Oristano
25 Maggio 2015
Cari amici,
è proprio vero che
quello che finora ci appariva impossibile da realizzare, a volte, può essere risolto
in modo semplice e allo stesso tempo poco costoso. Il mondo lo sappiamo è
ricchissimo d’acqua: potremmo addirittura dire che c’è più acqua che terra, anche
se, quella disponibile, non è dolce ma salata e non può quindi essere usata né
per bere né per le coltivazioni! Tanti sono stati finora i tentativi fatti per
“dissalare” questa immensa quantità d’acqua, ma i costi sostenuti sono sempre
stati superiori ai benefici. Fino alla più recente scoperta: quella fatta dal Massachusetts Institute of Technology
(Mit), che ha realizzato un nuovo dissalatore
fotovoltaico, a basso costo ed ecosostenibile, in grado di trasformare il 90%
dell'acqua salata trattata in potabile, attraverso
un nuovo metodo di "elettrodialisi inversa".
Progetto innovativo ed interessante
quello del M.I.T., che ha vinto il premio "Desal
2015", promosso dall'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli
Stati Uniti (USAID), e dedicato
alle nuove idee "verdi".
Il sistema studiato e realizzato dagli
ingegneri dell’Università americana, ha sviluppato un nuovo processo di
elettrolisi che isola gli ioni "salati" presenti nel flusso d’acqua e,
sempre con l’energia solare, disinfetta poi l’acqua dolce ottenuta attraverso
l’utilizzo dei raggi ultravioletti. Il tutto a costi ritenuti competitivi ed
ecologici.
Dagli Usa, dunque,
arriva il dissalatore solare: il 90% dell'acqua di mare trattata diventa così potabile, consentendo di soddisfare le
crescenti esigenze del mondo, che ha sempre più bisogno di acqua dolce. Il 22
Marzo scorso, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, gli esperti avevano
lanciato l’allarme: entro il 2030, rispetto al fabbisogno, la disponibilità d’acqua
potabile sarà inferiore del 40%. Ora arriva il salvagente lanciato dal MIT. E’
proprio per questa ragione, per questa impellente necessità mondiale di acqua
dolce, che il nuovo sistema di dissalazione studiato dall’Università americana,
che vanta uno dei più importanti centri di ricerca del mondo, si è aggiudicato
il premio Desal 2015, che premia la migliore idea studiata per dissalare le
acque marine e di conseguenza aumentare le riserve d’acqua del pianeta.
Gli ingegneri del Massachusetts Institute of Technology
per portare avanti il loro progetto sono partiti da una considerazione: nel
mondo è disponibile un quantitativo di acqua salata molto maggiore rispetto
alle necessità di acqua potabile. In India, per esempio (ma anche in molte
altre parti del pianeta), il 60% del territorio è ricoperto da acqua salata e
per la gran parte di quest’area non esiste una rete elettrica in grado di
alimentare un normale impianto di dissalazione basato sull’osmosi inversa.
Sulla base di queste considerazioni il MIT ha avviato l’innovativo studio, che dimostra
come sia possibile sfruttare l’energia prodotta dai pannelli solari per
alimentare un sistema di dissalazione basato su una tecnica nota come
elettrodialisi.
Il sistema proposto dal
MIT prevede che l’acqua venga fatta passare attraverso due elettrodi con carica
opposta. Gli elettrodi agiscono sul sale disciolto in acqua, composto da ioni
positivi e negativi, con l’effetto di “trascinare fuori” gli ioni, lasciando
l’acqua dolce al centro del flusso. L’acqua dolce viene quindi separata da
quella salata attraverso una serie di membrane e disinfettata attraverso flussi
di raggi ultravioletti. Tutto il sistema funziona sfruttando solo l’energia del
sole. Spiega Amos Winter del MIT, che “i pannelli solari ricaricano le batterie
che alimentano una macchina per l’elettrodialisi, che funziona facendo passare
l’acqua tra due elettrodi con carica opposta”.
"Garantire l'acqua
per l'alimentazione: una grande sfida per lo sviluppo",
sostiene con forza Winter, che spiega che Il concorso "Desal 2015"
premia il miglior rapporto tra costo e efficienza energetica nella dissalazione
eco-sostenibile, in grado di fornire acqua potabile per l'uomo e per le colture
nei Paesi in via di sviluppo.
Tanti, come sappiamo, i tentativi fatti finora
per ricavare acqua dolce dal mare. Anche i precedenti impianti di
desalinizzazione solari risultavano efficaci, ma la tecnologia finora utilizzata
si era dimostrata molto costosa. Ora i ricercatori del M.I.T., con il premio
ricevuto di 140mila dollari, svilupperanno al meglio il progetto che, secondo
Mary Beth Griggs di Popular Science, "in sole 24 ore può eliminare il sale
da 2.100 galloni (7.950 litri) di acqua". Un premio certamente
ampiamente meritato, quello assegnato al MIT!
Cari amici, come ho
detto in apertura, la tecnologia, che avanza ogni giorno, consentirà alla
popolazione della terra di continuare a perpetuarsi per chissà quanti millenni
ancora. L’importante è che l’uomo, spesso egoista e poco lungimirante verso il
futuro delle nuove generazioni, si renda sempre più conto di non essere “il
padrone” di questa terra, ma solo un ospite, e che suo compito è quello di
conservare e possibilmente migliorare i luoghi dove ha ricevuto ospitalità.
Grazie, amici,
dell’attenzione.
A domani.
Mario
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