Oristano
24 Settembre 2016
Cari amici,
Che la gran parte dei prodotti sardi,
dal pane carasau alla pasta, dai dolci alle pardulas, dalle seadas ai ravioli, siano da considerarsi un’eccellenza
senza confronti è cosa ormai nota. La nostra è una tradizione millenaria che ha scavalcato i
secoli, e, nonostante il passare del tempo, è ancora viva e vegeta; questo, però, non significa che essa non si presti anche all’innovazione.
Ci ha provato Hemp Factory, una
Società cooperativa che ha realizzato un particolare laboratorio artigianale,
dove, innestando altri componenti alle storiche antiche ricette vanto della Sardegna, ha creato particolari "nuovi prodotti",
che potremmo addirittura definire di “rottura”, considerato l'ingrediente aggiunto: i semi di canapa sativa. Un connubio
davvero shoccante, realizzato grazie alla stretta collaborazione nata tra la
cooperativa Hemp Factory e l’associazione Asso Canapa Sardegna.
Innovazione
particolarmente dirompente, dunque, quella dell’utilizzo alimentare della
canapa, prodotto quest'ultimo al giorno d’oggi notoriamente considerato “proibito”, ovvero una
droga da combattere. Non tutte le canape, però sono uguali! La canapa sativa,
per esempio, ha un tenore così basso di “droga” da poter essere liberamente
coltivata, e soprattutto è dimostrato che nell’uso alimentare essa risulta particolarmente
utile all’organismo. Non solo per curiosità, ma per sfatare certi pregiudizi, ecco per Voi alcune notizie
che riguardano questo vegetale, conosciuto dall’uomo fin dai tempi più remoti.
La canapa, meglio
conosciuta come Cannabis sativa L.,
è una pianta annuale della famiglia delle Cannabaceae. Può raggiungere
un’altezza di 4-5 metri e la si riconosce a vista d’occhio dall’aspetto delle
foglie, molto simili alle dita di una mano aperta. Coltivata nei secoli soprattutto per
uso tessile, edile e per la produzione di carta, nelle diverse varietà esistenti di canapa sono
presenti alcune sostanze stupefacenti, in percentuali variabili a seconda della
varietà.
Le straordinarie proprietà di questa pianta erano note anche all'uomo del Neolitico (alcuni semi fossilizzati sono stati
rinvenuti in una grotta in Romania), e ne sono testimonianza anche dei
manufatti in canapa (stoffe) risalenti all' 8000 a.C. La cannabis, infatti, fornisce all'uomo da millenni
un'ottima fibra tessile, e per questo motivo fu coltivata ed utilizzata in
diverse epoche storiche, sia in Asia che in Medio Oriente. In Europa la produzione commerciale
di canapa ebbe il maggior sviluppo nel XVIII secolo, grazie all'espansione
coloniale e navale dell'epoca, quando le economie necessitavano di grandi
quantità di canapa per produrre corde e stoppa.
Con l’avanzare della
modernità l’utilizzo della Cannabis iniziò un lento declino: non solo a causa dei
nuovi materiali che sostituirono la canapa nei cordami, ma anche a motivo del
proibizionismo, che ne vietò la coltivazione per la droga che la pianta
conteneva. Ora, invece, la coltivazione di Cannabis Sativa sembra essere tornata in
voga, anche nei Paesi dove la marijuana è considerata illegale. Si saranno forse accorti
che la sua utilità e troppo grande per poterne fare a meno? Chissà!
In effetti i semi di
canapa, dal punto di vista alimentare, sono un prodotto di ottimo livello: possono essere consumati crudi (decorticati sono
belli e pronti per essere mangiati), abbinati ad insalate e yogurt, oltre ad altre numerose
pietanze, risultando non solo buoni ma anche particolarmente nutrienti. Circa il loro valore nutritivo
ci basti pensare che questi fantastici semi sono considerati uno degli alimenti
più nutrienti del pianeta! Dai semi di canapa, spremuti a freddo, si ottiene il
pregiato olio di canapa, ricco dei famosi acidi grassi buoni: omega-3 ed
omega-6.
Che dire, allora, amici miei dell’idea innovativa della Hemp Factory, di inserire questo nuovo ingrediente nei nostri piatti tradizionali? Proviamo a vedere insieme come e cosa quest'azienda innovativa ha già realizzato.
Che dire, allora, amici miei dell’idea innovativa della Hemp Factory, di inserire questo nuovo ingrediente nei nostri piatti tradizionali? Proviamo a vedere insieme come e cosa quest'azienda innovativa ha già realizzato.
Tutto è iniziato con il
pane carasau. Come, direte Voi, pane Carasau al gusto di canapa? Si proprio
così! Quell’antico pane dei nostri avi, quello tondo e biscottato, immancabile nella
dieta dei pastori barbaricini, è stato rielaborato e rivisitato con l’aggiunta
della farina di semi di canapa. “È stata una piacevole sorpresa anche per i
clienti più legati alla tradizione” spiegano i ragazzi della cooperativa sarda
Hemp Factory, che in nome del benessere hanno innestato la canapa in una storia
alimentare millenaria.
I giovani della Hemp
Factory, dopo il successo di questa prima idea, hanno deciso di tentare l’esperimento anche con altri prodotti della nostra tradizione. Dopo aver constatato che il Carasau
alla Canapa stava andando molto bene, la cooperativa ha pensato di
aggiungere la farina di canapa anche a prodotti come la
pasta fresca e le Pardulas, il dolce tipico costituito da piccole tortine fatte
con ricotta e formaggio.
“Puntiamo su prodotti
sani e quindi oltre la farina di semi di canapa utilizziamo grani molto antichi,
come la varietà Senatore Cappelli, e maciniamo, possibilmente a pietra, in un
mulino del 1900” spiega Solidea Atzori, che con Patrizia
Desogus e Roberto Piseddu nel 2014 ha fondato la cooperativa, anche se “le prime
sperimentazioni sul campo sono precedenti: risalgono al 2011″.
“All’inizio è stato
difficile – ha continuato Solidea Atzori – poi siamo riusciti a vincere la
diffidenza dei clienti, quando abbiamo spiegato le molteplici proprietà della
Canapa, ovvero un prodotto sano perché non si usano i pesticidi e che è ricco
di omega 3 e omega 6″.
Un grande risultato? Certo, oggi la cooperativa ha un indotto economico che coinvolge agricoltori da tutta l’isola e sta aumentando la sua rete di distribuzione. A Cagliari i semi di canapa Hemp Factory vengono usati in modo creativo nella originale bottega/gastronomia Semino: “Ci chiamiamo così perché usiamo i semi per tutti i nostri piatti, tantissimi ormai, elaborati con l'aggiunta della canapa. La usiamo nelle insalate, nelle polpette vegane, nella pasta, o in crosta con il tonno”, spiega entusiast Giovanna Ghiani, che con la socia Rita Oldani e lo chef Aldo gestisce l’impresa.
Un grande risultato? Certo, oggi la cooperativa ha un indotto economico che coinvolge agricoltori da tutta l’isola e sta aumentando la sua rete di distribuzione. A Cagliari i semi di canapa Hemp Factory vengono usati in modo creativo nella originale bottega/gastronomia Semino: “Ci chiamiamo così perché usiamo i semi per tutti i nostri piatti, tantissimi ormai, elaborati con l'aggiunta della canapa. La usiamo nelle insalate, nelle polpette vegane, nella pasta, o in crosta con il tonno”, spiega entusiast Giovanna Ghiani, che con la socia Rita Oldani e lo chef Aldo gestisce l’impresa.
La particolare
figura di Giovanna, anche Lei super entusiasta dell’innovazione, è tutta da conoscere!
“Ho fatto per 14 anni la farmacista, poi mi sono laureata in Scienze
dell’Alimentazione, ho preso un dottorato e ora insegno Fisiologia e Scienza
dell’Alimentazione all’Università di Cagliari”, sostiene con orgoglio.
Enrico Siddi, Presidente di Asso Canapa Sardegna e ideatore di Hemp Factory, sottolinea che “ci sono finanziatori interessati ad investire e si pensa alla creazione di due impianti di lavorazione in Sardegna. I progetti attualmente in corso, inoltre, toccano tutte le applicazioni possibili, da quelle tecnologiche a quelle salutistiche, dalla produzione di carta alle bio plastiche e l’impiego di materiali destinati alla bio edilizia”.
Enrico Siddi, Presidente di Asso Canapa Sardegna e ideatore di Hemp Factory, sottolinea che “ci sono finanziatori interessati ad investire e si pensa alla creazione di due impianti di lavorazione in Sardegna. I progetti attualmente in corso, inoltre, toccano tutte le applicazioni possibili, da quelle tecnologiche a quelle salutistiche, dalla produzione di carta alle bio plastiche e l’impiego di materiali destinati alla bio edilizia”.
Cari amici, chi mi
conosce bene sa che sono stato sempre aperto all’innovazione, senza mai
rinnegare la tradizione, però. Queste esperienze positive, portate da questo gruppo
innovativo, credo siano da lodare, in quanto capaci di creare nuovo sviluppo
economico, tra l’altro a impatto zero sull’ambiente, coniugando nel modo
migliore tradizione e innovazione. Ben vengano, dunque, giovani così determinati e
motivati: la Sardegna, per crescere e uscire dal guado è di loro che ha
bisogno!
A domani.
Mario
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