Oristano
5 Maggio 2015
Cari amici,
chi l’avrebbe mai detto
che le salmonelle, che hanno sempre avuto una cattiva reputazione, a causa del
loro pericoloso impatto sulla nostra salute, sarebbero state in grado, invece,
di difenderci da mali ben più pericolosi: i tumori! Esperimenti recenti hanno
messo in evidenza che, modificando geneticamente il batterio della salmonella,
questo si è dimostrato in grado di aiutare ad “uccidere” nientemeno che le cellule
cancerose! Le recenti ricerche, avviate sia in Europa che in America, hanno già
dimostrato l'efficacia della salmonella.
Nel nostro Vecchio
Continente, una ricerca finanziata dall'Unione Europea in Germania, ha
riabilitato questo nostro spiacevole “compagno di viaggio”, trasformandolo da
dannoso invasore del nostro corpo in prezioso alleato. Il lato positivo, che ha
consentito la riabilitazione del batterio-salmonella, è che esso,
opportunamente modificato, è stato in grado di migrare all'interno dei tumori
solidi e distruggerli. I risultati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista
Public Library of Science (PLoS) ONE.
In America, invece, una
sperimentazione effettuata sui topi da un’equipe di scienziati dell’Arizona
State University, ha manipolato il batterio della salmonella enterica,
creandone una versione geneticamente modificata che si è dimostrata anch’essa
in grado di introdursi dentro il tumore, neutralizzandolo. "Questo studio - ha
spiegato Roy Curtiss, autore della pubblicazione dell'American Society for
Microbiology - apre una finestra significativa sullo sviluppo di strategie,
integrate a quelle tradizionali, che oggi sono usate dai medici per la lotta al
cancro". La salmonella enterica, sierotipo Typhi, hanno poi
osservato i ricercatori, non ha soltanto dimostrato di poter colonizzare i
tumori consolidati, ma anche di avere un effetto antitumorale intrinseco.
In Europa gli studi
effettuati nel Centro di ricerca Helmholtz per le infezioni (HZI) a Brunswick,
in Germania (effettuati dalla dottoressa Sara Bartels e dal dottor Siegfried
Weiss) hanno evidenziato che i batteri della salmonella sono capaci di
attaccare e distruggere il tessuto maligno grazie ad una sostanza messaggero
chiamata TNF-Alpha (Tumour Necrosis Factor Alpha). La TNF-alpha è prodotta
dalle cellule immunitarie del corpo quando viene riconosciuta la salmonella.
Questo processo stimola l'immediata attivazione di altre cellule immunitarie. Con
l’aumento della permeabilità dei vasi sanguigni la TNF-Alpha riesce a dirigersi
verso il tessuto canceroso, perché i vasi sanguigni in quest'area sono
nettamente diversi dalle arterie e vene sane: i vasi sanguigni malati sono
porosi e a volte sono dei vicoli ciechi.
I ricercatori hanno appurato
che è necessaria soltanto una piccola quantità di TNF-Alpha per indebolire le
pareti dei vasi sanguigni nel tumore e permettere così al sangue di fluire nel
tessuto malato. L'aumentata permeabilità dei vasi sanguigni, dovuta alla
malattia, consente facilmente al sangue di infiltrare il tessuto maligno,
distruggendo in questo modo il tumore. "Questa infiltrazione di sangue è stata
il punto di partenza della nostra indagine", ha spiegato il dott.
Weiss. "Durante l'infiammazione batterica elicitata è presente un
messaggero immunologico che causa questo tipo di reazione e noi siamo riusciti
ad individuarlo", ha aggiunto. Weiss, coautore della scoperta, e
capo del gruppo di immunologia molecolare presso l'HZI.
Anche alcuni scienziati
italiani lavorano sul batterio Salmonella, per utilizzarlo come “cavallo di Troia” per combattere e annientare
i tumori: il batterio modificato potrà essere usato per sviluppare efficaci
vaccini anticancro. Lo si legge nella rivista Science Translational Medicine che
riporta gli esperimenti portati avanti da Maria Rescigno e Fabiana Saccheri,
del Dipartimento di Oncologia sperimentale dello Ieo (Campus Ifom-Ieo) di
Milano.
Certo, trovare il modo giusto
per utilizzare la pericolosa salmonella senza causare danni al “paziente” non è
certo semplice. Gli scienziati dell’Arizona State University hanno dovuto faticare
non poco per trovare un equilibrio genetico che permettesse l’uso del batterio
come un'arma oncologica. I ricercatori hanno dovuto modificare la struttura del
lipopolisaccaride (Lps) della salmonella enterica Typhi per rendere il batterio
meno tossico. Per farlo hanno usato l'ingegneria genetica, eliminando i geni
coinvolti nella sintesi del Lps, e testato successivamente in provetta i vari
ceppi modificati di Salmonella, usandoli contro cellule tumorali umane. Il
ceppo risultato più efficace nell'uccidere le cellule tumorali, è stato
curiosamente ribattezzato “Frankenstein”!
Cari amici, la lotta
contro il cancro, nonostante le difficoltà, continua senza soste. Per ora la
gran parte degli studi effettuati è nella “fase sperimentale” e i successi sono
testati solo sui topi di laboratorio o in provetta. Occorreranno ancora studi e
perfezionamenti prima che il metodo possa essere applicato sull'uomo, e, sicuramente,
passeranno degli anni; però la strada è stata tracciata e la ricerca contribuirà
sicuramente a creare una nuovo e più
efficace trattamento antitumorale o addirittura un vaccino terapeutico. Lo speriamo tutti!
Grazie amici della
Vostra attenzione.
Mario
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