lunedì, maggio 18, 2015

TONINO CAU, ANIMA DEI TENORES DI NEONELI: “ZUIGHES”, COME RACCONTARE LA NOSTRA STORIA CON I VERSI E COL CANTO.



Oristano 18 Maggio 2015
Cari amici,
sabato scorso, invitato dalla Presidente dell’Unitre, Antonella Lai, ho partecipato alla presentazione (meglio sarebbe dire rappresentazione) ad Oristano di “ZUIGHES”, l’innovativa opera di Tonino Cau, leader e Direttore Artistico del Coro di Neoneli. Nel volume è contenuta, in sardo, la storia del Giudicato d’Arborea, raccontata però in versi: bel 800 ottave di endecasillabi, nella fortunatissima forma strofica dell’ottava rima: ben 6400 versi. Ad accogliere il numeroso pubblico, invitato al Teatro S. Martino, oltre l’autore c’era il coro di Neoneli al gran completo, accompagnato del Duo Orlando ed Eliseo Mascia, supporto musicale del coro, con organetto e launeddas.

L’idea, originale e senza precedenti, di raccontare la storia del Giudicato d'Arborea “in versi”, usando la lingua sarda, in particolare s'otada logudoresa, è da considerare un fatto davvero innovativo, capace di esaltare la ricchezza della lingua del popolo sardo, la sua musicalità, la sua potenza vocale e la sua forza, mai domata, nonostante i mille tentativi posti in atto perché fosse accantonata, dimenticata, in una parola: “tagliata”. Negli endecasillabi dell’opera, scorrevoli e piacevolmente armonici, l’autore con la sua metrica ritmica ripercorre un periodo storico di oltre tre secoli, tratteggiando vicende e personaggi, interpretando i sentimenti e le speranze dei sardi, un popolo fiero, nel periodo "mitico" del suo massimo fulgore.
Tonino Cau, fondatore e Direttore Artistico dei Tenores di Neoneli fin dalla formazione del gruppo, avvenuta nel 1976, è un personaggio che potrei definire un “sognatore concreto”, con i piedi sempre per terra. Nato a Neoneli nel 1955 è Cavaliere della Repubblica per meriti culturali, ha scritto diversi libri e opuscoli, ha curato pubblicazioni tematiche legate a progetti specifici del suo gruppo musicale, ha creato progetti multimediali e audio-video, contribuendo in modo sostanziale a diffondere la conoscenza dei Tenores di Neoneli in tutto il mondo.
La serata oristanese di Tonino Cau e dei suoi Tenores, proprio per il fatto che le vicende raccontate avevano come protagonista Oristano ed il suo luminoso passato, assume un significato ancora più straordinario e significativo. Come ha detto tra le righe lo stesso Tonino Cau presentando la sua opera, Oristano, per molti oggi considerata una piccola e modesta cittadina, non è un anonimo borgo come tanti altri delle sue stesse dimensioni, ma un centro storico, dal grande e luminoso passato, patria di quella Eleonora d’Arborea che diede ai sardi ed al mondo intero un capolavoro giuridico qual è la Carta De Logu.

La serata musicale organizzata dall’Unitre ha affascinato i molti presenti. I canti dei Tenores, accompagnati quando necessario dagli strumenti di Orlando ed Eliseo Mascia, erano preceduti dal racconto dello svolgersi degli avvenimenti fatto da Tonino Cau, che ripercorreva le fasi alterne della famiglia dei Giudici d’Arborea, a volte di grande luminosità, a volte in ombra, spesso a causa non solo degli intrighi iberici o italici ma perché tristemente colpita dalla mala sorte, che in diversi periodi contrastò il grande disegno di regnare sull’intera Sardegna unita, dopo aver estromesso gli invasori.
L’innovativa opera Zuighes certamente niente aggiunge rispetto a ciò che già si conosce sulla nostra storia, e niente vuole aggiungere, in termini di contenuti e dati storici, come sostiene nei commenti lo stesso Tonino Cau. Zuighes vuole essere un modo doppiamente speciale  e originale di onorare il nostro passato: in primis ricordandolo alle nuove generazioni in modo nuovo, cioè in versi, poi incentivando i sardi a riscoprire la nostra lingua, la sua musicalità il suo forte potere aggregante, che, attraverso i versi e il canto, meglio delle parole, riescono a trasmettere, parlando direttamente al cuore.
Oristano è solo una delle tante tappe del “Tour” di Tonino Cau e dei suoi Tenores. In precedenza hanno presentato l’opera in Università e Continenti: da Sassari, presso l’Università, dove ha fatto gli onori di casa il prof. Gavino Mariotti, Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, accompagnato dal prof. Giampaolo Mele, lussurgese doc, docente di Storia della Musica Medioevale e Rinascimentale nell’Università Sassarese, a Milano, dal Piemonte alla Toscana in Italia, e, all’estero, dal Brasile all’Australia, da New York all’Oceania. Insomma un modo particolarmente intrigante, per questo storico gruppo, di portare la Sardegna nel mondo!
Tonino Cau ed i suoi Tenores, accompagnati dal duo Mascia, tutti sardi veraci, sono saliti in cattedra anche ad Oristano (grazie ad UNITRE ed alla sua Presidente Antonella LAI), per valorizzare la nostra storia, la nostra lingua, il nostro canto e il nostro ballo. Le loro lezioni, sicuramente particolari e originali, costituiscono un percorso nuovo, che intende trasmettere “la sardità” alle nuove generazioni. Sardità impregnata di orgoglio per i nostri valori: la nostra storia passata, la nostra lingua mai morta, il canto in rima, i nostri balli, come su Passu torrau, su Pass’e trese e su Ballu cantau. La dimostrazione della validità di tutto questo, l’abbiamo constatata tutti noi, presenti al Teatro S. Martino Sabato scorso, quando a lungo li abbiamo applauditi.

Cari amici, se i sardi, grazie a Tonino Cau ed alla sua preziosa opera ZUIGHES (che è stato possibile divulgare, non dimentichiamolo, con il contributo fornito dalla Fondazione Banco di Sardegna e dalla Regione), scopriranno un po’ di più  della grande storia della Sardegna, sicuramente lo scopo sarà stato raggiunto: gli autori avranno colto nel segno. Il futuro, per poter perpetuare alle nuove generazioni la nostra cultura, deve necessariamente affondare le radici nel passato, perché qualsiasi albero, senza radici non ha mai avuto futuro.
Ciao, a domani.
Mario

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