Oristano
27 Settembre 2016
Cari amici,
Oristano ha sempre
avuto una relazione stretta con il cavallo. Se la Sartiglia ha attraversato i
secoli, arrivando viva e vegeta fino a noi dopo oltre 500 anni, sta a
significare che il binomio cavallo-uomo, non è solo stretto e coinvolgente, ma
anche terapeutico. In effetti la disciplina equestre era già praticata nel
3.000 a.C. dagli Ittiti, ed Ippocrate (458–370 a.C.) consigliava di fare lunghe
cavalcate per combattere gli stati d’ansia e l’insonnia. Anche nella cultura
araba andare a cavallo era considerata un’attività di grande utilità per
mantenersi in salute, sfruttando i movimenti ritmici del cavallo.
Nella nostra città
opera da tempo la Società Oristanese di Equitazione (S.O.E.) che ha le sue
strutture operative in località “Sa Rodia”. Qui la Società (è un’Associazione
senza scopo di lucro), gestisce un Maneggio per appassionati, ma insegna anche, fin da piccoli, ad andare a cavallo. La struttura, infatti, è anche una bella scuola di
equitazione, che insegna a tanti giovani (anche giovanissimi) a familiarizzare con
i cavalli, creando quel connubio
uomo-animale che va ben oltre il semplice imparare a cavalcare. Questo
circolo ippico, attraverso la prestazione volontaria di diversi grandi
professionisti, offre a tanti giovani l’opportunità di imparare a rapportarsi con
quei magnifici animali che sono i cavalli. I neofiti qui apprendono le basi
dello sport equestre, mentre i più esperti perfezionano giorno dopo giorno le
loro capacità, per diventare, poi, grandi cavalieri che parteciperanno ad
importanti gare ippiche, Sartiglia compresa.
Alla S.O.E., però, i
seri professionisti che volontariamente si dedicano a questa attività si occupano non solo dei ragazzi normo-dotati, ai quali insegnano ad amare il cavallo, ma utilizzano anche il cavallo come “mezzo terapeutico” per i ragazzi meno fortunati,
quelli nati, purtroppo, con deficit cognitivi e funzionali. Il cavallo in
questi casi si è rivelato un ottimo strumento di recupero, un vero e proprio
mezzo terapeutico. L’ippoterapia, infatti, è risultata essere un serio e valido strumento di cura,
dove il cavallo è il vero protagonista: è attraverso l’utilizzo di diverse
tecniche rieducative che questi ragazzi riescono a superare, attraverso il
cavallo, i danni sensoriali, cognitivi e comportamentali di cui sono affetti.
Sabato 24 Settembre, in
occasione di una manifestazione ippica benefica, organizzata e portata avanti
unitamente al Rotary Club di Oristano, ho avuto modo di “intervistare” sia uno
dei maggiori responsabili della S.O.E., Paolo Rosas, istruttore federale FISE
di 3° livello, che la Presidente del Rotary oristanese, il medico Adriana
Muscas. La serata era stata organizzata per una “raccolta fondi”, necessaria
per contribuire all’acquisto di un cavallo da destinare proprio alla
rieducazione dei ragazzi disabili. La manifestazione denominata “Giostra del
Giudicato”, prevedeva gare di abilità: corse all’anella, sia da parte di
cavalieri professionisti che dei ragazzi.
La chiacchierata con
Paolo Rosas ha messo in luce il grande amore con cui questa importante struttura
ippica porta avanti ad Oristano la tradizione del cavallo e le sue innumerevoli
virtù. Nel corso del colloquio ho potuto apprezzare non solo il grande impegno
che Paolo volontariamente dedica quotidianamente ai ragazzi, ma anche prendere
atto della sua grande amarezza nel constatare il continuo disinteresse manifestato dalle pubbliche Istituzioni oristanesi nei confronti della cultura del
cavallo. “Una volta – ha detto Paolo – ad Oristano non c’era solo la Sartiglia!
Settembre, per la nostra città, era un mese dedicato totalmente alla
valorizzazione di questo magnifico animale: il Settembre Oristanese, era fatto di incontri e di confronti con i vari cavalieri
che arrivavano da ogni parte della Sardegna; era un fiorire di gare, di corse, di competizioni e soprattutto di
amore verso il cavallo, un animale che nel nostro territorio ha rappresentato sempre una grande risorsa”.
E' una grande tristezza veder scomparire certe tradizioni consolidate!
E' una grande tristezza veder scomparire certe tradizioni consolidate!
“Oggi, invece, il
Settembre Oristanese, come la festa laica di Santa Croce, stanno diventando
solo un lontano ricordo”, come ricorda la Dott.ssa Adriana Muscas, che alla SOE
ha dedicato oltre 30 anni di assistenza medica gratuita nel corso delle varie
manifestazioni ippiche. Ora, proprio per cercare di rivitalizzare un’attività
che non intende abdicare al suo ruolo di guida e supporto ai giovani
oristanesi, Rotary e S.O.E. hanno pensato di "mettersi insieme", nell'intento di reperire i fondi necessari per
l’acquisto di un cavallo, da destinare proprio all’ippoterapia dei ragazzi
disabili. Un’azione di servizio alla collettività che certamente sarà
doppiamente utile: ai ragazzi meno fortunati, che potranno col cavallo ricevere un valido aiuto terapeutico, ed ai tanti giovani che frequentano la S.O.E., come esempio ed ulteriore
stimolo alla ripresa di un’attività formativa equestre valida per tutti.
Grazie, amici, a domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento