare il contenitore di eventuali uscite
di sicurezza, qualora per esempio un masso impedisca di uscire dalla parte
superiore della struttura di acciaio, oltre altri dettagli. Wang, l’inventore, parlando
con i giornalisti ha detto: "I terremoti Wenchuan e Yushu hanno
causato pesanti perdite, così ho pensato che la cosa più seria che potevo fare
era quella di inventare qualcosa per riducesse il rischio".
I due terremoti citati,
quello di Wenchuan nel 2008, nella provincia sud-occidentale del Sichuan, registrò
circa 87.000 morti e dispersi; in quello di Yushu, nella provincia
nord-occidentale di Qinghai, perirono nel 2010 quasi 2.700 persone. Il letto
antisismico, dunque, è da considerare un’idea sicuramente geniale, capace di
far sentire la gente più al sicuro. Il progetto finale, che metterà meglio a
fuoco i diversi problemi di funzionamento, ne farà uno strumento valido. Nel
frattempo, chi ancora ha tanta paura, può pensare, per esempio, di dormire in
una casa bunker o in un rifugio anti-atomico! Il problema credo che stia solo in qualche piccola differenza di
costi…!
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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