Oristano 13 Settembre 2016
Cari amici,
Perchè continuare a
predicare bonariamente, se poi, non si ottiene l’effetto desiderato? Risultando inutile la "predica", allora si stabiliscono norme di legge da rispettare, che prevedono in caso di trasgressione il pagamento di
ammende, di multe, che a volte risultano anche abbastanza
salate. Se consigliare l’educazione non basta, la sanzione può essere un valido
deterrente. Dico questo, nella mia riflessione di oggi, per ricordare che il
Codice della Strada, per cercare di “educare” gli automobilisti irrispettosi
che gettano con disinvoltura dai finestrini dell’auto tanti oggetti pericolosi
(dalla spazzatura alle sigarette accese, dagli oggetti pesanti ai fazzolettini
usati), contiene anche degli articoli che prevedono multe abbastanza salate che possono superare anche i 400 euro.
L'art. 15 del Codice della Strada, infatti, vieta
agli automobilisti di, "depositare rifiuti o materie di
qualsiasi specie, insudiciare e imbrattare comunque la strada e le sue
pertinenze", nonché di "insozzare la strada o le sue
pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in
movimento". Chiunque viola uno di questi divieti è soggetto,
rispettivamente, alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 25
a 99 euro oppure a quella da 105 a 422 euro per il getto di rifiuti dal
veicolo.
Con l'entrata in vigore
della legge n. 221/2015, meglio nota come "collegato ambientale", la
situazione si è addirittura aggravata. La legge infatti prevede che chi verrà
beccato ad abbandonare per strada scontrini, fazzoletti di carta e gomme da
masticare, sarà soggetto ad una multa da 30 a 150 euro: invece, chi
trasgredisce il divieto di abbandonare mozziconi di sigaretta sul suolo dovrà
rassegnarsi a pagare una sanzione aumentata fino al doppio, e cioè fino a 300
euro.
Le norme, come ben
possiamo comprendere, sono state stabilite per scoraggiare l'incivile abitudine
di gettare rifiuti di ogni genere dal finestrino della propria auto, cosa
purtroppo ancora tanto diffusa in Italia. Secondo una recente indagine della
compagnia assicurativa Direct Line, infatti, un italiano su tre non si fa alcun
problema a buttare dai finestrini mozziconi di sigaretta, fazzoletti, cartacce
e avanzi di cibo. Ora, però, questo volgare e irrispettoso gesto può costare un
discreto sacrificio economico.
Nonostante a tutti
(trasgressori compresi) dia non poco fastidio, mentre
percorriamo le nostre strade, lo spettacolo indecoroso di sacchetti di rifiuti abbandonati, di piccoli e
grandi incendi causati dall’incosciente abbandono della sigaretta accesa fuori
dal finestrino, sorprende non poco il fatto che continuiamo "a sopportare", a dare scarsa
importanza a quei gesti incivili che arrecano ogni anno danni rilevanti sia all'ambiente
che all'economia, perché ben alto è il costo della rimozione dei rifiuti, così
come pesantissimi sono i danni causati dagli incendi, accesi dalla negligenza
degli automobilisti.
Cari amici, l’estate
ormai sta per lasciarci e le prime piogge in arrivo cadranno anche su quella
grande montagna di rifiuti lasciati dai “vacanzieri” con tanta disinvoltura,
quasi che, fuori dalla loro porta di casa, lo sporco non interessi nessuno! In
gran parte il decoro urbano è visto come un optional, non come un dovere civico,
a cui tutti dovremmo attenerci scrupolosamente. Dico questo perché gli
automobilisti sconsiderati e trasgressivi sono solo una goccia in un mare di menefreghismo generalizzato, che, in ogni parte delle nostre città o delle nostre campagne,
continuano imperterriti a lasciare tracce del loro passaggio: dalle buste di
plastica, alle bottiglie vuote, dalle lattine alle cartacce.
Il mondo sta affogando
nella spazzatura (i recenti fatti di cassonetti stracolmi nelle nostre grandi
città lo dimostrano chiaramente), ma a tanti questo sembra interessare ben
poco. Poco importa loro se montagne di plastica si riversano sui fiumi, sui
laghi e sul mare: insensibili al fatto che non solo “ripulire” costa cifre
importanti che potrebbero essere usate per ben altro, ma soprattutto perché deteriorare
l’eco sistema può comportare conseguenze ben più gravi! A loro poco importa anche
il fatto che "riciclare" significa risparmiare, che il “riciclo” della plastica, del vetro, delle lattine e della
carta, trasformi questi rifiuti in risorse, alleggerendo così i costi di
trasformazione delle materie prime.
È tempo, amici miei, di
cercare di “educare” all’ecologia, partendo dai giovani, indirizzandoli ad
acquisire un senso civico che oggi manca. Prevenire è meglio che curare,
diceva un vecchio e saggio proverbio, facendo capire in primo luogo che le
risorse del mondo non sono infinite e che il tempo degli sprechi, è finito da
un pezzo. Ribadisco con forza: ‘partendo
dall’educazione dei giovani’, perché il futuro più che nostro è loro: sono loro che debbono stabilire se
vorranno vivere in un mondo salubre e pulito, oppure inquinato e sporco!
Ciao, amici, a domani.
Mario
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